Baravano per sfruttare “click day” migranti, 5 arresti
- Postato il 4 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Baravano per sfruttare “click day” migranti, 5 arresti
Cinque persone originarie del napoletano sfruttavano la burocrazia, in occasione dei “click day” per far entrare in Italia migliaia di lavoratori con documenti falsi: sequestrati 17 terabyte di dati, decine di timbri clonati e centinaia di identità digitali rubate
Un fiume di documenti falsi, accessi illegittimi ai portali ministeriali, aziende ignare usate come paravento e centinaia di richieste per far entrare in Italia manodopera extracomunitaria. È lo scenario emerso da una vasta indagine della Procura di Livorno che ha portato all’arresto di cinque persone – tre uomini e due donne, tra i 33 e i 51 anni, originari del Napoletano – accusate di aver orchestrato un colossale sistema di frode sull’immigrazione.
TRUFFA CLICK DAY, ARRESTI A LIVORNO
A eseguire le misure cautelari, tutte agli arresti domiciliari, sono stati i carabinieri del comando provinciale di Livorno con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dei militari competenti nelle province di Napoli e Grosseto. Il provvedimento emesso dal giudice delle indagini preliminari di Livorno su richiesta della locale Procura, a seguito di un’indagine complessa e articolata durata oltre sei mesi.
INDAGINI DAL GIUGNO 2024
Le indagini, avviate nel giugno 2024 dopo una segnalazione della Prefettura di Livorno, hanno svelato l’esistenza di due organizzazioni con base nell’hinterland napoletano che, sfruttando le falle del sistema legato al ‘decreto flussì, avevano creato un vero e proprio centro operativo clandestino per gestire in modo seriale richieste di ingresso per presunti lavoratori stagionali extracomunitari.
CLICK DAY, RETE DI TRUFFATORI BEN ORGANIZZATA
Dietro a migliaia di istanze – formalmente presentate in nome e per conto di centinaia di aziende agricole ed edili, quasi tutte inconsapevoli – si nascondeva una rete ben strutturata, capace di fabbricare documenti falsi, rubare identità digitali e sfruttare la procedura del “silenzio-assenso” per far passare le richieste nei periodi di maggiore sovraccarico delle Prefetture, come durante il cosiddetto click day.
OPERAVANO SU SCALA NAZIONALE
La rete non si limitava alla provincia di Livorno – dove sono state individuate 24 aziende inconsapevolmente coinvolte – ma operava su scala nazionale, con richieste inoltrate in tutte le regioni. I “clientI” erano principalmente cittadini del Bangladesh, del Nord Africa e dell’India, disposti a pagare per un posto fittizio da bracciante o manovale.
PERQUISIZIONI NELL’ULTIMO CLICK DAY
Durante le perquisizioni, avvenute nel novembre 2024 in concomitanza con l’ultimo click day, i Carabinieri hanno sequestrato ben 70 dispositivi digitali – tra cui computer, hard disk e smartphone – contenenti oltre 17 terabyte di dati. Tra il materiale rinvenuto: timbri falsificati di Comuni, commercialisti e consulenti del lavoro, documenti d’identità digitalizzati e modelli precompilati riconducibili ad almeno 500 aziende su tutto il territorio nazionale.
RICOSTRUITO MODUS OPERANDI
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il sofisticato modus operandi dei gruppi criminali attraverso l’analisi delle tracce telematiche lasciate sui portali governativi: accessi con Spid, email fittizie, indirizzi Ip mascherati. I responsabili tentavano di coprire le proprie attività usando account intestati a ignari cittadini, ma le prove raccolte sono ritenute “gravi, plurime e concordanti” dal giudice per le indagini preliminari.
CINQUE INDAGATI
Ai cinque indagati notificato il provvedimento degli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni di Palma Campania, Carbonara di Nola, Brusciano e Grosseto, con il divieto assoluto di contatti con l’esterno, ad eccezione dei conviventi.
Il Quotidiano del Sud.
Baravano per sfruttare “click day” migranti, 5 arresti