Auto, i nuovi marchi orientali guadagnano terreno in Italia. I segreti? Prezzo e tecnologia
- Postato il 10 ottobre 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il mercato automobilistico italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, segnata dall’ingresso di numerosi nuovi marchi di origine asiatica. Tra il 2021 e il 2025 sono approdati nel Paese 21 nuovi brand, destinati a superare quota 30 entro il 2028, per il 90% di proprietà o provenienza cinese. La loro quota di mercato, seppur ancora limitata, è cresciuta in modo significativo, passando dallo 0,4% del 2021 al 6,6% registrato nell’agosto 2025.
A delineare questo scenario è la ricerca “Brand emergenti e nuovi orientamenti di dealer e consumatori nel settore automotive”, realizzata da Quintegia e presentata da AutoScout24 e MY PR. Lo studio analizza la percezione dei nuovi marchi, il ruolo dei concessionari nella costruzione della fiducia dei consumatori e i cambiamenti in atto nelle dinamiche di scelta.
Secondo la ricerca, il 44% degli automobilisti italiani è disposto a considerare un marchio emergente per il prossimo acquisto, con un incremento rispetto al 2024. L’apertura cresce tra i possessori di vetture elettriche (68%) e nella Generazione Z (74%). I fattori che orientano la scelta sono principalmente il rapporto qualità/prezzo (91%) e l’innovazione tecnologica (43%). Le principali barriere restano invece la scarsa familiarità con i brand (69%), i dubbi sull’affidabilità (39%) e la limitata rete di assistenza (38%).
Dal lato dei concessionari emerge un approccio pragmatico: otto su dieci rappresentano ancora brand tradizionali, ma quasi la metà (46%) ha già introdotto un marchio emergente nel proprio portafoglio. I vantaggi individuati riguardano soprattutto il prezzo competitivo (80%), il potenziale di crescita (58%) e l’investimento iniziale contenuto (52%). Permangono però differenze in termini di reputazione e servizi post-vendita, elementi che restano punti di forza per i costruttori storici.
Sul piano del posizionamento, infine, i nuovi costruttori orientali entrano soprattutto nei segmenti C e D con SUV elettrici e ibridi plug-in, proponendo prezzi di ingresso compresi tra 30.000 e 60.000 euro, inferiori in media del 20-30% rispetto ai concorrenti tradizionali.
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