Come si scrive un film? Torna a Roma il laboratorio di Netflix

  • Postato il 29 maggio 2025
  • Cinema & Tv
  • Di Artribune
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Per fare un grande film servono tre cose: la sceneggiatura, la sceneggiatura e la sceneggiatura”, a dirlo era il grandissimo Alfred Hitchcock. È dalle parole, dalla storia, dal soggetto e dalle sfumature che prendono forma le vicende e i personaggi del cinema ma anche – e soprattutto – delle serie tv. Questo per dire che alla sceneggiatura si deve rivolgere cura e attenzione, le stesse che il Premio Solinas e Netflix Italia mettono nel coinvolgere e stimolare nuovi e giovani talenti. Ed è così che si è chiusa la terza edizione de La Bottega della Sceneggiatura, l’iniziativa di coaching di alto livello, formazione attraverso la pratica e accesso al lavoro rivolta a chi desidera intraprendere un percorso da professionista nel mondo della sceneggiatura seriale.

La Bottega della Sceneggiatura: parlare di temi urgenti con sapiente irriverenza 

La terza edizione de La Bottega della Sceneggiatura ha visto il trionfo di Di venerdì si mangia il gombo di Hamatou Compaore. Il premio, di 6.000€ con una proposta di collaborazione come assistente in una Writers’ Room di un progetto seriale in cui Netflix è coinvolta, è stato assegnato da una giuria di esperti sceneggiatori tra cui Filippo Gravino, Laura Luchetti, Monica Rametta, Ludovica Rampoldi, Marco Raspanti, Stefano Sardo, Davide Serino, Eleonora Trucchi e Michela Straniero.

La Bottega della Sceneggiatura e il trionfo di “Di venerdì si mangia gombo” di Hamatou Compaore 

Commuove e diverte raccontando con voce originale e irriverente, come nella tradizione delle migliori stand up comedy, temi urgenti e universali come l’integrazione, gli affetti, il rapporto fra le generazioni e la realizzazione dei propri sogni, facendo luce sulle meraviglie e le contraddizioni della comunità burkinabé nel nostro Paese”, così si esprimono gli esperti in giuria in merito a Di venerdì si mangia gombo. “Un racconto corale che ruota con sapienza intorno alle avventure tragicomiche della sua protagonista, quella Noura Diallo che è una sorta di alter ego della sua giovane autrice e di cui ci ha colpito il talento, l’umiltà e la continua ricerca non tanto di un “inebriante senso vago di vittoria” per usare le parole di un famoso psicologo, ma l’appassionato desiderio di comunicare qualcosa di autentico e vivo”.

La Bottega della Sceneggiatura: premi e menzioni speciali per i talenti di domani 

A celebrare la fine di questa terza edizione sono altri tre riconoscimenti. Il secondo progetto premiato – che ha vinto una proposta di collaborazione come assistente in una Writers’ Room di un progetto seriale in cui Netflix è coinvolta – è Maya e i morti di Miranda Angeli, e – data la grande qualità dei progetti – la giuria ha deciso di assegnare altre due Menzioni Speciali, a Io sono Mara di Erica Benvenuti e Chiara Dario e al progetto Charlie fa surf – L’incredibile storia di Amerigo Verardi di Vittorio Perrucci. Questi titoli e nomi sono da tenere a mente perché per loro inizia in un certo senso un percorso che potrà portare a grandi soddisfazioni personali e per il pubblico spettatore. Un percorso lavorativo che di certo va portato avanti “col coltello tra i denti” ma che permette di maneggiare con cura e passione la creatività che conduce alle storie raccontate sullo schermo.

Margherita Bordino

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Autore
Artribune

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