Andora ospite di Euroflora per un incontro pubblico per far conoscere l’antica tradizione della coltura dell’ulivo
- Postato il 1 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Andora-Genova. L’antica coltivazione dell’olivo è stata protagonista a Euroflora 2025, in un convegno promosso dal Comune di Andora. In una gremita Arena Leccio, ornata da piantine di basilico, sono state rievocate figure e tradizioni legate alla coltivazione e alla raccolta delle olive, in un continuo rimando tra passato e presente, per sottolineare l’importanza di tutelare questa coltura e i suoi prodotti di qualità.
Il consigliere delegato all’Agricoltura, Flavio Marchiano, ha introdotto l’incontro parlando delle eccellenze ambientali e turistiche di Andora, del ruolo dell’olivo come elemento caratterizzante del territorio, presidio ambientale e garanzia di qualità per i prodotti derivati primo fra tutti l’olio EVO. L’invito al pubblico è stato quello di contattare i produttori del territorio.
Il presidente della Cooperativa Ortofrutticola Andorese, dottor Giovanni Puppo, ha rievocato le figure delle sasselline, le donne che arrivavano ad Andora per la raccolta delle olive e dei sensali, che ne misuravano la quantità con l’antica misura. Ha inoltre confrontato le nuove e le antiche tecniche di produzione dell’olio EVO e sottolineato anche i miglioramenti qualitativi nelle produzione odierne. Gerri Gerundo, membro del CdA dell’AMA ed esperto del settore, ha parlato delle tecniche di concimazione biologica per contrastare la mosca olearia.
L’incontro ha riscontrato il vivo interesse del pubblico verso questi temi ed è stato anche l’occasione per promuovere le manifestazioni “Merenda nell’Oliveta”, in programma ad Andora il 17 maggio, e “Azzurro Pesce d’Autore”, in programma dal 23 al 25 maggio nel porto di Andora.
Al termine del convegno, il pubblico ha ricevuto una piantina di Basilico di Andora con l’invito a visitare il comune ponentino.
Andora è presente a Euroflora anche con una grande aiuola di 100 mq, che propone la riproduzione in scala 1:5 della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, immersa nella tipica macchia mediterranea. L’installazione presenta il progetto di rigenerazione urbana, agricola e sociale di Borgo Castello.