Come comitato Felix abbiamo più volte denunciato la svendita di Piazza Plebiscito a Napoli: ora gli atti ci danno ragione

  • Postato il 9 ottobre 2025
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Piazza Plebiscito a prezzi di saldi. Dopo il “settembre nero” dei concerti (ribadisco un intero mese, settembre 2025) in Piazza Plebiscito, in pienissimo centro abitato, preparativi all’occupazione del mese di dicembre: mercatini di Natale, concertini, stelle filanti e concertone di Capodanno. “Occuperanno la piazza tutto dicembre e oltre”, mi allerta Eugenio Tremante, medico e consigliere alla Cultura molto attivo della Municipalità 1.

Come Comitato Felix abbiamo più volte denunciato la svendita di Piazza Plebiscito a Napoli. Ora gli atti ci danno finalmente ragione.

Da quattro anni l’avvocata Antonella Esposito Gagliardo e io raccogliamo firme contro i concerti in piazza. Da un anno l’avvocata ha chiesto accesso agli atti sui provvedimenti che permettono i concerti in piazza Plebiscito. Richieste puntualmente ignorate; ma finalmente è arrivata la risposta del Comune riguardo il mese di settembre 2025. In sostanza la piazza viene svenduta per poche migliaia di euro: uno sconto concesso dal Comune perché trattasi di “eventi di alta rilevanza culturale”. Per esempio, Gigi D’Alessio avrebbe pagato poco più di 7000 euro a serata in una piazza monumentale tra le più iconiche al mondo, che chiamano giustamente Mini Vaticano per la sua unicità.

Praticamente Gigi D’Alessio, Sal Da Vinci, Nino D’Angelo sono un magnete irresistibile, si precipitano ad ascoltarli da ogni dove. Ma sentite sentite, le tre società organizzatrici dei concerti vengono anche beneficiate dell’esonero da quelle fastidiose spese di buona manutenzione, pulizia, Asia (sgombero materiali ingombranti) e straordinari della pulizia municipale. Che anziché presiedere i luoghi “caldi” e criminosi della città deve vigilare sul microfono di Gigetto, the one and the only ad aver beneficiato per grazia ricevuta della piazza per otto date durante il settembre nero. A carico di chi vanno queste spese?

Proviamo a indovinare: a carico del Comune. Ossia di noi cittadini. Cioè loro se la suonano e se la cantano e il conto lo paghiamo noi. Tra diritti Rai e biglietto in tribuna tra i 40 e gli 80 euro, l’incasso di ogni singolo concerto si aggirerebbe intorno al milione di euro. Ignaro di tutta ’sta roba il prefetto Michele Di Bari ha “regalato” l’ultimo giorno di concerto alla città, lunedì 29 settembre. Assolutamente non richiesto. Secondo voi chi lo ha pagato?

Dulcis in fundo, la Soprintendenza ai Beni Storici nel 2013 aveva decretato che non si può affittare Piazza Plebiscito per più di sette giorni in un mese (e già mi sembrano tantissimi), una della piazze simbolo del Bel Paese. Invece con occupazione e “lockdown forzato” dei cittadini durante i mesi di settembre e dicembre viola il suo stesso decreto. Aspettando i cori natalizi di Gigi & company…

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