“Conservava i cadaveri dei clienti anziché seppellirli e si teneva le ceneri anziché darle ai parenti”: la scoperta choc nell’agenzia delle pompe funebri
- Postato il 15 agosto 2025
- World News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una storia di inganni e profanazioni che ha scosso il cuore di un’intera comunità. È comparso oggi presso la Corte di Hull, con il volto semicoperto e un’aria impassibile, Robert Bush, l’impresario funebre di 47 anni al centro di uno degli scandali più macabri della storia recente del Regno Unito. Titolare della Legacy Independent Funeral Directors, è accusato di ben 65 capi d’imputazione che vanno dalla frode all’occultamento di cadavere, fino al furto ai danni di enti di beneficenza.
Seduto nella gabbia di vetro dell’aula, elegante ma senza mostrare alcuna emozione, Bush ha parlato solo per confermare le proprie generalità. Il giudice, John Thackray KC, ha sottolineato l’enormità del caso, il cui fascicolo contiene 7.000 pagine di prove, e ha rinviato la prossima udienza al 15 ottobre. Fino ad allora, l’impresario resterà in libertà su cauzione. Le accuse contro di lui sono pesantissime e descrivono un sistema di inganni sistematico: 30 capi d’accusa per aver ostacolato la sepoltura legale di altrettanti defunti; 30 episodi di frode con false dichiarazioni su cure, cremazioni e restituzione delle ceneri; gestione fraudolenta dei piani funerari prepagati; e persino il furto di fondi a 12 enti di beneficenza, tra cui Salvation Army, Macmillan Cancer Support e Help for Heroes.
Tutto è esploso nel marzo dello scorso anno, quando la polizia di Humberside, dopo aver ricevuto segnalazioni inquietanti sulla “cura dei defunti” presso l’agenzia, ha fatto irruzione nella sede di Hessle Road. La scena che si sono trovati di fronte è stata agghiacciante: all’interno dei locali sono stati scoperti 35 corpi non correttamente conservati, e sono state individuate le ceneri di defunti appartenenti a 163 famiglie diverse.
Da quel giorno, la città di Hull vive in uno stato di shock e dolore. La polizia ha istituito una linea diretta che ha ricevuto oltre 2.000 chiamate in un solo mese da parte di famiglie terrorizzate. Per molti, il dolore della perdita si è moltiplicato, con la necessità di organizzare un secondo funerale per garantire ai propri cari una sepoltura finalmente dignitosa.
In risposta, è nato un gruppo di supporto che coinvolge 60 operatori dei consigli comunali di Hull ed East Riding e altre agenzie, con il compito di sostenere psicologicamente le famiglie e di rintracciare, anche con l’aiuto di “cacciatori di eredi”, i parenti legati alle 163 urne ancora senza una collocazione. La comunità si è mobilitata: una cerimonia di memoria si è già svolta nella Hull Minster, mentre il gruppo “Hull 35” continua a organizzare veglie mensili per tenere alta l’attenzione pubblica. Karen, una delle voci più attive del gruppo e figlia di due defunti cremati dalla Legacy, pur esprimendo gratitudine per il lavoro delle autorità, ha ammesso che il processo sarà “emotivamente devastante”.
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