Alla scoperta del regno perduto di Purušhanda: svelati antichi reperti in Turchia
- Postato il 2 ottobre 2025
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- Di SiViaggia.it
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Un regno perduto che torna alla luce, misteri dell’età del bronzo che riaffiorano dopo millenni e un sito archeologico che potrebbe presto diventare una nuova attrazione da visitare in Turchia. A Üçhöyük, nel distretto di Bolvadin (Afyonkarahisar, Anatolia occidentale), un team di archeologi ha svelato indizi che potrebbero ricondurre all’antica capitale del regno di Purušhanda, una potente città-stato anatolica ricordata nelle cronache assire tra il 2000 e il 1700 a.C. e successivamente assorbita dal dominio ittita.
Una scoperta straordinaria che ci avvicina sempre di più alla riscrittura della storia dell’Anatolia dell’età del bronzo e che potrebbe risolvere uno dei più grandi misteri della storia.
Cosa è stato scoperto
A condurre gli studiosi sulle tracce del regno perduto di Purušhanda sono stati alcuni reperti di grande valore riportati alla luce: tre forni in mattoni crudi e due focolari, risalenti a 4.000 anni fa, che indicano che non si trattava di semplici abitazioni presenti a Üçhöyük, ma di un centro produttivo organizzato, forse legato a un palazzo o a un’élite.
Elementi che rafforzano l’ipotesi che questo sito potrebbe essere stato la capitale del regno di Purušhanda, il cui nome compare frequentemente nelle antiche tavolette mercantili assire rinvenute a Kültepe (Kanesh), uno dei maggiori centri commerciali dell’Anatolia dell’età del bronzo. Intorno al 2000-1700 a.C., Purušhanda veniva descritta come un’importante potenza commerciale e politica capace di controllare le rotte commerciali attraverso l’Anatolia centrale. Aveva quindi un importante ruolo strategico nel commercio a lunga distanza.
Ma entro il XVII secolo a.C. il regno ittita espanse il suo potere sull’Anatolia centrale, assorbendo nel suo impero in crescita sia Purušhanda che altre città-stato indipendenti. Da quel momento l’esatta ubicazione dell’antico regno si è persa per sempre.
Perché è importante
La nuova scoperta in Turchia, a Üçhöyük (nell’attuale provincia di Afyonkarahisar), che si aggiunge a reperti come sigilli, fusaiole, spilli in rame e piombo, statuette e giare già riportati alla luce, rafforza la tesi che potrebbe effettivamente trattarsi della capitale perduta di Purušhanda e non di un semplice insediamento rurale.
Ora gli archeologi sono al lavoro per cercare di riportare alla luce anche tavolette scritte o iscrizioni reali, che potrebbero identificare definitivamente questo sito come la sede dei sovrani di Purušhanda.
A spiegare l’importanza di questa scoperta straordinaria è stato il Dr. Özdemir Koçak, professore dell’Università di Selçuk e direttore degli scavi archeologici, condotti con il sostegno del Governatorato di Afyonkarahisar, del Comune di Bolvadin e di studiosi giapponesi: “Non si trattava di semplici strutture domestiche (i forni e i focolari rinvenuti, ndr). Riflettevano una forma di produzione organizzata su larga scala. Üçhöyük sembra aver funzionato come un ‘centro di carico’, producendo beni da distribuire in tutta la regione”.
Anche il direttore provinciale della cultura e del turismo di Afyonkarahisar, Yusuf Altın, ha sottolineato l’importanza degli scavi: “Le prove suggeriscono fortemente che Üçhöyük potrebbe essere il cuore del regno perduto di Purušhanda. La scoperta di iscrizioni ci permetterebbe di confermarlo senza ombra di dubbio”.
Un futuro tra archeologia e turismo
Le autorità turche hanno già annunciato che i forni e i focolari verranno restaurati e resi visitabili al pubblico. Se davvero Üçhöyük fosse il regno perduto di Purušhanda, il sito potrebbe diventare una nuova tappa per il turismo culturale in Anatolia, al pari di altri siti più celebri, come quelli di Efeso e di Göbekli Tepe (che a settembre 2025 ha sorpreso ancora con una nuova scoperta), oltre a risolvere uno dei misteri archeologici più duraturi della storia.