Ceccon senza filtri: "La battuta su Pilato? Lei non mi ha più parlato". Poi da ragione a Sinner ma polemizza
- Postato il 5 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
- 9 Visualizzazioni
Parla poco, ma quando lo fa non passa mai inosservato. Thomas Ceccon in fondo è uno come lo si vede, tanto in vasca quanto fuori: semplice, schietto, diretto. Meglio ancora: senza filtri. Uno che dice ciò che pensa, senza curarsi troppo (spesso) delle conseguenze. Non è necessariamente un male: alla fine l’onestà vince sempre, e di atleti come Thomas in giro se ne vedono pochi. Lui non finge, ma quando può la stoccata la lancia sempre. Può piacere o non piacere, ma di sicuro Ceccon è uno che quando si guarda allo specchio non vede una maschera sul suo volto.
- La battuta sulla vicenda Pilato-Tarantino: "Non è stata capita..."
- Io sono come sono: "Nello sport ci si prende troppo sul serio"
- L'Italia che offre poco ai suoi campioni e l'amore "rimandato"
La battuta sulla vicenda Pilato-Tarantino: “Non è stata capita…”
L’ultimo “dissing”, o quantomeno l’ultima occasione nella quale il nuotatore azzurro è finito un po’ sotto i riflettori, è storia di fine agosto: Benedetta Pilato e Chiara Tarantino vengono accusate di aver tentato di rubare degli oggetti in un duty free di un aeroporto, e subito Ceccon ne approfittò per riderci su. “Pure la cuffia mi ha rubato”, scrisse Thomas sui suoi profili social, ironizzando sul furto che aveva avuto come protagoniste le giovani colleghe.
Una battuta da molti definita infelice, al netto di una emoticon “arrabbiata” che in qualche modo doveva servire per far comprendere l’intento scherzoso del messaggio. Che pure venne immediatamente preso alla lettera, tanto che lo stesso nuotatore veneto ha fatto sapere di aver ricevuto pressioni affinché lo rimuovesse dai propri profili social.
“Capisco che quello poteva sembrare il momento meno adatto per ironizzare su quanto fosse accaduto, ma si trattava pur sempre di una battuta. Chi mi conosce sa che sono fatto così: negli anni mi sono calmato, ma se mi mettono sul piatto d’argento un’occasione così non resisto e parto subito d’istinto. Comunque l’idea iniziale era di tenerlo su per un paio d’ore e poi rimuoverlo”.
Io sono come sono: “Nello sport ci si prende troppo sul serio”
Ceccon ha spiegato che da allora Pilato non l’ha più sentita. “Non lo so se sia arrabbiata con me, ma comunque no, non ho più avuto modo di parlarci. Quanto alla sospensione di 90 giorni decisa dalla federazione, mi sembra una pena equa: gli errori si fanno, tutti possono commetterli, anche se questo era meglio evitarlo. È stata una cosa un po’ stupida, ma in fondo comune a tanti, perché l’impulso di prendere qualcosa e portarla via può venire a chiunque. Sono incappate in una bravata e adesso stanno pagando un po’ il conto. Magari 20 anni fa non se ne sarebbe accorto nessuno, e tantomeno ne avrebbero parlato. Oggi la macchia un po’ rimane…”.
Quanto accaduto però non è bastato a cambiare il suo modo di fare e di essere. “Di recente ho battuto due record italiani e ci ho giocato sopra, scrivendo che era ora che fossero stati battuti, perché chi li deteneva mi stava antipatico. Uno era Lorenzo Mora: era lì con me quando scrivevo, c’ha fatto una bella risata.
Ecco, a me piace portare questa spensieratezza anche nel nostro mondo, che come capita nello sport in generale è spesso troppo preso sul serio… una volta ero più attaccabile: venivo frainteso, ma i risultati non mi davano ragione e quindi venivo criticato duramente. Adesso evito gli eccessi, ma solo con i risultati ho potuto cominciare a dire la mia senza avere paura o timore alcuno”.
L’Italia che offre poco ai suoi campioni e l’amore “rimandato”
Tra le tante cose dette nell’intervista a La Stampa, ce n’è una che riguarda anche il suo rapporto con Sinner, che una volta disse che l’Italia ha i talenti che si merita. “Se l’Italia ha i talenti che si ritrova, allora forse sta dando più di ciò che riceve in cambio”, ha detto, polemizzando anche sui pochi fondi che vengono riservati allo sport azzurro che tanto bene sta facendo nell’ultimo periodo. “Ci vorrebbero più fondi, più sostegni e una programmazione migliore, anche legata agli impianti. Ha ragione Sinner a dire che siamo forti, ma dovrebbero sostenerci tutti di più”.
Ceccon ha poi aggiunto l’importanza di poter lavorare in un ambiente sano. “Devi avere attorno persone che ti vogliono bene, altrimenti la gente storce il naso, anche quando fai bene. Ma ogni errore verrà vissuto alla stregua di una strage”, ammette. E sull’amore, tutto rimandato a data da destinarsi: “Adesso me ne torno a lavorare in Australia, dove percepisco molta invidia nello sport e nel modo di lavorare. Una relazione stabile adesso non sarebbe possibile: solo se incontrassi davvero una persona che mi capisce potrei trovare un incastro”.