Bitcoin ATM: come funzionano i bancomat delle criptovalute e dove si trovano in Italia

  • Postato il 14 ottobre 2025
  • Di Panorama
  • 12 Visualizzazioni

In Italia sono operativi 229 Bitcoin ATM, veri e propri bancomat per criptovalute che permettono di acquistare (e in alcuni casi vendere) monete digitali in contanti. Secondo i dati di CoinAtmRadar, la presenza è concentrata soprattutto nelle grandi città: 26 a Milano, 17 a Bologna e Roma, 16 a Torino, 5 a Napoli e Firenze. Una diffusione che testimonia la crescita del mercato crypto anche nel nostro Paese.

Come funzionano i Bitcoin ATM

Un Bitcoin ATM è un terminale che consente di scambiare denaro contante con criptovalute come Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Ripple (XRP) o stablecoin come Tether (USDT).
L’utente seleziona l’importo, scansiona il QR code del proprio wallet (il portafoglio digitale) e inserisce le banconote: in pochi secondi riceve le monete virtuali.
I modelli più avanzati, detti two way, permettono anche di vendere crypto e incassare contanti.

Non serve avere un conto presso la società che gestisce l’ATM, ma – in base al regolamento europeo MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) – tutte le operazioni devono rispettare le procedure KYC (Know Your Customer): è quindi necessario fornire un documento d’identità e altri dati personali.

Commissioni e costi: attenzione ai rincari

Le commissioni dei Bitcoin ATM sono più elevate rispetto a quelle applicate da exchange o broker online.
In media variano tra il 7% e il 12% sull’importo, ma possono arrivare fino al 15%–16%, come dichiarato da CoinFlip. A queste si aggiunge spesso una commissione di rete (network fee) che copre i costi della transazione sulla blockchain.

In confronto, i broker digitali applicano uno spread dell’1–2%, risultando molto più convenienti. Tuttavia, l’ATM resta la soluzione più immediata per chi desidera acquistare token in contanti senza usare carte o bonifici.

Dove si trovano in Italia e chi li gestisce

Oltre a CoinFlip, attivo anche in Nord America, in Italia operano società come Bitomat, che gestisce i terminali Shitcoins.club, CryptoLocalATM e Rothbard, recentemente entrata nel mercato italiano.
Gli sportelli sono collocati in tabaccherie, negozi di elettronica e centri commerciali, con un’espansione progressiva anche nei centri di medie dimensioni, da Cagliari a Bolzano.

Sicurezza e rischi

Sebbene comodi, i Bitcoin ATM non sono privi di rischi. Negli Stati Uniti sono stati segnalati casi di truffa in cui malintenzionati inducevano le vittime a depositare denaro “per sbloccare fondi” o “pagare bollette arretrate”. Anche in Italia sono arrivate segnalazioni simili: prima di confermare una transazione, è sempre bene verificare il destinatario e la finalità dell’operazione.

Il quadro normativo

I Bitcoin ATM rientrano tra i prestatori di servizi per le cripto-attività (CASP) previsti dal regolamento MiCAR, entrato in vigore nel 2023.
Gli operatori già registrati come VASP presso l’OAM (Organismo Agenti e Mediatori) potranno continuare a operare fino al 30 giugno 2026, a condizione di richiedere l’autorizzazione come CASP entro dicembre 2025.

La vigilanza spetta a Banca d’Italia e Consob, che garantiscono trasparenza, adeguata verifica della clientela e tutela dei consumatori.

I bitcoin ATM in sintesi

Facciamo un bilancio riassuntivo. I Bitcoin ATM rappresentano dunque una soluzione veloce e accessibile per acquistare criptovalute in contanti, ma con commissioni elevate e rischi da non sottovalutare. Sono ideali senza dubbio per chi vuole piccole transazioni immediate, meno adatti invece a chi cerca convenienza o sicurezza a lungo termine.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti