Basilicata, corruzione, Conte, Merra e Zullino verso il processo
- Postato il 29 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Basilicata, corruzione, Conte, Merra e Zullino verso il processo

Avviso di chiusura indagini da parte della Procura di Catanzaro per corruzione e reati contro l’amministrazione per l’ex toga onoraria Giuseppe Conte, l’ex assessore Donatella Merra e l’ex consigliere regionale Massimo Zullino. Nel mirino dei pm anche 6 presunti concorsi truccati
Rischiano un processo per corruzione l’ex decano dei magistrati onorari del Tribunale di Potenza, Giuseppe Conte, l’ex assessore regionale alle infrastrutture Donatella Merra, l’ex consigliere regionale Massimo Zullino, l’imprenditore ed ex sindaco di Ruoti Angelo Salinardi e un altro imprenditore di Battipaglia, Vincenzo Pantalena. Più la figlia di Conte, Francesca, e un 36enne di Vaglio, Mirko Russo.
CORRUZIONE, AVVISO DI CHIUSURA INDAGINE
Nei giorni scorsi, infatti, sono partite le notifiche a ognuno di loro dell’avviso di chiusura delle indagini, prodromico a una richiesta di rinvio a giudizio. Indagini condotte dalla procura di Catanzaro che è la sola competente per le inchieste in cui sono coinvolti i magistrati lucani.
Gli episodi oggetto di contestazione risalgono al periodo tra il 2019 e il 2021 e sono stati portati all’attenzione dei pm calabresi dalla squadra mobile di Potenza.
LE INDAGINI DELLA PROCURA DI CATANZARO
In quegli anni, infatti, era in pieno svolgimento un’inchiesta sulla presunta persecuzione dell’allora sindaca di Ruoti, Anna Scalise, da parte del suo ex padrino politico Salinardi. Così all’attenzione degli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione della questura è finito anche il rapporto tra Salinardi e il ex segretario comunale Conte. Di qui lo stralcio e il trasferimento degli atti a Catanzaro dal momento che la revoca dell’incarico di magistrato onorario di Conte sarebbe arrivata, per altri motivi, soltanto a gennaio 2021.
IL CONVOLGIMENTO DELL’EX MAGISTRATO ONORARIO GIUSEPPE CONTE
Nei suoi confronti la pm Stefania Caldarelli e il procuratore aggiunto Giulia Pantano non ipotizzano reati collegati al suo ruolo giudiziario, ma di segretario comunale di ben undici comuni della Provincia di Potenza: «Rapolla, Muro Lucano, Laurenzana, Vietri di Potenza, Filiano, Savoia di Lucania, Calvello, Corleto Perticara, Viggiano, Guardia Perticara e Gallicchio».
In questa veste, in quanto pubblico ufficiale, avrebbe abusato del suo ruolo per favorire l’amico Salinardi e soprattutto la figlia.
CONTE COINVOLTO NEL SUO RUOLO DI SEGRETARIO COMUNALE
A febbraio del 2021, in particolare, avrebbe favorito l’assunzione nella polizia locale di Rapolla dell’allora consigliere regionale leghista Zullino, poi passato all’opposizione e candidatosi senza successo per un secondo mandato con gli ex laici cattolici di Basilicata casa comune.
In cambio Zullino avrebbe chiesto e ottenuto dall’allora assessora Merra, già leghista e attuale prima dei non eletti di Fratelli d’Italia in provincia di Potenza, la sua intercessione con l’allora direttore generale dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Potenza Vincenzo Pignatelli (non indagato, ndr) per l’assunzione della figlia. Assunzione avvenuta, con contratto part time, a marzo 2021. Due mesi prima di quella di Zullino come vicecomandante dei vigili di Rapolla.
LE ACCUSE A CONTE E ALLA FIGLIA
Conte e la figlia sono accusati anche di «plagio intellettuale» perché il padre avrebbe suggerito all’erede «avvalendosi di mezzi di comunicazione a distanza occultati sulla sua persona» le risposte ai quesiti delle prove scritte e orali di 5 concorsi in vari enti lucani: Arpab, Comune di Vietri, Comune di Rionero, Comune di Castelmezzano e Comune di Pietragalla.
CORRUZIONE E RIVELAZIONE DI SEGRETO D’UFFICIO
In relazione un’altra selezione al Comune di Aliano i due Conte sono accusati di rivelazione di segreto d’ufficio perché lui, l’ex magistrato onorario, avrebbe rivelato le tracce della prova alla figlia, che a sua volta le avrebbe spifferate all’amico Russo, in contatto con una candidata.
Un’ulteriore ipotesi di rivelazione di segreto istruttorio, invece, fa riferimento a un accesso agli atti del Municipio di Rapolla per la vicenda di Zullino. Notizia appresa da Conte in quanto segretario comunale, e condivisa con la figlia.
CORRUZIONE E “COSTANTE CONSULENZA” IL CAPO D’IMPUTAZIONE
I pm di Catanzaro hanno formulato un capo di imputazione per corruzione attorno alla «costante consulenza» giuridica offerta a Salinardi, «finalizzata a ottenere l’affidamento di mascherine servizi di sanificazione», nella fase calda della pandemia da covid 19, nei comuni dove Conte rivestiva il ruolo di segretario, in cambio dell’assunzione «fittizia», ma con compensi reali, delle figlie dell’ex giudice.
LA MAZZETTA
Tra aprile e giugno del 2020, infine, gli agenti della squadra mobile hanno intercettato una mazzetta di 1.500 euro partita dal salernitano Pantalena, individuato da Salinardi su “delega” di Conte per una fornitura di «3.660» euro di mascherine al Comune di Viggiano. Mazzetta che sarebbe stata alleggerita di 500 euro nel passaggio da Pantalena a Salinardi e da questi a Conte, prossimo alla pensione ma tuttora segretario generale della Provincia di Potenza, e di alcuni centri minori del potentino.
CONTE: «SONO SERENO E TRANQUILLO»
«Sono sereno e tranquillo». Questa la dichiarazione di Conte al Quotidiano. «Non disconosco il rapporto di amicizia che avevo con Salinardi, ma non è mai andato oltre il lecito. Mi vengono attribuite responsabilità penali per essere stato un suo consigliere, ma credo che sia normale tra amici».
«È TUTTO UN FRAINTENDIMENTO»
«Sui concorsi è tutto un fraintendimento», ha aggiunto Conte. «Ero al telefono con mia figlia prima che entrasse a fare una prova orale. La polizia è arrivata e ha dedotto che la stessi aiutando. Ma non è così. Peraltro mia figlia di quei concorsi non ne ha vinto uno».
Nessuna concessione anche sull’assunzione di Zullino a Rapolla.
«Non ho avuto alcun ruolo al riguardo. Atti a mia firma non ce ne sono».
Il Quotidiano del Sud.
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