Assi di forza, Salis: “No al taglio delle linee collinari, mi impegno a rivedere il progetto”
- Postato il 13 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Mi impegno a rivedere fortemente questo progetto e a garantire un trasporto pubblico che rimanga tale e non lasci nessuno indietro, né i cittadini, né il personale Amt”. Anche la candidata sindaca Silvia Salis interviene sulla partita degli assi di forza che rivoluzioneranno il trasporto pubblico in particolare in bassa Valbisagno con linee collinari più brevi (ma più frequenti, secondo le promesse di Amt e Comune) e filobus da 18 metri che arriveranno fino a Sampierdarena e Campi partendo da piazza Galileo Ferraris.
“Sarà un taglio ai collegamenti diretti dai quartieri collinari al centro città – tuona Salis stamattina sui social -. Alture isolate, anziani e fragili lasciati a piedi. È questo il modello che ci lasciano le precedenti amministrazioni: quartieri mal collegati, diseguaglianze territoriali, trasporto pubblico a singhiozzo. Si chiama rottura di carico, ma per cittadine e cittadini sarà un grosso problema, e lo stesso per il personale Amt, che da tempo raccoglie il malcontento sui disservizi”.
La candidata del centrosinistra fornisce alcuni esempi: “L’82 che dalla chiesa di Quezzi arriva a Brignole si fermerà in piazza Galileo Ferraris a Marassi, le persone saranno costrette a scendere e a prendere un altro mezzo, un filobus, stracolmo di gente che ha fatto lo stesso percorso su altre linee. Lo stesso principio varrà per il 32, o per il 39 che da Oregina farà scendere tutti in piazza Bandiera anziché arrivare a Brignole, per il 40, per l’85 e l’86, per l’87, e la lista continua ancora. È davvero questo un modello di trasporto pubblico efficiente? Come si fa a credere alle promesse di chi dice che dalla chiesa di Quezzi a Brignole si impiegheranno solo 15 minuti?“.
“Le misure di gratuità rimarranno – ribadisce Salis – ma non basta dire gratis, se poi il bus non arriva o ti costringe a cambiare mezzo. Genova e i genovesi hanno bisogno di collegamenti, non di ostacoli”.
Sabato scorso in piazza Galileo Ferraris è andata in scena una nuova manifestazione di protesta organizzata dal Circolo Nuova Ecologia e dal comitato Sconquasse di Marassi, dopo il corteo dello scorso 22 marzo.
Critiche che il vicesindaco reggente e candidato del centrodestra Pietro Piciocchi ha bollato come “fake news messe in giro dalla sinistra” sottolineando che il progetto non prevede alcun taglio alle linee collinari e ci sarà anzi un aumento dei chilometri percorsi. Le linee che collegano le alture di Marassi e Quezzi “saranno potenziate per aumentare la frequenza e la puntualità nei quartieri alti – ha aggiunto l’assessore alla Mobilità Sergio Gambino, candidato per Fratelli d’Italia -. Sia chiaro a tutti il fatto che non vogliamo tagliare alcun servizio: è esattamente il contrario, vogliamo migliorarlo“.
Poi la replica di Ilaria Cavo, capolista di Orgoglio Genova-Bucci-Noi Moderati e candidata vicesindaca: “Il progetto dei quattro assi di forza significa 41 milioni di viaggi in più all’anno per i genovesi che useranno i mezzi pubblici (di cui 39,6 milioni su mezzi Amt) e 17 milioni di viaggi in meno con i mezzi privati. La quota di mercato di Amt passerà dal 37% al 46%. Secondo Silvia Salis questo significa ridurre il servizio pubblico? Tagliare le corse? È una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che si faccia terrorismo, spaventando in particolare gli anziani e le persone più deboli, raccontando che vengono tagliate le linee collinari. Cose assolutamente non vere, anzi che dipingono un’ipotesi che è l’esatto contrario della realtà. Quello che dice Silvia Salis non si chiama rottura di carico, ma rottura di ogni limite di buon gusto a puro scopo propagandistico”.