Comunali, Cinzia Ronzitti (PCL): “Corsi di formazione per i giovani e lotta alla povertà pilastri del nostro programma “
- Postato il 22 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Pochi giorni ancora alle elezioni comunali 2025 a Genova: si vota il 25 e 26 maggio, e Genova24 ha voluto incontrare tutti e sette i candidati e le candidate alla poltrona di sindaco per affrontare i temi principali del loro programma e fornire ai lettori uno strumento pratico per metterli a confronto.
Cinzia Ronzitti è la candidata sindaca del Partito Comunista dei Lavoratori, inizia giovanissima a lottare contro le ingiustizie sociali e durante i trentacinque anni di lavoro come venditrice in un grande magazzino è stata rappresentante sindacale per la Cgil, dove tutt’oggi è iscritta. Simpatizzante prima del PCI, poi di Democrazia Proletaria e infine del Partito della Rifondazione Comunista, conosce il PCL nel 2010 e decide di iscriversi. Oggi è coordinatrice della sezione PCL Genova.
Ronzitti, partiamo subito con una domanda che stiamo facendo un po’ a tutti i candidati, ovvero le prime tre pratiche sulla scrivania nel caso di vittoria.
Assolutamente il lavoro, la sicurezza di tutto il territorio e la disabilità infantile. Io mi candido apposta per la terza volta perché dalle scorse elezioni la città è rimasta tale quale, la disoccupazione è quasi al 10%, ci sono 30.000 persone sono in povertà assoluta, quindi c’è veramente bisogno di un piano straordinario per cercare di creare lavoro, per finanziare corsi per i giovani e inserirli così nel mondo del lavoro. Il lavoro è tutto, se non hai quello non riesci a farti una vita, una famiglia, non riesci ad avere una casa e non ti puoi curare.
Quindi a livello pratico su che cosa investireste?
Intanto per noi è una grande opera la messa in sicurezza di tutto il territorio nella sua interezza. In questa grande opera si potrebbero assumere dei lavori socialmente utili. Mi vengono in mente i disoccupati, gli esodati che hanno la mia età, già ci sarebbe molto da fare anche per ripulire la città e ridargli un decoro urbano come si deve. Dopodiché bisognerebbe finanziare dei corsi gratuiti per ii ragazzi, con delle professioni artigianali che si stanno perdendo e sono invece sempre ricercate, nelle fabbriche e nelle aziende, Potrebbe essere un inizio.
Ha fatto riferimento a tre anni fa. Non è la prima volta che corre per Tursi. Che cosa la motiva ogni volta a partecipare?
Mi spinge il fatto che in queste tre mie candidature Genova non è cambiata in niente. I programmi del centrodestra rimangono gli stessi, solo a parole, solo in propaganda elettorale, ma non vediamo dei fatti concreti per la città. C’è un disagio sociale totale, un dissenso totale. Si tende a reprimere chi dissente, ma il dissenso, la nostra voce, è l’unica cosa che ci è rimasta e la devono lasciare libera.
Non è l’unica candidata a rappresentare questa parte politica, abbiamo anche Antonella Marras, abbiamo Silvia Salis, però c’è sempre la decisione di andare individualmente.
Sempre, questa è una nostra decisione a livello nazionale per una nostra coerenza politica, ci sono delle sensibilità politiche che ci distinguono dalle altre realtà che abbiamo appena nominato, lo dico nel massimo del rispetto ovviamente, delle altre sia degli altri partiti. Noi preferiamo questo, siamo un partito rivoluzionario, vorremmo veramente rovesciare questo sistema senza compromessi con altre politiche, con altri partiti. Noi siamo questo, con la nostra carta d’identità, vorremmo che ci fosse un grande partito di classe, rivoluzionario, per cambiare le sorti della città, del Paese, e poi anche a livello internazionale.
Abbiamo toccato il tema del lavoro, un altro tema particolarmente sentito è la sanità.
Sulla sanità c’è tantissimo da dire, ci vorrebbe un mese. La cosa che posso dire è che anche se dicono che la sanità è una cosa che riguarda la regione, il sindaco in quanto primo cittadino è colui che si deve impegnare a fronte di un’emergenza sanitaria e noi ne vediamo tre di emergenze sanitarie. I pronto soccorso, che sono al collasso, e voglio essere chiara non mi riferisco ai lavoratori che sono meravigliosi, lavorano per quattro tutti. È un’emergenza sanitaria perché ci sono troppi pazienti per pochissimi dottori, quindi ci vorrebbe un piano straordinario di assunzione di operatori sociosanitari, medici, infermieri e quant’altro. Ci sono lunghissime liste d’attesa per le cure o addirittura per le terapie salvavita. Non è possibile accettare una cosa del genere, non nel 2025. Andiamo su Marte, cerchiamo di risolvere prima i problemi che riguardano da vicino tutto il mondo sociale.
La disabilità infantile è un’altra cosa che ha citato come tema prioritario.
Ci sono duemila famiglie che hanno delle situazioni disabili in casa, infantili appunto, e da tanti anni e non stanno ancora avendo i finanziamenti dovuti. Non arrivando questi finanziamenti le famiglie non riescono a fare le cure che devono essere fatte per forza. Ed è gravissimo, perché il bambino può riuscire, non dico a guarire, ma sicuramente a migliorare la situazione. I genitori si sentono abbandonati. È assolutamente incomprensibile come questi genitori debbano sempre scendere in piazza. E poi mancano anche gli insegnanti di sostegno e mancano perché non confermano i precari. È un cane che si morde la coda. C’è bisogno di occuparsi dell’inclusione per la disabilità e abbattere tutte le barriere architettoniche che abbiamo sia nella nostra città sia nella testa.
Ronzitti, le lascio la videocamera per un appello al voto.
Perché dare un voto al Partito Comunista dei Lavoratori? Perché si contestualizzano questi 40 anni di governi di centrodestra e centrosinistra e anche la nostra città per estensione è la fotocopia dei governi nazionali. Le persone hanno bisogno di avere tutte le cose che possono far vivere una vita dignitosa, invece ci sono sempre i pochi soliti noti che fanno progetti e opere per i loro profitti e non si interessano del tessuto sociale, che è il più importante. Come ho detto prima migliaia di persone sono in povertà assoluta, è necessario cercare di creare lavoro invece che spendere miliardi magari anche di soldi pubblici, e poi dare voce ai comitati cittadini, perché sono fatti da persone che vivono n prima persona il loro quartiere. Mi viene in mente il progetto quattro assi che tocca i quartieri di Quezzi e di Marassi ma anche il quartiere di via Bobbio, via Vecchia. C’è stato un architetto che si chiama Giovanni Spalla che ha creato un progetto che non è stato considerato. Portava un altro modo che non era invadente, aveva trovato il sistema per fare un contro lavoro. Ecco, non si vuole a volte ascoltare e accontentare i cittadini, che non sono dei mentecatti. I cittadini ragionano, hanno degli esperti, dei tecnici al loro interno, quindi sono persone che, se portano dei progetti alternativi, bisogna semplicemente ascoltare. Noi vogliamo che Genova ritorni a splendere perché è una città meravigliosa, Siamo un partito sempre tra la gente e in mezzo alla gente per i diritti dei disoccupati, degli esodati, per i diritti delle donne, dei migranti che noi rispettiamo, dei diritti del movimento LGBT. Insomma, tutti, degli anziani, i nostri giovani che hanno bisogno del nostro aiuto per un futuro migliore, dobbiamo darglielo fattivamente, non solo in propaganda elettorale, contro ogni guerra e riarmo, per la pace.