Arriva la tassa di soggiorno in una delle destinazioni più belle d’Europa

  • Postato il 10 giugno 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Le tasse di soggiorno sono una realtà sempre più diffusa in numerosi Paesi europei, dalla Spagna alla Francia, fino all’Italia. L’ultimo a introdurle è la Norvegia e il motivo è lo stesso: mitigare il problema crescente dell’overtourism, in questo caso provocato soprattutto, ma non solo, dalle sfide che il Paese affronta a causa dell’arrivo sempre maggiore delle crociere.

Nel 2023, per esempio, un numero record di 6,1 milioni di persone ha visitato la Norvegia tramite navi da crociera, quasi 2 milioni in più rispetto al 2022. Nel 2024 i dati sono ancora più alti. Non c’è da meravigliarsi che così tanti scelgano di scoprire questa destinazione in crociera: d’altronde è luogo fatto per essere vissuto dall’acqua con i suoi maestosi fiordi.

Tuttavia, la nuova tassa approvata non riguarda le crociere, bensì chi pernotta in hotel, campeggio o appartamento per un breve periodo. Un aspetto che ha ricevuto molte critiche per aver lasciato “indenni” i passeggeri delle crociere e i camperisti e che, probabilmente, verrà risolto con l’introduzione di una tassa applicabile alle navi da crociera che fanno scalo nelle aree più colpite dall’overtourism.

La nuova tassa di soggiorno introdotta in Norvegia

Anche la Norvegia ha deciso di introdurre la tassa di soggiorno, ma in modo diverso rispetto ad altri Paesi e città europee. La tassa, infatti, non è obbligatoria, ma facoltativa per i comuni: le località turistiche più popolari, in sostanza, come alcune delle isole Lofoten o le cittadine situate nei fiordi più famosi come Geiranger, potranno scegliere se introdurla sfruttando i ricavi per finanziare le infrastrutture e i servizi messi a dura prova dall’aumento dei flussi turistici.

Di conseguenza, ogni comune deciderà in autonomia se introdurla e le autorità locali dovranno collaborare con l’industria del turismo per stabilire come verranno spesi i ricavi. Secondo la proposta approvata dal parlamento, i fondi dovranno essere destinati a “beni comuni” legati al turismo, come bagni pubblici, manutenzione dei sentieri, raccolta dei rifiuti e segnaletica.

Quanto e chi dovrà pagare la tassa di soggiorno in Norvegia

Nel 2024, la Norvegia ha raggiunto un nuovo record nazionale: oltre 38 milioni di pernottamenti, un dato che viene considerato critico soprattutto nel contesto delle comunità remote, con piccole popolazioni locali, che si ritrovano a dover affrontare ondate stagionali ingestibili.

Il governo, quindi, ha deciso di intervenire con una legislazione concreta ottenuta dopo un periodo di consultazione pubblica durato mesi, durante il quale molti stakeholder del turismo hanno espresso la preoccupazione che il tasso originale suggerito del 5% fosse troppo alto. Ecco perché, al momento attuale, la tassa di soggiorno sarà pari al 3%. Per darvi un’idea, una tassa del 3% su una camera d’albergo da 140 euro a notte si tradurrebbe in un costo aggiuntivo di 4,10 euro.

Questa tassa, per adesso, verrà applicata solo ai visitatori che pernottano in un hotel, appartamento o campeggio, mentre non riguarda i passeggeri delle crociere, gli escursionisti giornalieri e i camper che utilizzano le aree pubbliche per la sosta notturna gratuita.

Una scelta che ha portato molti operatori alberghieri locali a esprimere preoccupazione perché lascia impuniti altri segmenti dell’industria del turismo, ossia quelli che causano maggiori problematiche, come le crociere.

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SiViaggia.it

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