Bilancio Regione, AVS: “Serve un rapido e radicale mutamento che tuteli la salute e i servizi essenziali dei liguri”

  • Postato il 23 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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palazzo regione

Liguria. “Dopo le bacchettate del Procuratore generale della Corte dei Conti a Regione Liguria, soprattutto su nomine e sanità, emerge con evidenza che il governo Bucci è in piena continuità con l’esperienza amministrativa della giunta Toti, chiusasi come tutti sanno per le note vicende giudiziarie e le conseguenti dimissioni. Per la sanità il disavanzo del 2024 ammonta a circa 112 milioni, su cui pesa la cosiddetta mobilità passiva, che arriva a 74 milioni, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente e ben del 46% rispetto al 2020, con l’aggravante che gli aumenti delle spese del 14,2% per i servizi non sanitari contribuiscono in modo secco alla mancata garanzia dei LEA, con importanti conseguenze sulla qualità della prevenzione e della diagnostica. Molto criticate, anche dal punto di vista normativo e finanziario, le nomine sia del Capo di gabinetto della giunta regionale, che nella sostanza si configura come un doppione del Segretario dell’ente regionale, sia dei Commissari agli ospedali, entrambe le nomine sarebbero contro le norme nazionali”. Lo dichiara Alleanza Verdi e Sinistra Liguria.

Lenta anche la spesa dei 590 milioni dei finanziamenti PNRR, per i quali nel 2024 è stato pagato solo il 41% degli impegni, poiché in grave ritardo è la costruzione degli 11 ospedali di comunità e delle 32 case di comunità , strutture peraltro che rischiano di rimanere vuote per le croniche e più volte denunciate carenze di personale, soprattutto nelle province periferiche della Liguria, in cui il numero dei medici disponibili rischia di essere di più di dieci volte inferiore rispetto al fabbisogno di queste strutture. A fronte di tutto questo l’assestamento non prevede alcuno scarto rispetto a quella sorta di bilancio tecnico approvato nel luglio 2024, in una situazione del tutto emergenziale legata alle dimissioni di Toti e alle imminenti elezioni. Non un’idea innovativa minima, non uno spunto nuovo rispetto a un andamento precedente di cui tutti conoscevano i limiti. In più si registrano solamente le norme previste nel cosiddetto Omnibus, che sono criticabili sia dal punto di vista finanziario sia da quello della tutela del territorio, come la norma che prevede il dislocamento di distributori di carburante anche in zone a rischio. Questa mancanza di scelte in sede di bilancio comporta il rischio, usuale per queste giunte di destra, che arrivino all’ultimo momento provvedimenti in aula senza la minima trasparenza e condivisione e senza il tempo neppure di studiarli”.

“Scarno anche il Documento di Economia e Finanza – proseguono -, che per la parte regionale non presenta alcuna strategia, sembra avviarsi a una normativa fiscale che va verso il federalismo appiattendo la leva e penalizzando i deboli, limitandosi a citare nella sezione generale il problema dei dazi senza vederne i rischi in ottica regionale, prospettiva che sarebbe necessario affrontare. Proseguire su questa rotta significa, a detta dello stesso Procuratore della Corte dei Conti, impedire “la piena espansione del diritto alla salute della comunità e, per le nomine, “una totale e arbitraria libertà di scelta contraria alla Costituzione”.

“Scendendo nello specifico dei territori, accomunati peraltro dalle tematiche evidenziate, non si può non pensare alla situazione dei conti di AMT e alla carenza di servizi essenziali come i consultori per Genova, all’emergenza abitativa, al dissesto idrogeologico e alla questione dei Pronto Soccorso e dei Punti nascita nella provincia savonese, alla drammatica e cronica carenza di strutture ospedaliere e di personale sanitario alla Spezia, insieme al tema del Trasporto pubblico e delle tariffe ferroviarie che stanno colpendo al cuore le Cinque Terre, alla condizione di grave obsolescenza del parco mezzi del Trasporto pubblico locale e alla carenza di adeguati investimenti per alloggi al fine di incentivare il reclutamento del personale sanitario nell’ Imperiese. Serve insomma da parte di chi governa in Regione un rapido e radicale mutamento, che tuteli la salute e i servizi essenziali dei Liguri, e una totale trasparenza degli atti e delle decisioni che si assumono”.

“AVS lavorerà in tale direzione in Consiglio e a livello politico più generale, si impegnerà a costruire le condizioni necessarie, tra i cittadini e tra le forze politiche del campo progressista, per raggiungere quanto prima un effettivo mutamento delle progettualità politiche e di programmazione della Regione Liguria”, concludono.

Autore
Il Vostro Giornale

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