“C’è chi avrebbe fatto cose turche per la cifra che Sky ha offerto a me, ma ho detto no a X Factor. La musica in Italia è una merda, oggi al primo disco fai San Siro”: parla Manuel Agnelli

  • Postato il 5 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Sky mi ha offerto una cifra incredibile per restare anche la prossima stagione a X Factor e sono convinto che c’è chi avrebbe fatto cose turche per una somma simile, ma ho detto no. Non riuscivo più a vivermi la vita, troppi impegni e rifare il talent nel mezzo del tour teatrale Lazarus di David Bowie e quello degli Afterhours che sta partendo e andrà avanti per un po’ sarebbe stato sfiancante”, queste le prime parole di Manuel Agnelli dopo l’addio al talent show di Sky. Era tornato in giuria nel 2024 per la sua sesta edizione, vinta con la concorrente Mimì: “Da X Factor ho ricevuto tantissimo: visibilità, tranquillità economica, la possibilità di aprirmi un locale, organizzare e occuparmi di una rassegna musicale che si chiama ‘Carne Fresca, suoni dal futuro’ e un sacco di altre cose. Ho imparato a stare in tv ed essere me stesso con tutti i miei difetti, facevo fatica a stare in mezzo alla gente, odiavo accettare compromessi e soprattutto mai mi sarei aspettato di diventare addirittura un personaggio. Figurarsi che una volta sono sceso dal palco e ho addirittura menato uno del pubblico perché si era permesso di tirarmi un chewing-gum”, le sue parole a La Stampa.
“A livello produttivo è uno spettacolo mostruoso, mi ha insegnato a muovermi in tv restando me stesso. Prima facevo fatica a stare in mezzo alla gente perché un atteggiamento ostico. Non voglio sputare nel piatto in cui ho mangiato: quel programma mi ha consentito di dire che c’è un altro modo di vivere la musica“, spiega l’artista a Repubblica. “Da vent’anni a questa parte la musica in Italia è una merda”, dice il leader dei riformati Afterhours. “Oggi l’industria discografica vuole costi di produzione e distribuzione bassissimi, così i ragazzi si promuovono da soli: una disgrazia che in pochissimi casi ha anche pagato. Al primo disco fai San Siro, ma se non funzioni più ti levano dalle scatole e finisci dallo psichiatra in meno di un anno. Molti rapper – continua Agnelli – raccontano di una periferia che si è presa gli spazi: tutte cazzate. Io ho tenuto la barra dritta, ho fatto i soldi e molti di più di tanti urban minchioni e influencer perché ho rotto i coglioni e lo faccio da 40 anni“.
“Stiamo vivendo da un ventennio in uno dei peggiori periodi musicali che io ricordi. Per dare un nome a quello che domina le classifiche bisognerebbe usare la parola sterco e non penso che ci sia un termine più appropriato. Di giovani con bella musica nelle mani e nella voce ce ne sono tantissimi ma bisogna dar loro modo di emergere, le case discografiche devono avere più coraggio, smettere di essere schiave dei numeri perché il processo di cambiamento della musica si è avviato anche se sarà inevitabilmente lento”, conclude Agnelli che a “X Factor” sarà sostituito da Francesco Gabbani.

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