“Barbara D’Urso a Ballando? Quando ci vedrete me allora sarò proprio rovinato. Per colpa mia pignorarono la casa a Gianni Morandi”: le rivelazioni di Pupo

  • Postato il 10 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Domani, 11 settembre, Pupo spegnerà 70 candeline. Il tempo passa ma lui non perde la voglia di rilasciare dichiarazioni molto schiette quando gli si fanno determinate domande. Nell’intervista concessa al Corriere della Sera si toccano tanti temi: gli amori, i flirt, i periodi difficili e la dipendenza dal gioco d’azzardo. “Credevo di morire a 50 e mi sono sputtanato tutto. Pensavo: i figli si arrangeranno. Invece sono ancora qua” fa sapere. Ancora oggi l’artista è molto richiesto a livello internazionale: “Da ottobre parto con un tour mondiale per i 50 anni di carriera. In tre quarti del globo sono famosissimo, guadagno parecchi soldi. Solo con Sarà perché ti amo ogni anno prendo milioni di diritti d’autore“.

A proposito del brano con cui i Ricchi e Poveri spopolarono a Sanremo 1981 dice di non essere pentito di averla data a loro, “però sono stati poco riconoscenti. Gli ho risollevato la carriera eppure non ci nominano mai“. Una stoccata la riserva anche a Barbara D’Urso che nega il presunto flirt con lui: “E chi se ne frega. So bluffare ma non invento. La guarderò a Ballando, pure lei ormai si deve accontentare. Mi hanno invitato 300 volte ma il giorno che mi ci vedrete allora sarò proprio rovinato” osserva caustico.

Tra le sue conquiste donne famose e non, incluse le mogli dei suoi amici che avevano timore a presentargliele: “Sì, ma tante me ne sono portate a letto lo stesso”. Tra i nomi più noti figura Gegia: “Con Gegia ho passato una notte di passione sul balcone di un hotel a Giardini di Naxos, ubriachi” ammette.

Il nome di Pupo è indissolubilmente legato anche a “Gelato al cioccolato” con testo di Cristiano Malgioglio: “Se non la faccio non mi pagano, come se il Papa non desse la benedizione. Per anni l’ho cantata convinto di promuovere il gelato, invece quel disgraziato raccontava di una sua avventura con un bel marocchino. Pensi come mi posso sentire, adesso che lo so”.

Quindi si passa a parlare della dipendenza dal gioco, per cui il cantante finì anche in mano agli strozzini. Ma che cosa succedeva se non pagava? “Mi hanno minacciato più volte. Una sera a Bergamo stavo con Emilio Fede, in una casa privata, persi 150 milioni di lire. Mi accorsi che ci avevano truffato, il sabot delle carte era truccato. Rifiutai di pagare e mi puntarono la pistola al petto. Staccai due assegni ma per fortuna furono arrestati prima di incassarli. Anni dopo tornarono a reclamare i soldi e a quel punto dovetti diventare quasi cattivo come loro. O fai così o non ne esci”. Il cantante mise nei guai anche Gianni Morandi: “Mise la firma per me in banca e gli pignorarono la casa a Monghidoro. Ci sono stati momenti di grande tensione tra noi, però è un fratello” conclude.

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