Cammino di San Tommaso: da Roma a Ortona in 16 tappe
- Postato il 20 giugno 2025
- Cammini
- Di SiViaggia.it
- 1 Visualizzazioni

Tra i cammini italiani meno noti ma più ricchi di storia e spiritualità, il Cammino di San Tommaso si distingue per la sua bellezza e il suo significato simbolico. È l’unico itinerario al mondo che collega le spoglie di due Apostoli: San Pietro, custodite nella Basilica Vaticana, e San Tommaso, le cui reliquie si trovano nella cattedrale di Ortona dal 1258.
Un viaggio lento e suggestivo che attraversa il Lazio e l’Abruzzo, immerso tra borghi medievali, abbazie millenarie, riserve naturali e montagne maestose. Un cammino che permette di riscoprire non solo le radici cristiane e culturali dell’Italia centrale, ma anche di godere di un’esperienza di profondo contatto con la natura e con se stessi.
Come nasce il Cammino di San Tommaso
Nato come progetto di turismo esperienziale e slow tourism, il Cammino di San Tommaso invita il viaggiatore a riscoprire il valore del viaggio lento e della scoperta graduale. Non si tratta solo di una sfida fisica o sportiva, ma di un percorso da vivere giorno dopo giorno, apprezzando i dettagli, i paesaggi e le storie che si incontrano lungo la strada.
Il cammino collega Roma a Ortona, attraversando il cuore montuoso dell’Italia centrale. Il tracciato segue antiche vie di pellegrinaggio e sentieri montani, mulattiere, strade rurali e sterrate, alternando tratti di natura incontaminata a passaggi nei bellissimi centri storici di piccoli borghi, molto ben conservati.
Lungo i circa 320 km del percorso si cammina fra grandi parchi naturali, paesini sospesi nel tempo e luoghi di fede. La varietà del paesaggio e l’autenticità dei territori attraversati rendono questo cammino un’esperienza affascinante sia per i camminatori esperti che per chi si avvicina per la prima volta al mondo dei pellegrinaggi.
Le 16 tappe del percorso completo
L’itinerario si percorre mediamente in 16 tappe, anche se ogni viaggiatore può ovviamente adattare il ritmo ai propri tempi e capacità. La durata consigliata è di circa due settimane abbondanti, ma chi ha poco tempo può scegliere di percorrerne solo alcuni tratti. Il percorso è adatto sia per chi desidera camminare, sia per chi preferisce esplorarlo in bicicletta (ci sono varianti su sterrato e strada), o persino a cavallo!
Il tracciato alterna salite e discese, con dislivelli anche importanti in alcune giornate. Per questo è consigliabile prepararsi adeguatamente, specialmente se si vuole affrontare l’intero cammino a piedi. I tempi di percorrenza sono indicativi e basati su un passo medio (incluso qualche momento di pausa):
- Tappa 1 – da Roma (San Pietro) ad Albano Laziale (29,5 km, 400 m D+, 7-8 h): il cammino parte dal cuore di Roma, ai piedi della Basilica di San Pietro, e si snoda tra le vie della capitale prima di raggiungere la campagna laziale. L’itinerario, molto lungo, entra poi nel Parco dei Castelli Romani, con saliscendi dolci, fino ad Albano Laziale.
- Tappa 2 – da Albano Laziale ad Artena (27,5 km, 900 m D+, 7 h): altra tappa impegnativa e lunga. Si attraversano le colline dei Castelli Romani e i piccoli centri del Lazio, lungo strade rurali e secondarie, fino a raggiungere il borgo arroccato di Artena, caratterizzato da vicoli medievali e atmosfere senza tempo.
- Tappa 3 – da Artena a Genazzano (18 km, 630 m D+, 5 h): una tappa più breve che permette di recuperare un po’ le energie, attraversando la campagna laziale. Attenzione perché per un tratto bisogna percorrere una strada statale piuttosto trafficata. Si arriva a Genazzano, celebre per il Santuario della Madonna del Buon Consiglio.
- Tappa 4 – da Genazzano a Subiaco (25 km, 700 m D+, 7 h): l’itinerario si fa più montano e suggestivo. Si risalgono i boschi dei Monti Simbruini per arrivare a Subiaco, sede dei Monasteri Benedettini e crocevia della spiritualità medievale.
- Tappa 5 – da Subiaco a Monte Livata (11 km, 1100 m D+, 4 h): salita impegnativa ma affascinante verso i monti. L’ambiente naturale cambia radicalmente: boschi fitti e panorami appenninici accompagnano fino alla località di Monte Livata.
- Tappa 6 – da Monte Livata a Camporotondo (18 km, 790 m D+, 5 h): una tappa di discesa tra faggete e radure montane, con ampi scorci sulle vallate abruzzesi. Si entra nel cuore dell’Appennino.
- Tappa 7 – da Camporotondo a Tagliacozzo (15 km, 420 m D+, 4 h): proseguendo tra borghi e paesaggi di media montagna, si raggiunge Tagliacozzo, uno dei gioielli medievali del cammino, con il suo elegante centro storico.
- Tappa 8 – da Tagliacozzo a Massa d’Albe (18,5 km, 490 m D+, 5 h): un cammino più tranquillo, su strade bianche e secondarie, attraverso l’ampia conca del Fucino e le sue campagne. Si arriva ai piedi del Monte Velino.
- Tappa 9 – da Massa d’Albe a Rocca di Mezzo (24 km, 900 m D+, 7 h): si entra nel Parco Sirente-Velino. Salita impegnativa ma spettacolare, tra altopiani e panorami mozzafiato. Rocca di Mezzo accoglie con il suo borgo tipico di montagna.
- Tappa 10 – da Rocca di Mezzo a Fontecchio (16 km, 300 m D+, 4-5 h): una tappa più agevole e rilassante, su sentieri e stradine che scendono dolcemente verso i piccoli borghi della valle dell’Aterno.
- Tappa 11 – da Fontecchio a Capestrano (23 km, 500 m D+, 6-7 h): l’itinerario prosegue tra colline e borghi storici, tra cui Tione degli Abruzzi e Fontecchio, fino a Capestrano, famoso per la statua del Guerriero e il suggestivo castello.
- Tappa 12 – da Capestrano a Pescosansonesco (16 km, 450 m D+, 5 h): si risale verso le pendici della Majella, lungo sentieri poco battuti, fino al Santuario di San Nunzio Sulprizio. Atmosfere di silenzio e spiritualità.
- Tappa 13 – da Pescosansonesco a Manoppello (21 km, 400 m D+, 6 h): una tappa immersa nei boschi e nelle campagne abruzzesi. Arrivo al Santuario del Volto Santo di Manoppello, importante meta devozionale.
- Tappa 14 – da Manoppello a San Martino sulla Marrucina (22 km, 300 m D+, 6 h): si attraversano le dolci colline vinicole della provincia di Chieti. Paesaggi aperti e distese di vigneti accompagnano fino a San Martino.
- Tappa 15 – da San Martino sulla Marrucina a Crecchio (18,5 km, 250 m D+, 5 h): il cammino entra nella zona dei colli teatini, tra oliveti e paesi antichi. Crecchio è dominata dal suo castello medievale.
- Tappa 16 – da Crecchio a Ortona (14 km, 150 m D+, 4 h): l’ultima tappa conduce verso l’Adriatico. Emozionante arrivo alla Basilica di San Tommaso Apostolo, che custodisce le reliquie del santo, e vista sul mare a coronare il viaggio.
I paesaggi e i luoghi che attraversa
Uno degli aspetti più affascinanti del Cammino di San Tommaso è la varietà dei suoi paesaggi.
Dal cuore di Roma, grande città e capitale d’Italia, con i suoi capolavori artistici e spirituali, si raggiungono le colline dei Castelli Romani, per poi salire verso le montagne dell’Appennino centrale.
Dal punto di vista paesaggistico, è difficile trovare in Italia un cammino altrettanto ricco: si superano le creste appenniniche e si scende nelle vallate abruzzesi, attraversando altipiani carsici, boschi di faggi, campi coltivati e vigneti, fino ad arrivare al Mar Adriatico.
Il cammino attraversa alcuni dei più importanti parchi naturali del Centro Italia, come il Parco dei Castelli Romani, quello dei Monti Simbruini, il Parco Sirente-Velino, i Monti della Laga, e il Parco della Majella.
Tra i luoghi religiosi di maggior interesse spirituale ci sono il Santuario del Volto Santo di Manoppello, che custodisce quella che la tradizione identifica come la Veronica, e i suggestivi monasteri di Subiaco, legati alla figura di San Benedetto. Merita una visita anche il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, scavato nella roccia, così come il Santuario di Santo Nunzio a Pescosansonesco.
Attraversando borghi come Tagliacozzo, Capestrano, Fontecchio o Genazzano, si entra in contatto con comunità ancora molto legate al loro passato, dove è possibile gustare i prodotti tipici locali e ammirare antichi mestieri.
Prepararsi al cammino: info e suggerimenti
Per affrontare al meglio il percorso, è bene arrivare preparati, soprattutto se si ha intenzione di percorrerlo interamente a piedi. Non si tratta di un itinerario particolarmente tecnico, ma alcune tappe presentano dislivelli impegnativi: un buon allenamento alla salita nelle settimane precedenti la partenza è essenziale, così come avere con sé l’attrezzatura adeguata. Scarpe comode e con suola antiscivolo sono fondamentali, così come i bastoni da trekking; vestiti traspiranti e un guscio impermeabile vanno sempre portati con sé, così come un kit di pronto soccorso, una pila frontale e qualche snack energetico.
Lungo il cammino non mancano i punti d’acqua e i servizi essenziali: ogni paese attraversato offre almeno un minimarket e un bar. Nei borghi più piccoli degli Appennini potrebbe non essere possibile prelevare denaro, quindi è consigliabile pianificare in anticipo i punti dove fare rifornimento, approfittando dei centri più grandi come Albano Laziale, Tagliacozzo o Ortona.
Il tracciato è ben segnalato, in particolare nel tratto abruzzese, grazie a un progetto di segnaletica conforme agli standard CAI. In alcuni punti del Lazio i segni possono essere meno visibili, quindi meglio dotarsi anche di mappe e tracce GPS da utilizzare anche offline.
Per chi desidera partire con il proprio cane, il cammino è praticabile, ma è importante verificare i regolamenti nei parchi naturali attraversati, che richiedono l’uso obbligatorio del guinzaglio, a tutela degli altri pellegrini ma anche del cane stesso, che potrebbe trovarsi muso-a-muso con la fauna selvatica!
La credenziale del Cammino di San Tommaso
Come in tutti i grandi cammini europei, anche il Cammino di San Tommaso offre la possibilità di richiedere la Credenziale del pellegrino, un documento che accompagna il viaggiatore lungo il percorso e che può essere timbrato nei vari luoghi attraversati. Avere con sé questo documento è utile anche per ottenere sconti sulle strutture ricettive e su alcuni ristori.
Per ottenere la Credenziale, basta contattare l’organizzazione e, al termine del cammino, chi desidera può ricevere anche un attestato di fine percorso, che certifica l’avvenuto completamento del cammino.
Perché percorrere il Cammino
Il Centro Italia va riscoperto, non lo ripeteremo mai abbastanza. Ci sono luoghi di una bellezza fuori dal tempo che sono del tutto sconosciuti ai più… anche se a molti questo piace, perché significa poter tenere per sé questo “segreto” di bellezza e percorrerlo senza folla.
In questo senso, il Cammino di San Tommaso è un’esperienza unica e autentica, perfetta per chi cerca un viaggio lento e profondo, lontano dalle rotte turistiche più battute. Camminando lungo i suoi sentieri si ha l’occasione di riscoprire il valore del cammino come atto di conoscenza, di incontro con la natura e con la storia, ma anche come occasione di riflessione personale.