Altro che denunciare Report! Bisognerebbe denunciare il governo italiano
- Postato il 6 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Riprende, ma non si era mai interrotta, la campagna contro Report: ancora una volta la destra reclama sanzioni e licenziamenti. Nel mirino la puntata dedicata alla Maria Rosaria Boccia e all’ex ministro Sangiuliano, attuale corrispondente Rai da Parigi. Secondo gli accusatori, gli stessi di sempre e da sempre, Sigfrido Ranucci avrebbe violato la legge sulla privacy, i codici interni, forse anche la Costituzione, le convenzioni internazionali, il catechismo e le dichiarazioni dei diritti umani.
Naturalmente si tratta di accuse pretestuose e infondate.
Quella puntata, come tutte le altre, risponde pienamente alle sentenze della Corte europea che consente al cronista – per non dire obbliga – di pubblicare qualsiasi notizia, comunque ottenuta, che risponda ai requisiti di interesse pubblico e rilevanza sociale. La notizia in questione rispondeva a questi requisiti, come dimostra la rassegna stampa internazionale e nazionale di quei giorni e la stessa decisione del ministro di rassegnare le dimissioni.
Gli strali contro Report discendono non solo e non tanto dalla puntata sotto accusa, ma delle inchieste sulla trattativa Stato-mafia, sugli intrecci tra criminalità, servizi deviati, loggia P2, neofascisti, per tralasciare quelle sulla ministra Santanchè che ora si appella alla immunità parlamentare per sfuggire ad ogni giudizio. Sarà appena il caso di ricordare che, da allora, Sigfrido Ranucci è finito sotto scorta e che un cronista rigoroso ed esperto come Paolo Mondani è stato intercettato, minacciato, pedinato.
Altro che denunciare Report! Bisognerebbe denunciare il governo italiano che ha stracciato il Media Freedom act, direttiva europea, già in vigore, e che ha prescritto all’Italia nuove norme sulla tutela delle fonti, sul segreto professionale, sulle querele bavaglio, sullo spionaggio.
Articolo 21 presenterà un esposto alla Commissione europea per segnalare le infrazioni, ma sarebbe doveroso che fossero le opposizioni unite a farlo, e a reclamare immediate ispezioni e sanzioni, come è già accaduto all’Ungheria.
Non basta più solidarizzare con Report, bisogna denunciare i tagliatori di teste, scendere in piazza, denunciare i molestatori della libertà di informazione, pretendere la loro condanna per molestie e interruzione di pubblico servizio
Sarà il caso di farlo ora e subito.
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