Coldiretti Piemonte chiede di non abbassare la guardia: serve limitare ulteriormente il numero di cinghiali sul territorio

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • Ambiente
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Ancora troppi secondo Coldiretti i cinghiali dislocati sul territorio piemontese: urge incrementare il depopolamento. Durante l’incontro con il commissario commissario straordinario per la peste suinaGiovanni Filippini, che si è tenuto presso la sala conferenze di Coldiretti Piemonte a Torino, è stato sottolineato come la presenza ancora troppo massiccia di questi animali causi criticità sanitarie e danni ingenti alle coltivazioni, con significative ripercussioni economiche. Il tavolo di approfondimento e confronto è avvenuto alla presenza della consulta suinicola regionale, di Giorgio Sapino, commissario piemontese per la psa (peste suina africana), e di Giorgio Apostoli, responsabile nazionale zootecnia Coldiretti. All’appuntamento hanno partecipato anche il presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi, il vicepresidente Massimiliano Ottone e il direttore Luciano Salvadori. Ad aprire i lavori Bruno Rivarossa, delegato confederale, a cui sono susseguiti gli interventi di Bruno Mecca Cici, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega alla zootecnia, di Luca Saba, capo area economica di Coldiretti, e del commissario Filippini.

«Sicuramente dobbiamo riconoscere che la strategia sanitaria messa in atto dal commissario Filippini per salvaguardare il nostro patrimonio suinicolo ha dato i suoi risultati» – afferma Bruno Mecca Cici – «L’allentamento delle restrizioni è stato fondamentale per consentire alle imprese di riavere una prospettiva di futuro poiché avevano dovuto subire significative limitazioni e avevano, oltretutto, compiuto ingenti sforzi economici per incrementare il livello di biosicurezza. Non possiamo, però, abbassare la guardia sulla peste suina come non possiamo dimenticarci dei danni che i cinghiali continuano a provocare alle colture: nel 2024 ammontavano a 4 milioni e mezzo, dato in crescita rispetto al 2023».

«Lo scenario internazionale attuale ci mostra come l’Europa abbia bisogno di un’agricoltura forte, autonoma e sempre più sostenibile. Questo passa anche attraverso l’eradicazione totale della problematica della peste suina e la riduzione concreta e drastica del numero dei cinghiali» concludono Tofi e Salvadori.

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Quotidiano Piemontese

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