Cgil: «Il 10 maggio in piazza per il nostro riscatto»

  • Postato il 7 maggio 2025
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Cgil: «Il 10 maggio in piazza per il nostro riscatto»

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Nella sede della Cgil di Cosenza la presentazione della manifestazione di sabato 10 maggio, a Catanzaro, in piazza Prefettura, alle ore 15.30, “Sanità Calabria alza la testa”


COSENZA – Un problema, zero soluzioni: di malasanità in Calabria si sente parlare ogni giorno e in ogni angolo di strada, come se fosse l’ombra che accompagna e accomuna tutti i calabresi. Ognuno teme di essere il prossimo a pagare il fio per colpa di una macchina sanitaria lenta e non funzionale. Esasperazione, stanchezza, ma anche forza d’animo e spirito di resistenza sono le componenti che alimentano la decisione dei cittadini calabresi di scendere in piazza a Catanzaro il 10 maggio, per chiedere una sanità più equa ed efficiente. Una manifestazione nata da un’idea dell’Altravoce-Il Quotidiano e organizzata, sui territori, da Cgil e comitati. Ieri, martedì 6 maggio, a Cosenza la conferenza stampa di presentazione.

CGIL, MANIFESTIAMO IN VESTE DI CITTADINI


«Non facciamo questa manifestazione come tecnici o burocrati, ma in veste di cittadini. La questione sanità nella nostra regione non è una semplice crisi, ma la rottura del patto cruciale tra Stato e cittadini che si è tradotto nella negazione del diritto alla salute e rappresenta una chiara violenza istituzionale. Dobbiamo farci sentire e il 10 maggio sarà un momento di riscatto» è l’esordio del segretario della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni.

CGIL COSENZA, IL SEGRETARIO IANNI: «UN DISASTRO DETTATO DA INEFFICIENZA»

Il ritratto della sanità pubblica in Calabria assomiglia alla Guernica: un disastro dettato da inefficienza o addirittura totale assenza di servizi, soprattutto nelle aree più interne, mancanza di personale, liste di attesa caotiche e mal gestite, strutture esistenti degradate e strutture promesse, ma mai costruite. Al disagio di coloro che hanno paura di ammalarsi in questa terra ha sempre dedicato ampio spazio l’Altravoce-Il Quotiano, mobilitando le coscienze e mostrando in questa occasione il suo ruolo di militante attivo per questa battaglia.

RAZZI: «ABBIAMO IL DOVERE DI METTERCI IN GIOCO COME GIORNALE»


«Io credo che al giorno d’oggi un giornale abbia il dovere di mettersi in gioco rispetto ai problemi reali di un territorio. Ci siamo fatti strumento del territorio e dei suoi cittadini che non ne possono più di vedere i propri diritti calpestati» commenta in merito il direttore Massimo Razzi.

La protesta a Catanzaro rappresenta, secondo la consigliera comunale Bianca Rende, solo la tappa di un lungo e impegnativo cammino, che si propone come meta finale la capitale.

BIANCA RENDE: «SIAMO STANCHI»

«La notizia è che oggi siamo stanchi. Stanchi di accettare la disparità con le altre regioni oltre che per questioni già note, anche in termini di aspettative di vita e di benessere psicofisico del cittadino» è il suo grido di battaglia. Inoltre, in qualità di rappresentante dell’associazione What Women Want, il suo appello si rivolge, in particolare, alle donne di ogni categoria. E se è vero che dai piccoli atti nascono le grandi rivoluzioni, l’urgenza di curare la sanità calabrese è imminente e deve essere tempestiva. Ecco perché sono sempre di più le associazioni disposte a mettersi in gioco. Sembra, tuttavia, quasi paradossale parlare così tanto di malasanità perché ne legittima l’esistenza.

CGIL CALABRIA, IL SEGRETATIO TROTTA: I TEMPI SONO MATURI

I tempi, secondo il segretario di Cgil Calabria Gianfranco Trotta, sono ormai maturi.«Come Cgil non reclamiamo la paternità di questa mobilitazione, ma ci proponiamo come accompagnatori di un popolo sfiancato. La salute non deve arrivare insieme ai nuovi ospedali, deve arrivare ora. Sabato diventiamo tutti protagonisti di una rivolta sociale» conclude. A dover accogliere la protesta e le richieste dei cittadini calabresi sarà il governatore Roberto Occhiuto.

MARIA VARENSISE: «LA CALABRIA HA BISOGNO DI CURARSI ORA»

L’invito a un dialogo collaborativo e ricco di spunti gli viene rivolto da Marisa Varensise, referente del movimento per la tutela della salute che così si pronuncia: «La Calabria ha bisogno di vivere e curarsi ora. Al governatore chiedo di fare propria questa battaglia e fare da mediatore tra cittadini e istituzioni».

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