Anziano uccide moglie malata, due fiori di stella alpina sul letto prima di sparare
- Postato il 17 giugno 2025
- Cronaca Nera
- Di Il Fatto Quotidiano
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Due fiori di stella alpina poggiati sul letto, prima di uccidere lei e poi togliersi la vita. Sono i fotogrammi messi insieme dagli investigatori che ieri indagano sull’omicidio suicidio di Angera, nel Varesotto, dove lunedì mattina Giuseppe Rizzotti, 91 anni è entrato nell’ospedale dov’era ricoverata la moglie, Anna Adele Castoldi, 86 anni, e le ha sparato, per rivolgere l’arma contro se stessi. L’anziano ha lasciato sul letto della compagna due fiori di stella alpina.
Le indagini non hanno ancora accertato come l’uomo sia entrato in possesso della pistola. Dagli accertamenti eseguiti dalla procura, l’arma utilizzata è una Beretta semiautomatica calibro 22Lr con matricola palese. Tuttavia, dato l’anno di costruzione precedente al 1950, non era stata censita. L’uomo, che in casa aveva una scatola con altri 23 proiettili dello stesso calibro, non risultava detentore di armi. La procura di Varese conferirà martedì alle 11 l’incarico per l’autopsia sui corpi.
Dell’accaduto non ci sono testimoni e nulla ha potuto il personale sanitario accorso perché richiamato dal rumore degli spari: i due anziani sono entrambi deceduti sul colpo in una manciata di minuti. La donna era ricoverata da settimane nel reparto Sub Acuti dell’Ondoli a causa di una patologia seria, ma sarebbe stata dimessa entro pochi giorni per affrontare un periodo di riabilitazione a casa. La coppia, sposata da oltre 50 anni, viveva a Cuasso al Monte, piccolo comune da 3.600 abitanti all’estremo nord della provincia di Varese.
Alle loro spalle non c’è un passato di violenze, non risultano denunce di sorta a carico dell’uomo, e vengono descritti come una coppia unita con figli. Rizzotti non avrebbe lasciato biglietti per spiegare il gesto. “Sconosciute allo stato le cause che hanno portato l’uomo a compiere un così tragico gesto, sebbene non si possa ragionevolmente escludere che la condotta dell’uomo sia stata indotta dallo sconforto per lo stato di salute dell’anziana compagna di vita“, si legge nella nota diffusa dalla procura di Varese che sta coordinando le indagini.
Quella vissuta dai due anziani non era, però, una situazione di solitudine o di abbandono. Come sottolinea il sindaco di Cuasso al Monte Eleonora Bonora, molto scossa dopo l’accaduto, “è una tragedia così enorme che in questo momento forse non riesco a trovare parole istituzionali. Il cuore della nostra comunità è ancora ferito da un fatto identico avvenuto con analoghe modalità”, e cioè l’omicidio avvenuto nell’ottobre 2023 quando Pinuccia Anselmino, 80 anni, venne uccisa dal marito Pierluigi Lachi, 85, che le ha sparato in casa.
“Oggi – prosegue il sindaco – ci troviamo davanti allo stesso dolore. E oggi come allora non si è trattato di un dramma della solitudine, marito e moglie vivevano con i figli che li accudivano. Credo che tutti dobbiamo interrogarci, oggi noi ci impegniamo per i giovani, per il lavoro, per chi è produttivo”. Sotto shock anche il personale sanitario dell’ospedale che si era abituato a vedere quella coppia unita senza mai un litigio nel corso del ricovero dell’86enne: “Teniamo ad esprimere il nostro cordoglio per la tragica vicenda avvenuta all’ospedale di Angera e le più sentite condoglianze alla famiglia dell’anziana coppia – scrive in una nota la direzione di Asst Sette Laghi. – Vogliamo anche esprimere vicinanza ai professionisti in servizio nella sede di Angera, spettatori di un epilogo così tragico. La vicenda umana che oggi è giunta ad un esito improvviso e scioccante non può che coinvolgere emotivamente tutti noi e ancora più intensamente chi l’ha vissuta così da vicino”.
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