Consiglio regionale, la riforma sui dirigenti è legge. L’opposizione non vota e accusa: “Violate le procedure”

  • Postato il 14 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico ottobre 2025

Liguria. È stata approvata, dopo un lungo braccio di ferro in consiglio regionale durato più di dodici ore, la riforma della giunta Bucci che mette mano alla struttura amministrativa dell’ente. Nascono per legge tre nuove figure dirigenziali: il responsabile dell’attuazione del programma di governo, il capo di gabinetto e il direttore generale di coordinamento. Una riorganizzazione che, secondo l’opposizione, “mette a rischio l’equilibrio tra politica e amministrazione su cui si fonda la democrazia“, mentre il centrodestra sottolinea che porterà maggiore efficienza nella macchina amministrativa.

Ma l’opposizione ha contestato la legittimità delle procedure e per questo non ha preso parte alla votazione. Per tentare di aggirare l’ostruzionismo della minoranza, che ha presentato 55 emendamenti al testo (alcuni peraltro approvati coi soli voti della maggioranza), dopo un’intera giornata di dibattito e una serie di riunioni è stato deciso il contingentamento dei tempi di discussione. La mossa è stata duramente contestata dal centrosinistra, che ha reclamato una palese violazione del regolamento. Secondo quanto previsto, infatti, per applicare la “tagliola” sui disegni di legge di attuazione del programma di governo bisogna inserirli a programma e in calendario secondo criteri specifici. Ma il provvedimento, come ammesso anche da esponenti della maggioranza, non era stato qualificato in quel modo.

Il consigliere Stefano Giordano del Movimento 5 Stelle ha annunciato per primo la volontà di non partecipare al voto “in autotutela”, annunciando possibili azioni legali e l’impugnazione della votazione. “Un atto senza precedenti che viola ogni principio democratico“, secondo il capogruppo del Pd Armando Sanna. Ancora prima era stata bocciata la richiesta di sospensiva presentata dal Pd allo scopo di rinviare la discussione in commissione e tornare in aula tra quattro mesi in modo da “rivedere le parti potenzialmente in contrasto con le normative nazionali e definire un quadro di riforma coerente con i principi fondamentali della legislazione statale”.

Giordano (M5s): “Pagina vergognosa, valutiamo azioni legali”

Ennesima gestione surreale dei lavori d’aula da parte del presidente del Consiglio regionale con la complicità della maggioranza che o non conosce il regolamento o fa finta di niente pur di portare a casa una modifica costosa che svuoterà l’assemblea delle sue funzioni legislative e democratiche. Oggi in quest’aula la destra ligure ha scritto l’ennesima pagina vergognosa, avallata peraltro da chi proprio ieri ha voluto celebrare i 20 anni dello Statuto regionale. Uno Statuto calpestato per una sola ragione: placare gli appetiti dei partiti rimasti senza poltrona e contestualmente permettere al presidente Bucci di esercitare un controllo diretto sulla macchina pubblica assestando un colpo mortale all’autonomia dell’aula”. Lo dichiara, a margine della discussione odierna, il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano che poi fa sapere: “Poiché nelle modalità di presentazione del disegno di legge emergono elementi che, a nostro avviso, violano le norme vigenti, in autotutela abbiamo deciso di non partecipare al voto condividendo la nostra decisione con tutta l’opposizione. Valuteremo la possibilità di impugnare una votazione che riteniamo irrituale e irrispettosa del regolamento e dello Statuto regionale. Anzi, già da domani delegheremo i nostri studi legali per avviare tutte le azioni al fine di chiarire nelle sedi preposte la procedura messa in atto in questo Consiglio”.

Sanna (Pd): “Procedura senza precedenti, responsabilità gravissime”

“Pur di approvare entro oggi e in tempi brevi una riforma che non sta in piedi, che oltre ad essere antidemocratica e verticistica, è anche anti costituzionale, Bucci decide di contingentare i tempi della discussione degli emendamenti che come gruppo Pd, insieme alle opposizioni, abbiamo presentato. Contravvenendo ad ogni regolamento, la giunta decide di boicottare la discussione mettendo il bavaglio ai consiglieri in aula. Una situazione inaudita che non si è mai verificata: nessuno fino ad oggi aveva silenziato il consiglio. Una prepotenza nei confronti della minoranza. Con un atto unilaterale e con una procedura che non ha precedenti e che viola ogni principio democratico, la giunta pensa di poter fare e disfare a piacimento l’ordine dei lavori in aula. Abbiamo chiesto chiarezza, abbiamo chiesto garanzie su questa assurda procedura, ma dal presidente Balleari non è arrivata nessuna apertura. Oggi è caduta ogni garanzia di rispetto dell’aula e dei consiglieri democraticamente eletti. Silenziando l’aula la maggioranza silenzia i cittadini che hanno votato i loro rappresentanti nelle istituzioni. Ci opporremo in ogni sede a un atto che è illegittimo e che viene approvato con una procedura che viola ogni regola democratica del Consiglio e che espone chi la vota a gravissime responsabilità“.

Candia (Avs): “Opposizione zittita per sanare la nomina di Nannini”

“Oggi il centrodestra ha zittito l’opposizione in consiglio regionale perché doveva sanare la nomina del contrammiraglio Massimiliano Nannini a capo di gabinetto del presidente Bucci. Un incarico che costa ai liguri 209 mila euro all’anno – denuncia Selena Candia, capogruppo di Avs -. La Procura regionale della Corte dei conti ha contestato le delibere con cui la giunta istituisce il gabinetto del presidente della giunta regionale e con cui attribuisce l’incarico di capo di gabinetto al contrammiraglio Nannini, concedendogli una retribuzione di 209mila euro annui, la più alta in Regione. La Procura contabile indica questi atti come viziati da palese illegittimità, evidenziando la mancanza di copertura normativa per la creazione di questa figura, contestando i compiti attribuiti e definendo ingiustificata la retribuzione. Per evitare il rischio di una contestazione formale da parte della Corte dei Conti, oggi Bucci ha fatto i salti mortali per approvare in tutta fretta una manovra sbagliata, costosa per i liguri e dannosa per le istituzioni”.

Cosa prevede la riorganizzazione e chi saranno i nuovi vertici

La prima novità è l’istituzione di una figura alle dirette dipendenze del presidente della giunta, il responsabile dell’attuazione del programma di governo. Viene specificato che non sarà un dirigente e non avrà “funzioni gestionali”, ma si tratterà di un componente dello staff (regolarmente retribuito) con il compito di monitorare i vertici della macchina amministrativa e riferire al governatore. Non è ancora chiaro su chi ricadrà la scelta: voci circolate in queste ore teorizzavano un posto già pronto per Antonino Minicuci, ex segretario generale del Comune di Genova e fedelissimo di Bucci. Lo stesso governatore ha spiegato che potrebbe essere un attuale membro della squadra o un esterno: in quest’ultimo caso, per non aumentare i costi qualcuno dovrebbe lasciargli il posto.

Oggi al vertice della struttura amministrativa c’è formalmente il segretario generale Pietro Paolo Giampellegrini al quale rispondono le direzioni generali centrali, a loro volta sovraordinate rispetto alle direzioni generali d’area. Il nuovo assetto varato da Bucci prevede espressamente un capo di gabinetto a supporto delle funzioni di indirizzo politico e un direttore generale di coordinamento che sovrintenderà a tutte le direzioni. Entrambi, tuttavia, saranno collocati fuori dall’organico della Regione e alle dirette dipendenze del presidente. Per queste funzioni, che potranno essere attribuite anche a un esterno, è confermato un trattamento economico onnicomprensivo annuo “non superiore” a quello percepito dal segretario regionale, cioè oltre 200mila euro, ma potrà essere integrato fino al 30% in più a discrezione del presidente.

Di fatto entrambe le figure esistono già. Il capo di gabinetto è l’ammiraglio Massimiliano Nannini, nominato con una semplice delibera contestata dalla Corte dei conti. Secondo la procura contabile, infatti, la retribuzione per l’incarico – parificata a quella del segretario generale non aveva una copertura normativa e per questo era illegittima. Ed è proprio per rispondere a queste contestazioni che la giunta Bucci ha istituito il ruolo per legge. La nuova super-direzione sarà affidata invece a Claudia Morich, attuale direttrice del bilancio.

Altre modifiche riguardano il nucleo di valutazione, organo collegiale preposto alla valutazione delle performance dei dirigenti con relativi premi e incentivi. Oggi la legge vieta di farne parte a chi riveste incarichi pubblici elettivi, cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali. La riforma restringe questo limite al solo “territorio regionale”, aprendo perciò le porte a esponenti politici che arrivano da fuori Liguria. Avevano fatto scalpore a fine agosto le dimissioni del presidente del nucleo di valutazione Leonardo Falduto, che aveva denunciato pressioni da parte di Bucci per modificare la relazione sui direttori generali.

Quanto costa la riforma Bucci

L’applicazione della riforma, secondo quanto indicato dalla legge, comporterà oneri per 1,8 milioni nelle annualità 2026 e 2027, di cui 165.791 euro coperti con le spese per gli organi istituzionali e i restanti 1,68 milioni con le risorse per il personale. Ma non ci saranno costi aggiuntivi rispetto ad oggi, come aveva precisato il presidente Marco Bucci a Genova24: “Oggi spendiamo una certa cifra per il personale, circa 210 milioni, domani spenderemo la stessa identica cifra. I costi per il responsabile dell’attuazione del programma sono già coperti nel budget per lo staff, che non può superare un certo tetto”.

Bucci: “Nuove figure parte dello staff, nessuna interferenza con la dirigenza”

“Noi non ci abbiamo messo una parola dentro, sono i dirigenti che hanno disegnato la struttura – ha spiegato Bucci in aula rivolgendosi ai consiglieri di opposizione -. Ciascuno di voi ha uno staff, il presidente della Regione ha il suo staff, lo staff ha un budget, le persone che ne fanno parte vengono scelte esattamente come fa ciascuno di voi. Il capo di gabinetto e il responsabile attuazione programma sono parte dello staff, non della dirigenza, quindi possono essere scelte in accordo con le direttive dello staff. Non ci sono interferenze tra uno e l’altro. Le persone che sono nello staff non possono avere incarichi dirigenziali e persone che riportano a loro. Mi sembra così semplice che forse non servivano 11 ore di discussione”. Poi, riferendosi alle azioni legali annunciate dalla minoranza: “Mi dispiace di aver sentito tutte queste minacce, non fa piacere ai liguri“.

L’opposizione: “Un poltronificio a scapito dell’indipendenza dell’ente”

“Abbiamo chiesto una sospensiva per riportare le modifiche alla legge regionale in commissione bilancio e rivedere un impianto sbagliato, squilibrato e anticostituzionale. Abbiamo presentato diversi emendamenti per provare a cambiare e fermare una riforma scellerata e antidemocratica, ma questa destra non solo non ha accolto nessuna delle nostre proposte, ma ha anche calpestato l’aula. Con una mossa arbitraria e fuori da ogni regola ha deciso, a seduta iniziata, di contingentare i tempi della discussione, per chiudere in fretta e furia sul loro provvedimento. Un colpo di mano grave per votare una riforma, che noi non abbiamo votato, che apre le porte a un poltronificio, dove le regole si scrivono tra pochi amici a scapito dell’indipendenza e trasparenza dell’ente. Uno smacco non solo al ruolo legislativo e democratico del consiglio, ma soprattutto ai cittadini che hanno diritto di trovare negli enti pubblici degli organi in grado di garantire scelte imparziali e super partes“, si legge in una nota unitaria diffusa dai gruppi di opposizione Pd, Avs, M5s e Orlando Presidente.

Da domani assisteremo all’incremento di sette dirigenti in pianta organica, a una sanatoria per il ruolo del capo di gabinetto che avrà la funzione di assistere e supportare il presidente della giunta in materia di rappresentanza e di sovrintendere alle attività di cerimoniale, alla modica cifra di 260mila euro. Verrà nominato un direttore generale che, superando il vincolo di individuare un dirigente interno, potrà essere scelto tra professionisti esterni, con un aggravio di altri 260mila euro. Si introduce il responsabile dell’attuazione del programma, anche lui esterno al personale regionale, con ulteriori costi che graveranno sul bilancio dell’ente, e i componenti del nucleo di valutazione, organismo preposto alla misurazione delle performance e della trasparenza dell’amministrazione regionale, potranno essere scelti tra figure politiche proveniente da altre Regioni, vedendo meno anche alla normativa che prevede l’incompatibilità dei componenti del nucleo con l’esercizio di incarichi politici. Bucci con la sua maggioranza con questa riforma entra a gamba tesa nell’ente con lo scopo di accentrare il potere nelle sue mani e politicizzare l’amministrazione. Una manovra verticistica che mina condivisione, partecipazione e imparzialità. E lo fa minando la pluralità dell’aula, mettendo il bavaglio ai consiglieri e alla minoranza in particolare. Una brutta pagina per questo consiglio regionale e per questa maggioranza”, conclude l’opposizione.

La replica: “Nessun costo in più, l’amministrazione funzionerà meglio”

“La nuova legge sull’organizzazione interna di Regione Liguria non costerà un euro in più ai cittadini – replica Alessandro Bozzano di Vince Liguria -. Tutto ciò che è stato detto dall’opposizione in questi giorni a mezzo stampa e in aula è puntualmente smentito dal testo stesso della legge. La sinistra ha fatto riferimento a 1,8 milioni di euro di risorse necessarie all’attuazione della norma: è la cifra indicata nel testo, che però precisa anche che tali risorse sono già allocate, ossia sono già comprese nel bilancio regionale attuale. Ci meraviglia che un consigliere regionale non sappia neppure leggere un testo di legge. La riassegnazione dei compiti e delle funzioni fa parte di una scelta che, ovviamente, compete all’amministrazione con l’obiettivo di migliorarne la funzionalità. Come ho già detto in aula io ci metto la faccia e sono convinto che questa legge consentirà al presidente Bucci e alla sua squadra di lavorare al meglio e sempre nell’interesse dei liguri. Lo ripeto per contrastare la tanta disinformazione in atto da parte dell’opposizione: non un solo centesimo in più verrà speso dai cittadini della Liguria”. 

Autore
Il Vostro Giornale

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