“Con Claudio Cecchetto non ho rapporti. Ho chiarito con Max Pezzali, pensava mi fossi alleato contro di lui, ma ero all’oscuro di tutto”: parla Mauro Repetto

L’ex 883, Mauro Repetto, continua il suo tour con “Alla ricerca dell’Uomo Ragno”, sabato3 maggio sbarcherà al Teatro Olimpico di Roma. “No, non mi sono pentito della scelta di lasciare gli 883 all’apice della popolarità (era il 1994, ndr), rifarei tutto altre mille volte”, ha spiegato a Il Messaggero.

Poi ha spiegato una volta per tutte la dinamica dei suoi rapporti di amicizia e di lavoro: “Claudio Cecchetto doveva venire a vedere lo spettacolo. Ma con lui ora non ho rapporti. Non sapevo quanto seria fosse la causa che lo vede contrapposto a Max Pezzali in tribunale, della quale non voglio parlare. L’ho scoperto quando lo scorso novembre i legali di Max hanno diffidato il comune di Pavia per il premio che aveva deciso di conferirmi”.

E ancora: “Mi sono visto con Max che mi ha detto tutto. Ci fu un fraintendimento: Max pensava che io mi fossi alleato con Cecchetto contro di lui. Ma io ero all’oscuro della vicenda. In quel momento ho preferito smettere di frequentare Claidio per rispetto del mio migliore amico. Max non è venuto a vedere lo spettacolo, noi due abbiamo un rapporto particolare non parliamo mai di lavoro quando ci vediamo”.

La memoria torna alla “separazione artistica” tra le più clamorose della storia della musica. Alla fine Repetto lasciò l’Italia ma “in America andò male la lingua fu il mio limite. Mi consolai facendo la bella vita a Beverly Hills, Miami con i soldi che avevo guadagnato grazie alle hit degli 883. Poi dopo il 95 me ne andai a Parigi. Mi presentai a Disneyland, chiedendo se ci fossero delle opportunità di lavoro. Non raccontati nulla del mio passato: ‘Ti vestirai da cowboy’, mi dissero. Benissimo. Quando il direttore del parco decise di promuovermi a event manager: oggi organizzo eventi ospitati al parco”.

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