Che c’entra la Mostra del Cinema di Venezia con l’intelligenza artificiale? 

  • Postato il 4 settembre 2025
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  • Di Artribune
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Ogni settembre la Mostra del Cinema di Venezia diventa il barometro delle trasformazioni artistiche e tecnologiche che attraversano il cinema. Anche quest’anno, accanto al programma ufficiale, ha trovato spazio un evento autonomo che ha acceso l’attenzione della critica: LIVE MUSIC. LIVING FILMS., presentato al Teatro Malibran da OOVIE Studios. In programmazione negli stessi giorni della kermesse, il progetto ha proposto un’esperienza inedita: un film generato dall’intelligenza artificiale in tempo reale, modellato sull’esecuzione musicale dal vivo. Sul palco, il violinista Maxim Vengerov e LaFil Filarmonica di Milano hanno interpretato Ravel e Beethoven, mentre lo schermo restituiva un flusso di immagini sempre diverso, plasmato dalla musica e dalle decisioni algoritmiche.

Beethoven credits Dustin Hollywood
Beethoven credits Dustin Hollywood

A che punto siamo con il cinema AI-generated?

Il progetto di OOVIE Studios si inserisce in un panorama in rapida espansione. Negli ultimi tre anni, infatti, il cinema realizzato interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale ha conosciuto una crescita significativa. L’AI Film Festival di Runway, ad esempio, ha dato visibilità internazionale a corti come The Frost (2023), realizzato con Midjourney e Runway, che ha colpito per le sue atmosfere oniriche e disturbanti. Un altro caso emblematico è Salt, serie interattiva ideata da Fabian Stelzer, sviluppata in micro-episodi generati da IA e guidata dalle scelte del pubblico. Più recentemente, Genesis di Jakub Rozalski ha mostrato come le piattaforme generative possano strutturare veri e propri universi narrativi coerenti. Siamo ancora in una fase pionieristica: i limiti tecnici (animazioni poco fluide, incoerenze visive) convivono con un forte potenziale creativo. Ma ciò che emerge con chiarezza è la volontà di sperimentare linguaggi inediti, che non sostituiscono il cinema tradizionale bensì ne ampliano le possibilità espressive.

Beethoven credits Dustin Hollywood
Beethoven credits Dustin Hollywood

“LIVE MUSIC. LIVING FILMS.”: e se il cinema fosse “vivo”?

Il fulcro della proposta veneziana è la dimensione “live”, che ridefinisce i parametri della fruizione cinematografica. Non un film montato e fissato su pellicola o file digitale, ma un’opera che si rigenera ogni volta a partire dall’esecuzione musicale. Le immagini non sono mai le stesse, e il pubblico assiste a un flusso visivo irripetibile, come accade con la musica eseguita dal vivo. Questa caratteristica ribalta l’idea di riproducibilità infinita che ha sempre accompagnato il cinema, restituendo al contrario un valore di unicità e irripetibilità tipico delle arti performative. Come ha dichiarato Riccardo Acciarino, Ad di OOVIE Studios: “un film che cambia a ogni spettacolo è un film che vive”. In questo senso, LIVE MUSIC. LIVING FILMS. non è solo un esperimento tecnologico, ma un vero e proprio manifesto: mostra come l’IA possa diventare strumento creativo al servizio degli artisti, non fine autoreferenziale, e come la dimensione audiovisiva possa trasformarsi in esperienza condivisa e collettiva.

Teatro OOVIE
Teatro OOVIE

Cosa definisce un “film” se l’opera non è mai uguale a se stessa? 

Il cinema AI apre interrogativi cruciali sul futuro del linguaggio cinematografico. La storia insegna che ogni innovazione tecnica – dal sonoro al colore, fino alla rivoluzione digitale – è stata inizialmente percepita come una minaccia, salvo poi ridefinire in profondità l’estetica del cinema. Oggi, l’intelligenza artificiale pone sfide ancora più radicali: non solo introduce nuovi strumenti, ma mette in discussione concetti fondamentali come l’autorialità, il montaggio e la fissità dell’opera. Chi è l’autore di un film AI interattivo? Il musicista che lo ispira, il programmatore che struttura l’algoritmo, o l’IA che genera le immagini? E cosa definisce un “film” se l’opera non è mai uguale a se stessa? Venezia, con l’eco del progetto di OOVIE Studios, diventa così il luogo simbolico in cui questi interrogativi trovano spazio, ricordando come la settima arte sia da sempre il risultato di un dialogo tra tradizione e innovazione.

Beethoven credits Dustin Hollywood
Beethoven credits Dustin Hollywood

Moda passeggera o trasformazione strutturale?

La domanda più frequente è se il cinema AI rappresenti una semplice tendenza passeggera o una trasformazione destinata a incidere nel lungo periodo. L’entusiasmo che circonda esperimenti come LIVE MUSIC. LIVING FILMS. potrebbe far pensare a un fenomeno effimero, simile al 3D o alla realtà virtuale, che hanno avuto picchi di interesse senza consolidarsi pienamente. Tuttavia, ci sono elementi che suggeriscono un destino diverso: la crescente accessibilità degli strumenti generativi, l’interesse crescente di festival e piattaforme, e soprattutto la capacità dell’IA di intervenire in ogni fase del processo creativo, dalla scrittura al montaggio. La tecnologia diventa qui non semplice effetto speciale, ma un nuovo linguaggio. Se oggi siamo ancora nella fase della sperimentazione, domani il cinema AI potrebbe affermarsi come forma espressiva autonoma, capace di coesistere con il cinema tradizionale e di arricchirne la grammatica. Che sia l’inizio di una trasformazione strutturale, il cui esito dipenderà dalla capacità degli artisti di darle contenuto e visione?

Laura Cocciolillo

L’articolo "Che c’entra la Mostra del Cinema di Venezia con l’intelligenza artificiale? " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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