Conclave, l’ora della clausura

  • Postato il 6 maggio 2025
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Conclave, l’ora della clausura

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Conclave, si chiudono le porte. Conto alla rovescia per l’elezione del Papa dopo la morte di Francesco. Domani pomeriggio, mercoledì 7 maggio, i 133 cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina


Conto alla rovescia per l’elezione del Papa. Domani pomeriggio, mercoledì 7 maggio, i 133 cardinali elettori si riuniranno in conclave nella Cappella Sistina. Esprimeranno col primo voto la convinzione maturata, dopo le ritualità di un procedimento elettorale, che ha sette secoli di vita, e il giuramento di segretezza, pena, se non rispettato, la scomunica «latae sententiae», cioè automatica, senza bisogno della pronuncia ecclesiale, qualcosa che scatta, dunque, direttamente nella coscienza di chi non rispetta la promessa giurata. Il tutto per disegnare ancora una volta un momento che conserva tutta la sua sacralità e dove il grande protagonista rimane lo Spirito Santo, che dovrà ispirare il voto dei conclavisti.

CONCLAVE, CORTO O LUNGO

«Sarà un conclave breve», «sarà un conclave lungo», nelle ultime ore i cardinale sono diventati più loquaci e fanno capire che, al di là di ogni accusa di culto della personalità, si va a scegliere non tanto il successore di Francesco, ma il successore di Pietro, il vicario di Cristo.
Nelle ultime ore i porporati si stanno incontrando molto di frequente per confrontarsi su tutte le istanze che la Chiesa dell’immediato futuro dovrà affrontare. Attenti a non svelare più di tanto la propria idea di Pontefice, dalle loro parole si evince che un’elezione veloce potrebbe portare al soglio di Pietro, il segretario di Stato uscente, il cardinale Parolin, che rimane il favorito dopo essere uscito alla grande dalla fake che lo voleva colpito nei giorni scorsi da un malore.

IL FAVORITO PAROLIN

Sarebbe un Pontificato sulla scia di Francesco, col quale Parolin, 70 anni, ha collaborato strettamente, un Pontificato che riporterebbe alla guida della Chiesa cattolica un italiano, ma che forse non avrebbe quegli aspetti di novità che Jorge Mario Bergoglio ha immaginato, creando un collegio cardinalizio diffuso, rappresentativo di quelle periferie povere e lontane da un’Europa spiritualmente stanca, quella «fine del mondo» da cui lui stesso è stato chiamato, il 13 marzo 2013, a fare il vescovo di Roma. Viceversa un conclave lungo indicherebbe che una decisione condivisa, nelle numerose Congregazioni, oltre dodici svoltesi, nei giorni precedenti, non c’è e che un accordo sul nome del Papa deve formarsi proprio in conclave.

LE IPOTESI POSSIBILI

Due ipotesi ambedue possibili, soprattutto la seconda: molti dei 133 elettori, provenienti da 71 Paesi, si sono incontrati per la prima volta proprio in questi giorni e stanno imparando a conoscersi e a condividere idee, progetti e prospettive.

IL CONCLAVE PIÙ INTERNAZIONALE DELLA STORIA


È il conclave più internazionale della storia, in cui i rappresentanti dell’Africa e dell’Asia vorranno dire la loro e avere un ruolo da protagonista. Per questo, mai come ora, le previsioni lasciano il tempo che trovano, come nelle elezioni di Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e dello stesso Papa Francesco, la folla in Piazza San Pietro potrebbe rimanere ancora una volta sorpresa e stupita di fronte ad un nome mai sentito prima: un africano, un asiatico? Non è più tempo di tirare a indovinare, ma di guardare al comignolo della Sistina sino a che il colore bianco del fumo non dirà che la Chiesa ha un nuovo Pontefice.

I POTERI SECOLARI CHE CERCANO DI INFLUIRE

Un conclave importante su cui anche i poteri secolari cercano di influire. La cena con i cardinali francesi di Macron e la volata al cardinale americano Dolan tirata da Trump lo dimostrano, anche se poi il porporato ha bollato il tycoon, vestito da Pontefice grazie all’intelligenza artificiale, di mancanza di stile: «Ha fatto una brutta figura», ha detto parlando con i giornalisti.

ISOLATO IL PERCORSO CHE PORTA DALLA CAPPELLA SISTINA A SANTA MARTA


Intanto il percorso che porta i cardinali dalla Cappella Sistina a Casa Santa Marta è praticamente isolato e blindato. I porporati, che sono in numero eccedente rispetto a quello delle stanze, saranno sistemati anche in un altro edificio nelle vicinanze, la cosiddetta Santa Marta «vecchia». Ad ognuno di loro è stato assegnato un alloggio per sorteggio. Ogni spazio è sigillato, i padri non dovranno avere con sé cellulari e strumenti elettronici di comunicazione, non avranno accesso alla lettura di giornali e alla televisione.

L’EXTRA OMNES

Al momento dell’«extra omnes», la frase con cui il cerimoniere esclude dalla Cappella Sistina gli estranei, manca veramente poco. Qualche ora dopo, nella serata di domani, mercoledì 7 maggio, ci sarà la prima fumata. Da quel momento si andrà avanti con due scrutini alla mattina e due al pomeriggio.

DUE FUMATE ALLE 12 E ALLE 19

Due le fumate, orientativamente una alle 12 e una alle 19, a meno che l’elezione non avvenga nel primo voto della mattina o del pomeriggio, in tal caso, anche prima di vedere se la fumata è bianca o nera, vorrà dire che il Papa è stato eletto.

Quattromila i giornalisti di tutto il mondo sguinzagliati sui tetti attorno a San Pietro, occhi e telecamere puntati sul tetto della Cappella Sistina, per raccontare e immaginare come progressisti e conservatori, riformatori e tradizionalisti si siano messi d’accordo su un unico nome, quello del 267° Papa, colui che dovrà approfondire le profezie proposte da Papa Francesco, ma anche risolvere i progetti incompiuti di un Pontificato che il dodici anni ha affrontato tantissime tematiche, ha vissuto due guerre, Ucraina e Gaza, attraversando un’epidemia di Covid.

UN PAPA CHE NON DOVRÀ ESSERE LASCIATO SOLO

Non dovrà essere un Papa lasciato solo di fronte alle emergenze, così come Bergoglio si mostrò al mondo, solo, durante la «statio orbis» in Piazza San Pietro, in preghiera per un mondo colpito a morte dal coronavirus. Dovrà realizzare pienamente quella sinodalità, avviata, ma non realizzata in pieno da Francesco, dialogando con i cardinali che lo hanno eletto, portatori delle istanze da tutto il mondo.

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