Albero del condominio cade sull’auto, chi risponde

Se un albero del condominio cade e danneggia un’auto la responsabilità si gioca sulla responsabilità da cosa in custodia prevista dall’articolo 2051 del Codice civile. La norma recita che il custode risponde dei danni cagionati dalla cosa che controlla, salvo che provi il caso fortuito. Detto in altri termini, se l’albero è collocato in un’area comune (giardino condominiale, cortile, aiuola condominiale), il custode è il condominio e quindi il primo soggetto chiamato a rispondere è proprio il condominio, non il singolo e non il destino.

Cosa deve dimostrare chi ha subito il danno

La parte controintuitiva è che, con l’articolo 2051 del Codice civile, chi subisce il danno di solito non deve dimostrare che il condominio sia stato negligente nel senso tradizionale del termine. Al danneggiato serve dimostrare bene una cosa: che l’albero, quale bene in custodia, è caduto e ha provocato quei danni all’auto, ovvero il nesso causale tra caduta e danno. Il resto, cioè la prova liberatoria, tende a gravare sul custode perché il condominio per evitare di pagare deve dimostrare l’esistenza di un caso fortuito capace di spezzare la catena causale.

Il caso fortuito non è una formula da scrivere in risposta alla richiesta danni, ma un evento esterno con caratteristiche di imprevedibilità e inevitabilità tali da rendere inutile anche una custodia diligente. La Corte di Cassazione (anche in casi di alberi caduti su strada durante nubifragi) ha ragionato proprio in questi termini, usando il fortuito come spartiacque per escludere la responsabilità del custode quando l’evento atmosferico è stato così violento da essere, per così dire, rompente e non governabile.

Qui c’è la parte scomoda per il condominio: dire che c’era vento non è automaticamente fortuito perché il condominio deve dimostrare non solo l’intensità eccezionale dell’evento, ma anche che l’albero era manutenuto e non presentava segnali di criticità che, con controlli e potature, si sarebbero potuti intercettare. In altre parole più l’evento meteo è ordinario, più la difesa del fortuito diventa fragile. Al contrario, più l’evento è estremo e documentabile e più il condominio ha margini per sostenere che la caduta non era evitabile.

Quando paga il singolo proprietario e non l’assemblea

Un errore tipico nasce dalla percezione degli spazi: un albero può sembrare condominiale e invece essere piantato in un giardino di proprietà esclusiva (per esempio un’area pertinenziale di un appartamento al piano terra). In quel caso, il custode non è il condominio ma il proprietario del suolo e la richiesta danni va indirizzata a lui, altrimenti rischi di perderti in rimpalli che allungano solo i tempi. Questo dettaglio non è accademico perché cambia anche il percorso assicurativo: se la pianta non rientra nei beni comuni, non è scontato che la polizza condominiale intervenga, anche quando esiste.

Il ruolo della polizza condominiale

Molti danno per scontato che il condominio abbia una polizza che copre tutto, ma la realtà è più articolata: la globale fabbricati è molto diffusa, però coperture, definizioni ed esclusioni fanno la differenza tra un sinistro gestito in modo rapido e una liquidazione che si impantana. La polizza condominiale di riferimento comprende in genere una responsabilità civile verso terzi, ma la garanzia opera nei limiti di massimali, franchigie e definizioni di cosa rientra nella copertura tra fabbricato, pertinenze, aree esterne, viali e giardini.

Alcune descrizioni di prodotti assicurativi arrivano a indicare espressamente la copertura della responsabilità civile derivante anche da viali e giardini con alberi, che è esattamente il perimetro che interessa quando un albero cade e colpisce un’auto.

La parte che spesso sfugge è il dopo: anche quando la compagnia paga il terzo danneggiato, certe condizioni possono prevedere rivalsa o regole interne che incidono sul condominio o su un singolo responsabile. Non è raro che l’assemblea si ritrovi comunque a discutere di responsabilità e ripartizioni.

Se si ha una copertura Kasko o eventi naturali sulla polizza auto si potrebbe essere risarcito più rapidamente dalla compagnia assicurativa, ma non assolve il condominio: cambia solo la gestione. La compagnia potrebbe infatti rivalersi, nei limiti e secondo contratto, sul responsabile.

Perché la posizione dell’auto può pesare

Se l’albero all’interno di un’area condominiale cade e danneggiata un’auto il risarcimento non è identico comunque e in ogni caso. La posizione della vettura può entrare nella valutazione, non tanto per assolvere il condominio, quanto per ragionare su un eventuale concorso di colpa del danneggiato.

Se l’auto era in sosta regolare in un’area destinata a parcheggio, la posizione è più solida e lineare. Se invece il veicolo era in un punto non destinato alla sosta o in un’area dove era prevedibile un rischio (ad esempio sotto una pianta transennata o vicino a un’area di cantiere), il custode potrebbe sostenere che il comportamento del conducente abbia contribuito al danno, e questa linea difensiva, anche quando non azzera il risarcimento, può complicare tempi e percentuali.

Che cosa fare subito

Se il proprietario dell’auto intende massimizzare le chance di essere risarcito deve ragionare come se il giorno dopo qualcuno invocasse il caso fortuito, perché è la difesa più frequente. Le foto e i video devono essere chiari, contestualizzati e numerosi: inquadratura del punto di caduta, posizione dell’auto, targa, danni, tronco e base della pianta, eventuali segni di marciume o rottura anomala, condizioni meteo percepibili, e dettagli su eventuali altri veicoli colpiti. Il motivo è semplice da intuire: l’albero verrà rimosso, e senza documentazione la ricostruzione diventa una narrazione contro un’altra narrazione.

Subito dopo serve individuare il custode e inviare una comunicazione tracciabile all’amministratore (se bene comune) chiedendo apertura sinistro e riferimenti della Rc condominiale oppure al proprietario dell’area se l’albero non è comune.

Come finisce di solito il contenzioso con il condominio

Se l’albero è comune e non ci sono elementi robusti per sostenere un fortuito, la traiettoria più probabile è che risponda il condominio come custode, in base all’articolo 2051 del Codice civile, in genere tramite assicurazione.

Se invece l’evento atmosferico è stato estremo e documentabile e il condominio riesce a dimostrare una gestione diligente del patrimonio arboreo, allora il caso fortuito può diventare una difesa, come mostrano anche gli orientamenti legati alle vicende di alberi caduti durante nubifragi.

Autore
Virgilio.it

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