Alpine A390, debutta la prima fastback elettrica a cinque posti del marchio francese – FOTO

  • Postato il 28 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Non è un compromesso, ma una dichiarazione: è fatta per chi ama ancora guidare”. Con queste parole Luca de Meo, ad del Gruppo Renault, ha aperto la presentazione della Alpine A390 sulla spiaggia di Dieppe, in Normandia, lo stesso luogo dove nel 1955 Jean Rédélé diede vita al mito. La location non è casuale: Dieppe è il cuore pulsante di Alpine, simbolo di una rinascita che oggi passa da un modello inedito. Un’elettrica cinque porte e cinque posti, pensata anche per le famiglie, ma con la dinamica e l’identità di una sportiva autentica.

La A390 è il secondo modello 100% elettrico del brand dopo la A290, e rappresenta il primo crossover coupé ad alte prestazioni della galassia Alpine. Fa parte di un piano industriale che porterà in gamma, entro il 2030, sette veicoli a batteria.

Le proporzioni sono inedite: tetto spiovente, lunotto inclinato, dettagli aerodinamici, fari posteriori tridimensionali e oltre 500 litri di bagagliaio. Il passo lungo garantisce spazio interno e ottima stabilità. Sotto la carrozzeria batte un cuore tecnologico sofisticato: la piattaforma è la AmpR Medium del Gruppo Renault, ma la vera novità è l’architettura tri-motore. Un propulsore elettrico all’anteriore e due al posteriore, per una trazione integrale intelligente che sfrutta il sistema Alpine Torque Vectoring. La potenza complessiva è di 395 cavalli (290 kW), con una ripartizione istantanea della coppia tra le ruote posteriori che migliora trazione, inserimento in curva e stabilità alle alte velocità.

La batteria agli ioni di litio ha una capacità netta di 89,7 kWh. L’autonomia dichiarata è di 520 km nel ciclo WLTP. In corrente continua può ricaricare fino a 185 kW, recuperando energia dal 15 all’80% in poco più di 30 minuti. Lo 0-100 km/h viene coperto in 4,9 secondi, mentre la velocità massima è stata limitata a 230 km/h.

Il telaio è stato progettato per mantenere il DNA Alpine: leggero, rigido, preciso. Le sospensioni sono a doppio triangolo all’anteriore e multilink al posteriore, con taratura sportiva. La distribuzione dei pesi è pressoché perfetta (49/51), il baricentro basso. “L’obiettivo era farla ballare tra le curve come un’Alpine, ma con la compostezza di una GT”, racconta Laurent Hurgon, pilota collaudatore del marchio. “Anche in elettrico – spiega il tecnico – l’auto vibra, respira, ti chiama a guidare”.

A piedi della vettura pneumatici dedicati Michelin Pilot Sport EV, sviluppati ad hoc, assicurano aderenza elevata con bassa resistenza al rotolamento. I cerchi da 20” alleggeriti aiutano lo sterzo — a rapporto variabile — a restituire grande precisione. La frenata rigenerativa è modulabile su più livelli tramite palette al volante.

La Alpine A390 è un esempio di filiera corta: batterie, infotainment, impianto audio, assemblaggio e software sono interamente sviluppati in Francia. L’unico componente esterno è l’eccellenza italiana dei sedili Sabelt. Realizzati nella maison di Moncalieri, alle porte di Torino, sono regolabili elettricamente, profilati, con cuciture a contrasto e struttura alleggerita.
Dentro, l’atmosfera è racing e hi-tech. Cruscotto digitale a effetto 3D, head-up display in realtà aumentata, infotainment AlpineOS con assistente vocale, Android Auto e Apple CarPlay wireless. Gli ADAS sono di livello 2 avanzato, ma facilmente disattivabili per chi preferisce avere tutto sotto controllo.

Dal 2018, con il ritorno della A110, Alpine ha riacceso i cuori degli appassionati del suo marchio. Dal 2021 è business unit autonoma del Gruppo Renault, presente in Formula 1, WEC, rally e GT4. Oggi, con la A390, costruisce un ponte tra il proprio illustre passato e un futuro a emissioni zero, ma ad alto tasso di emozione. “Vogliamo far crescere Alpine senza snaturarla – ha concluso de Meo – Per questo la A390 è diversa da tutte, ma fedele a se stessa. E chi la guiderà, lo capirà alla prima curva”.

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Il Fatto Quotidiano

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