“Bezos è onorato di sostenere Venezia con la sua lista nozze”: parla la wedding planner che sta organizzando il matrimonio milionario
- Postato il 20 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un matrimonio che doveva essere una favola di lusso e riservatezza si sta trasformando in un braccio di ferro pubblico, un vero e proprio scontro tra due visioni opposte di Venezia. Mentre emergono i dettagli sfarzosi delle nozze tra il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, e la giornalista e imprenditrice Lauren Sánchez, previste dal 26 al 28 giugno in laguna, si intensifica e si organizza la protesta del comitato “No Space for Bezos”, che promette battaglia sui canali.
Secondo le ultime indiscrezioni raccolte dall’agenzia Adnkronos, il cuore della celebrazione sarà l‘Isola di San Giorgio Maggiore. La cerimonia principale si terrà il 27 giugno nel suggestivo Teatro del Bosco, un anfiteatro all’aperto con vista mozzafiato sulla laguna, già “off limits” ai visitatori per permettere a maestranze specializzate di allestire la scenografia per i 250 ospiti selezionatissimi. La festa inizierà il giorno prima, il 26 giugno, con un ricevimento di benvenuto alla Pagoda del Lido, per poi concludersi il 28 giugno con un grande party alla Scuola Grande della Misericordia.
La lista degli invitati sembra quella di un red carpet hollywoodiano: da Leonardo DiCaprio a Oprah Winfrey, da Katy Perry e Orlando Bloom alle sorelle Kardashian e Ivanka Trump. Per loro, e per gli spostamenti tra nove yacht privati, palazzi storici come Pisani Moretta e hotel extralusso come l’Aman Venice (già tutto prenotato), la coppia avrebbe riservato una trentina di taxi acquei. E per non farsi mancare nulla, Lauren Sánchez avrebbe in programma ben 27 cambi d’abito, firmati da grandi nomi come Oscar de la Renta e Dolce & Gabbana, con la presunta consulenza dell’iconica direttrice di Vogue, Anna Wintour.
Di fronte alle accuse di “privatizzazione” e “presa di possesso” della città, l’agenzia londinese di wedding planning Lanza & Baucina, che cura l’evento, ha rotto il silenzio con una nota ufficiale per “fare chiarezza, vista la disinformazione, le falsità e gli equivoci”. “Fin dall’inizio, sia le istruzioni del nostro cliente sia i nostri principi guida sono stati molto chiari: minimizzare l’impatto dell’evento per la città, il rispetto per i suoi residenti e le sue istituzioni e l’impiego preminente di maestranze locali”, assicurano i tre aristocratici planner (il principe Antonio Licata di Baucina e i cugini, i conti Riccardo e Aleramo Lanza). Le voci su un numero esagerato di taxi prenotati, aggiungono, sono “del tutto false”. Inoltre, l’agenzia sottolinea l’impegno filantropico del proprio cliente, collegandosi alla “lista nozze” simbolica: “Fin dall’inizio il nostro cliente è stato onorato di sostenere la città e la sua importantissima laguna attraverso organizzazioni no-profit e progetti associati”.
Queste rassicurazioni, però, non placano gli attivisti. Il comitato “No Space for Bezos”, che unisce realtà come il centro sociale Morion, l’ANPI, Extinction Rebellion e i comitati contro la turistificazione, ha lanciato un “tam-tam social” per chiamare a raccolta quante più persone e imbarcazioni possibili – “a motore, remi, kayak, gonfiabili” – per la giornata clou della protesta, sabato 28 giugno. L’obiettivo dichiarato dal portavoce Tommaso Cacciari è “impedire l’accesso degli invitati” alla Scuola della Misericordia per lanciare un messaggio forte “contro un modello economico e sociale che sta trasformando Venezia in un palcoscenico esclusivo per ricchi”. E non usano mezzi termini: “Faremo in modo di mandargli la torta nuziale di traverso, andremo all’assalto e ci butteremo in canale se serve”. Lo scontro è anche con le istituzioni locali, dal sindaco Brugnaro al presidente del Veneto Luca Zaia, che ha definito le proteste “un’assoluta vergogna” e “un danno al Veneto”. Pronta la replica di Cacciari: “Zaia difendeva le piccole imprese, ora si piega ai miliardari delle multinazionali che, come Amazon, hanno contribuito a distruggere proprio quelle realtà”.
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