Consulenza digitale: strategie sensoriali per il branding delle fragranze
- Postato il 11 giugno 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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L’universo delle fragranze è complesso e straordinariamente interessante, soprattutto quando diventa elemento di una consulenza digitale. Perché parliamo di sensorialità, di qualcosa che si vive attraverso l’olfatto, e che il digitale apparentemente non riuscirebbe a veicolare. Nulla di più sbagliato.
Partendo da un report qualitativo di grande interesse realizzato da Diana Corp., che esplora il presente e il futuro delle fragranze, i trend globali, le abitudini della Gen Z e le potenzialità ancora inespresse, proviamo a capire davvero cosa significa oggi parlare di consulenza digitale in questo settore.
Il web come spazio di ispirazione e connessione sensoriale
Il documento unisce dati, analisi culturale e visione per raccontare come oggi i profumi siano diventati un’estensione dell’identità personale, aprendo così a nuove opportunità per la comunicazione digitale.
Secondo l’analisi di Diana, basata su dati elaborati da Statista, il mercato globale delle fragranze ha superato i 55 miliardi di euro nel 2024, con una crescita media annua dell’8% dal 2020, e proiezioni che indicano un valore di 67 miliardi entro il 2030. Una crescita trainata soprattutto dal segmento premium, che oggi rappresenta il 65% del mercato e continua a rafforzarsi.
Il digitale, quindi, come può raccogliere e valorizzare questa evoluzione? Se è vero che i canali online non possono sostituire l’esperienza fisica, è altrettanto vero che si stanno affermando come spazi di scoperta, ispirazione e connessione emozionale. Gli insight parlano chiaro: tra i consumatori più giovani, la scelta di una fragranza dipende dall’umore, dal desiderio di esprimere la propria identità, dall’etica del prodotto, dalla bellezza del flacone e dall’influenza degli opinion leader digitali.
Sound design e identità sonora: la potenza dell’audio nel beauty
Insomma, non è più solo una questione olfattiva, ma narrativa, visiva, valoriale e sempre più uditiva. Proprio qui entra in gioco il sound design, un elemento intangibile e potentissimo, capace di stimolare emozioni, creare riconoscibilità e potenziare la personalità di marca.
Il Sound Branding, ovvero l’uso strategico dell’audio per costruire un’identità memorabile, rappresenta oggi una leva chiave nell’esperienza digitale, specie nei settori ad alto coinvolgimento emotivo come la bellezza e il lusso.
Il dato è significativo: secondo una ricerca di DLMDD & YouGov il 33% degli under 35 si sente più connesso ai brand con un’identità sonora. E quasi il 20% afferma che una firma sonora li rende più propensi all’acquisto.
Piattaforme audio e targeting sensoriale: nuove opportunità per il branding
Le piattaforme di streaming audio, con le loro capacità avanzate di segmentazione e personalizzazione, offrono oggi uno scenario ideale per integrare strategie di sound branding nei percorsi digitali dei brand. Grazie all’analisi dei dati di ascolto, alla varietà dei formati disponibili e alla possibilità di misurare l’efficacia dei contenuti, diventano spazi chiave per arricchire lo storytelling multisensoriale.
Un esempio? Piattaforme di streaming audio, come Spotify, che permettono di raccogliere dati misurabili sull’efficacia dei messaggi: dalla brand lift alle store visits generate. Elementi fondamentali per valutare l’impatto reale delle campagne sonore e rafforzare le strategie di branding sensoriale.
Insomma, in questo scenario, il digitale smette di essere un semplice canale e diventa un’estensione sensoriale della marca. È qui che la consulenza digitale trova il suo ruolo più evoluto: interpretare i linguaggi dell’identità – olfattivo, visivo, sonoro – e tradurli in esperienze capaci di coinvolgere, ispirare e lasciare un segno. Anche per un settore ricco di sfumature come quello delle fragranze.
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