Chi deve installare l’alcolock, modalità, costi e sanzioni

L’alcolock è una sorta di guardiano elettronico tra il conducente e l’accensione del motore. Chi si mette al volante dopo aver bevuto non può avviare l’auto, perché il sistema lo impedisce in automatico ovvero blocca l’accensione se rileva alcol nel respiro.

A chi è rivolto l’obbligo, la normativa

La normativa in vigore prevede che a dover installare obbligatoriamente l’alcolock siano i conducenti che hanno riportato una condanna per guida in stato di ebbrezza. Non si tratta di una misura preventiva generalizzata, ma di una prescrizione mirata per chi ha già violato il Codice della Strada con la messa a rischio di se stesso e degli altri.

L’obbligo non scatta immediatamente dopo la condanna, ma entra in vigore al momento del riottenimento della patente. Dopo la sospensione prevista per legge viene restituita solo se il soggetto accetta di sottoporsi a questa restrizione. In buona sostanza si tratta di una condizione necessaria per tornare legalmente a guidare per evitare recidive.

Durata dell’obbligo e soglie di gravità

Il periodo durante il quale il conducente è vincolato all’uso dell’alcolock dipende dalla gravità dell’infrazione commessa. Per chi è stato trovato con un valore alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, il dispositivo va mantenuto per due anni dal momento della riabilitazione. Se invece il tasso di alcol nel sangue supera la soglia di 1,5 g/l, la durata si estende a tre anni.

Durante questo tempo il guidatore è soggetto a divieto assoluto di consumo di alcol prima della guida, anche al di sotto dei limiti consentiti per i conducenti esperti. Il dispositivo è tarato per bloccare il motore in presenza di qualsiasi traccia di alcol, anche minima. In pratica chi ha messo in pericolo la vita altrui con comportamenti irresponsabili deve dimostrare nel tempo di meritarsi di nuovo la fiducia alla guida.

Come funziona l’alcolock

Dal punto di vista tecnico, l’alcolock è un apparato collegato al sistema di avviamento dell’auto, che obbliga il conducente a soffiare in un boccaglio prima di ogni accensione del motore. Il sensore integrato analizza in tempo reale il tasso alcolemico presente nel respiro e invia il segnale all’elettronica del veicolo.

Se il valore rilevato è pari a zero, l’auto si avvia normalmente. In caso contrario, il sistema blocca il funzionamento dell’avviamento e memorizza l’evento nel suo registro interno, così da rendere consultabile dalle autorità in sede di controlli periodici.

Il dispositivo è in grado di memorizzare le violazioni, i tentativi di manipolazione e i valori rilevati. In questo modo costruisce una cronologia utile in caso di verifiche. Per questo motivo, il guidatore che cerca di eludere il sistema, ad esempio facendolo usare da un’altra persona, commette un’altra infrazione.

L’installazione tra modalità, costi e certificazioni

Per essere considerato valido, l’alcolock deve essere installato da officine autorizzate, indicate dai produttori e riconosciute dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Non è possibile utilizzare dispositivi generici acquistati online o installati autonomamente, pena la nullità dell’adempimento.

L’operazione ha un costo che può variare tra i 1.500 e i 2.000 euro, a cui si sommano le spese per la manutenzione programmata, la sostituzione dei boccagli monouso e la taratura annuale del sensore. Tutti i costi sono a carico del conducente che deve farsi sostenere non solo quelli legati all’acquisto, ma anche alla gestione operativa del sistema.

Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo

L’automobilista che viene sorpreso al volante senza aver dotato il proprio veicolo dell’alcolock va incontro a una multa tra 158 e 638 euro, oltre alla sospensione della patente fino a sei mesi. Se, invece viene accertata una manomissione del sistema, oppure l’utilizzo fraudolento (far soffiare un’altra persona, come precisato), si può arrivare alla revoca della patente, con la necessità di ricominciare l’intero iter di idoneità psicofisica e riabilitazione. La gravità delle sanzioni è proporzionata alla responsabilità potenziale insita nella condotta.

Un sistema pensato per la prevenzione

Obiettivo di questa tecnologia è evitare che la guida in stato di ebbrezza possa ripetersi. È una misura che unisce controllo tecnologico e funzione educativa, responsabilizzando il conducente senza isolarlo. Nelle intenzioni del legislatore l’alcolock diventa uno strumento che consente di guidare in sicurezza senza combattere ogni volta contro la tentazione o l’abitudine.

In molti Paesi, dove è stato adottato già da anni, come Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Polonia, Lituania, Svezia e Finlandia, il dispositivo ha contribuito alla riduzione degli incidenti gravi provocati da alcol, con risultati positivi anche dal punto di vista della riabilitazione sociale.

La cornice europea e la spinta della Commissione

Il Regolamento europeo 2019/2144 prevede che, dal luglio 2024, tutte le nuove auto omologate siano predisposte per l’installazione del dispositivo, anche se non obbligatorio per tutti gli utenti. L’Italia ha recepito questo impulso normativo decidendo di renderlo cogente per chi ha mostrato una condotta pericolosa, ma il dibattito è aperto anche su un’estensione futura alle categorie professionali, come autisti di bus, taxi o veicoli per il trasporto scolastico.

La percezione pubblica tra accettazione e scetticismo

Come per ogni misura restrittiva, anche l’alcolock divide l’opinione pubblica. Da un lato c’è chi lo considera un deterrente utile, necessario, persino salvavita. Dall’altro c’è chi lo percepisce come un’intrusione nella sfera personale o una stigmatizzazione eccessiva per chi ha già pagato per i propri errori.

I dati raccolti nei Paesi dove il sistema è già in uso dimostrerebbero che, dopo una prima fase di diffidenza, la maggior parte degli utenti accetta il dispositivo come parte del proprio percorso di responsabilizzazione. Non sarebbero pochi i casi in cui automobilisti che non erano soggette all’obbligo hanno scelto di installarlo volontariamente per motivi familiari o lavorativi, soprattutto in presenza di figli adolescenti o attività professionali che richiedono alta affidabilità.

Autore
Virgilio.it

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