Assistenza per bimbi con disturbo dello spettro autistico, allarme nel Napoletano

  • Postato il 5 maggio 2025
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Assistenza per bimbi con disturbo dello spettro autistico, allarme nel Napoletano

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Assistenza per bimbi con disturbo dello spettro autistico, allarme nel Napoletano. Numerosi genitori denunciano una drastica riduzione delle ore di terapia presso un centro di riabilitazione.


NAPOLI – Cresce l’allarme tra le famiglie di bambini con disturbo dello spettro autistico dell’area nord di Napoli. Da Cardito a Caivano, passando per Crispano, numerosi genitori denunciano una drastica riduzione delle ore di terapia presso un centro di riabilitazione situato nel Casertano, dove da anni i loro figli ricevono cure fondamentali per lo sviluppo e l’integrazione sociale. Dietro questa decisione ci sarebbe una delibera regionale che rischia di compromettere diritti essenziali. A denunciarlo è l’associazione “La Battaglia di Andrea”, da anni in prima linea per la tutela dei diritti dei minori con disabilità.

Assistenza per bimbi con disturbo dello spettro autistico, allarme nel Napoletano

In una nota, l’associazione ha reso pubblico il disagio crescente delle famiglie, le cui segnalazioni parlano chiaro: le ore di terapia saranno dimezzate, con effetto immediato. Il motivo? Il centro di riabilitazione coinvolto avrebbe giustificato il taglio citando una delibera della Regione Campania risalente a luglio 2024. Il provvedimento, secondo quanto riferito, stabilirebbe che l’80% dei bambini presi in carico dai centri della provincia di Caserta debba essere residente proprio in quella provincia. Una norma che, se applicata rigidamente, taglierebbe fuori molti bambini provenienti dall’ASL Napoli 2 Nord, nonostante la vicinanza geografica e la mancanza di strutture adeguate nelle loro città.

«Non è possibile una situazione del genere», dichiara Romina, una mamma. «Ci hanno comunicato senza mezze misure che o accettiamo di dimezzare volontariamente le terapie attraverso un prestampato da loro fornito e da noi firmato con una sorta di nostra accettazione volontaria, oppure le terapie ci verranno comunque dimezzate d’ufficio, con il serio rischio di non essere neanche più confermati alla scadenza del piano terapeutico».

Bimbi con disturbo dello spettro autistico: riduzione delle ore di terapia

Molte famiglie, spaventate all’idea di perdere tutto, hanno già firmato. Ma la rabbia incalza: «Il dimezzamento d’ufficio non tiene assolutamente conto delle prescrizioni degli specialisti che seguono i bambini, le cui indicazioni terapeutiche personalizzate vengono così completamente disattese. Alle nostre domande, – prosegue la donna – dal centro di riabilitazione è stato risposto che si stanno attenendo a una delibera regionale di luglio 2024, scaricando quindi le responsabilità sulla regione, delibera che darebbe priorità in questo centro e nei centri casertani per l’80% ai bambini residenti in provincia di Caserta».

La polemica si infiamma anche sul piano giuridico

La polemica si infiamma anche sul piano giuridico. I genitori contestano apertamente la legittimità della delibera, sottolineando come violi i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione. In particolare, l’articolo 3, che garantisce pari dignità e diritti senza distinzione di condizioni personali, e l’articolo 32, che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo.

Asia Maraucci, presidente dell’associazione, ha già attivato un pool legale e chiesto l’intervento del direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord, Mario Iervolino. «Tutto ciò mi sembra assurdo – afferma-. Le istituzioni devono garantire sicuramente il diritto alle cure ai bambini. Abbiamo già informato il direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord, Mario Iervolino. Sicuramente farà di tutto per tutelare i suoi piccoli pazienti e garantire loro la continuità terapeutica a cui hanno diritto».

Nel frattempo, l’incertezza regna sovrana tra le famiglie, costrette a scegliere tra due mali: rinunciare a metà delle terapie dei propri figli o affrontare la minaccia della sospensione totale. Una scelta che nessun genitore dovrebbe mai essere costretto a fare.

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