Caso Almasri, Nordio valuta se rispondere al Tribunale dei ministri
- Postato il 30 maggio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il dilemma riguardante l’audizione del ministro della Giustizia Carlo Nordio davanti al Tribunale dei ministri in relazione alla vicenda Almasri potrebbe non trovare una soluzione prima di giovedì prossimo. Almeno un’altra settimana di incertezza si interpone tra il Guardasigilli e la decisione di essere ascoltato, dopo che i giudici hanno avanzato una richiesta in tal senso. La questione riguarda il caso del generale libico accusato di crimini di guerra, che era stato arrestato, poi rilasciato e rimpatriato dalle autorità italiane lo scorso gennaio. Sul ministro, rispetto ad altri membri del governo indagati, grava anche l’ipotesi di omissione di atti d’ufficio. Prima della scadenza dei termini per la deposizione, Nordio ha tre opzioni: presentarsi davanti ai magistrati, rifiutarsi di farlo, oppure andare a riferire invocando il segreto di Stato.
La decisione di Nordio, inizialmente considerata improbabile riguardo alla prima ipotesi, è attesa. A rallentare questa scelta potrebbe essere stata la deposizione già resa alcune settimane fa dall’allora capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia (Dag), Giovanni Birritteri. Quest’ultimo avrebbe assunto una posizione dura nei confronti del capo di gabinetto del ministero, Giusi Bartolozzi, con una propria versione dei fatti che si distanzierebbe dalla vicenda. Da alcuni testi emergerebbe che i tecnici del ministero avrebbero suggerito una bozza per formulare un nuovo mandato di cattura per Almasri, affinché potesse essere consegnato ai giudici dell’Aja. In quei giorni – ma la notizia si conosce solo ora – anche Bartolozzi era stata ascoltata dal Tribunale.
In ogni caso, i magistrati di questo collegio sono tenuti a valutare esclusivamente la posizione dei ministri, mentre eventuali altre valutazioni su altri soggetti coinvolti nella vicenda spetterebbero alla Procura ordinaria, e solo nel caso in cui il Tribunale trasmetta gli atti.
Alla luce di questi presupposti e delle testimonianze rese, il nodo sull’interrogatorio di Nordio si fa sempre più complesso. In queste ore si susseguono voci secondo cui gli ambienti della presidenza del Consiglio sarebbero favorevoli all’opportunità che il Guardasigilli venga ascoltato, ma al momento queste ipotesi non trovano conferme ufficiali. Sempre secondo alcune fonti, una parte del governo starebbe considerando l’ipotesi di applicare il segreto di Stato sull’intera vicenda di Almasri. La prima a beneficiare di questa scelta sarebbe proprio Nordio, che in tal modo potrebbe deporre invocando questo vincolo giuridico, senza essere obbligato a riferire su eventuali informazioni che riguardano la sicurezza della Repubblica.
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