Catanzaro, avvelenati cani specializzati in pet therapy
- Postato il 10 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Catanzaro, avvelenati cani specializzati in pet therapy
A Catanzaro, quattro cani specializzati in pet therapy avvelenati senza alcuna ragione, colpendo non solo gli animali ma anche i tanti bambini e le famiglie che da anni trovavano in loro un sostegno affettivo e terapeutico.
CATANZARO – Un atto di violenza incomprensibile, crudele e disumana. A Catanzaro, quattro cani specializzati in pet therapy avvelenati senza alcuna ragione, colpendo non solo gli animali ma anche i tanti bambini e le famiglie che da anni trovavano in loro un sostegno affettivo e terapeutico.
PET THERAPY, IN CANI AVVELENATI
Ciarly, Cloe, Jack e Johnny – erano parte integrante dell’associazione Equipariamo, guidata da Aldo Tassoni, punto di riferimento nel campo degli interventi assistiti con gli animali.
L’episodio ha scosso profondamente la città e l’intera comunità regionale. L’associazione LNDC Animal Protection ha espresso “profonda indignazione e dolore” per quanto accaduto, annunciando la presentazione di una denuncia e chiedendo alle autorità “indagini approfondite e scrupolose”.
L’APPELLO DELLA PRESIDENTE DELLA LNDC PIERA ROSATI
La presidente Piera Rosati ha rivolto un appello accorato: «Chi compie azioni di questo genere commette un crimine grave contro la vita e la dignità degli animali, ma anche contro il diritto alla cura e all’affetto di persone fragili. Mi appello a chiunque abbia informazioni utili: non lasciamo che l’omertà abbia la meglio».
LNDC chiede che vengano acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza e che si proceda con l’identificazione del veleno utilizzato, passaggio essenziale per risalire ai responsabili. L’associazione ribadisce inoltre la necessità di una regolamentazione più rigorosa sulla vendita di sostanze tossiche, oggi acquistabili con troppa facilità.
CANI AVVELENATI, LA CONDANNA DI LEGAMBIENTE
Anche Legambiente Calabria e il circolo di Catanzaro hanno espresso dolore e condanna per l’accaduto, ricordando che «quei cani non erano solo animali, ma professionisti della cura, dell’affetto e della relazione, al fianco di bambini e soggetti fragili».
Un colpo, sottolinea Legambiente, «non solo agli animali, ma alla comunità intera, e in particolare ai bambini “speciali” che in loro trovavano fiducia, serenità e rinascita».
LE RICHIESTE DI LEGAMBIENTE
L’associazione ambientalista ha chiesto al prefetto di Catanzaro di attivare con urgenza il Tavolo di Coordinamento per la prevenzione e il monitoraggio delle esche e dei bocconi avvelenati, uno strumento previsto a livello nazionale ma ancora poco utilizzato in Calabria.
Contestualmente, Legambiente ha sollecitato l’Arma dei Carabinieri Forestali a rafforzare i controlli sul territorio, con indagini mirate, unità cinofile e pattugliamenti specializzati, in collaborazione con associazioni animaliste e ambientaliste locali.
CANI AVVELENATI E PET THERAPY, L’INAUDITA VIOLENZA DEL GESTO
Nel comunicato, l’associazione evidenzia anche un aspetto inquietante: la violenza sugli animali è spesso un precursore di quella contro le persone. Studi e statistiche lo confermano: chi si accanisce contro animali indifesi mostra una pericolosa tendenza alla violenza sociale, che può manifestarsi verso bambini, donne o anziani.
«Contrastare la crudeltà verso gli animali – scrive Legambiente – significa anche prevenire la violenza e difendere la convivenza civile».
LA VICINANZA A EQUIPARIAMO
Entrambe le organizzazioni hanno espresso vicinanza e solidarietà all’associazione Equipariamo e al suo presidente, impegnandosi a seguire da vicino lo sviluppo delle indagini. «Non è accettabile – sottolineano – che un gesto così barbaro resti impunito. La giustizia deve arrivare, per onorare la memoria di Ciarly, Cloe, Jack e Johnny, e per proteggere chi dedica la propria vita all’amore e alla cura degli altri».
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Catanzaro, avvelenati cani specializzati in pet therapy