Bufera per due nomine al Comitato sui vaccini: perché per me la loro presenza sarebbe un punto di svolta
- Postato il 13 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il recente rinnovo da parte del Ministro Schillaci del Nitag, organo tecnico consultivo in tema di vaccinazioni, ha scatenato – come facilmente prevedibile – l’ennesima tempesta estiva. La nomina tra i 22 membri del Prof Paolo Bellavite e del Dott. Eugenio Serravalle, che da sempre mantengono un atteggiamento critico sugli obblighi vaccinali in linea con le politiche vigenti nella maggioranza dei paesi europei, è stata vissuta come un vero affronto, calunniando e insultando chi, in base alla propria esperienza clinica e ai dati della letteratura scientifica, ha un atteggiamento critico non verso le vaccinazioni, ma nei riguardi di alcune politiche vaccinali.
I due medici hanno sempre chiesto e offerto disponibilità per un confronto scientifico, basato su prove, ma sinora nessuno ha accettato la discussione, anzi più volte si sono verificate censure, come recentemente accaduto in occasione di un Eco festival di Rosignano, dove il sindaco ha minacciato di revocare la concessione degli spazi se il dottor Serravalle avesse tenuto la conferenza già programmata. Appare tuttavia quantomeno sconcertante che la bufera si sia scatenata su questi due professionisti e non nei confronti di altri nominati che presentano non trascurabili conflitti di interesse proprio con aziende produttrici di vaccini, come riporta il pezzo di Andrea Capocci sul manifesto del 12 agosto.
Eppure il problema dei conflitti di interesse è oggetto di uno specifico articolo, il n° 30 del Codice Deontologico, che letteralmente recita: “Il medico evita qualsiasi condizione di conflitto di interessi nella quale il comportamento professionale risulti subordinato a indebiti vantaggi economici o di altra natura. Il medico dichiara le condizioni di conflitto di interessi riguardanti aspetti economici e di altra natura che possono manifestarsi nella ricerca scientifica, nella formazione e nell’aggiornamento professionale, nella prescrizione diagnostico-terapeutica, nella divulgazione scientifica, nei rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, o con la Pubblica Amministrazione”.
Personalmente ritengo che i cittadini sarebbero più tranquilli se sapessero che non vi sono cospicui bonus per i medici in base ai vaccini praticati. I due professionisti non presentano conflitti di interesse, sono specialisti con lunghissima carriera, docenti con grande esperienza – rispettivamente – in ambito di ricerca scientifica e pratica clinica. E’ davvero paradossale che chi tanto si proclama difensore della scienza si sottragga sistematicamente al confronto con chi, facendo esplicito riferimento al metodo scientifico, ha maturato un atteggiamento più prudente verso le pratiche vaccinali in base a prove scientifiche e che chiede solo di poter discutere, avendo già pubblicamente dichiarato la propria disponibilità a cambiare le proprie idee a fronte di prove più convincenti. Addirittura un componente designato ha rinunciato alla nomina ritenendo di non poter sedere allo stesso tavolo con i due professionisti; e dal Patto Trasversale per la Scienza è partita una petizione sui social per chiedere la loro rimozione, in aperta contraddizione con quanto in precedenza affermato da uno dei promotori del Patto stesso, ovvero che “la scienza non è democratica”.
Su questo non posso che concordare, ma ritengo che in Medicina non esistano “zone franche” e che, come per tutti i farmaci, anche le vaccinazioni possano essere oggetto di confronto – basato su prove – civile e trasparente e che, a maggior ragione, in un organo tecnico le nomine debbano essere fatte sulla base delle competenze specifiche e non sull’onda di sondaggi o petizioni che ben poco hanno di scientifico. La presenza nell’organismo consultivo sulle vaccinazioni dei due medici rappresenta un passo importante per l’apertura di quel franco e trasparente confronto che da sempre invochiamo anche come Commissione medico scientifica indipendente (CMSi). Numerosissime sono fortunatamente le attestazioni di stima e solidarietà che i due professionisti stanno ricevendo e fra tutte ricordo, oltre ad AsSIS di cui Serravalle è presidente, il Comunicato della CMSi e dell’Associazione Contiamoci.
In un momento in cui la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie e nella medicina in generale appare fortemente incrinata, la presenza in un organo istituzionale di questi due professionisti può rappresentare un punto di svolta. Se saranno loro garantite le condizioni per operare in trasparenza e serenità, è un’occasione da non perdere per dimostrare che finalmente si vuole rimettere al centro la salute e la scienza nell’esclusivo interesse dei cittadini, senza censure, senza dogmi, senza approcci fideistici, ma alla ricerca continua delle prove più valide e forti, via via che si rendono disponibili. Tutto ciò è ovviamente ancor più pregnante quando è in gioco la salute dei bambini, il valore più importante per una società che ama definirsi “civile”.
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