Corruzione, Manna e Petrini condannati in Appello a oltre 2 anni di reclusione
- Postato il 18 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Corruzione, Manna e Petrini condannati in Appello a oltre 2 anni di reclusione
Anche per la Corte d’Appello di Salerno l’avvocato Marcello Manna e il giudice Marco Petrini sono condannati a 2 anni, due mesi e 20 giorni di reclusione
COSENZA – C’è un nuovo risvolto nella vicenda giudiziaria che riguarda l’ex sindaco di Rende e avvocato Marcello Manna e l’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini. La Corte d’Appello di Salerno, infatti, riformando parzialmente la sentenza già sancita in primo grado dal gup delTribunale di Salerno a marzo 2023 e appellata sia dagli imputati che dalla Procura salernitana, ha, infatti, dichiarato “inammissibile” l’appello proposto da quest’ultima e riqualificato il reato contestato a Manna e a Petrini da “corruzione in atti giudiziari” rispettivamente a “corruzione propria” e “corruzione attiva”.
In virtù di ciò, tenuto conto delle già riconosciute attenuanti generiche e dell’esclusione dell’aggravante mafiosa, già caduta in primo grado, nonché della riduzione di pena per la scelta del rito abbreviato, la Corte presieduta dal giudice Giuliano Rulli ha ridotto la pena da due anni e otto mesi a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione ciascuno, dichiarando, inoltre, entrambi gli imputati “incapaci in perpetuo di contrattare con la pubblica amministrazione”.
L’intera vicenda ruota attorno all’ormai noto scambio della “bustarella” avvenuto il 30 maggio 2019 nell’ufficio di Petrini e cristallizzato dai filmati acquisiti dalla Guardia di Finanza. Secondo l’ipotesi dell’accusa, all’interno di quella busta, custodita in una cartellina da studio, vi era la somma di 5mila euro in contanti: il “regalo” di Manna in cambio dell’assoluzione del proprio assistito, il boss di ‘ndrangheta Francesco Patitucci, già condannato in primo grado a 30 anni di reclusione in per l’omicidio di Luca Bruni avvenuto a Castrolibero il 3 gennaio 2012. Petrini avrebbe, quindi, a parere del gup, alterato “la dialettica processuale inquinando, metodologicamente, l’iter decisionale della Corte d’Assise d’Appello da lui presieduta”, emettendo una sentenza favorevole nei confronti di Patitucci.
Ma i favori sarebbero stati reciproci. Petrini, infatti, avrebbe a sua volta sollecitato Manna a intervenire in favore di un giovane regista di Lamezia Terme, cugino della moglie di Petrini, sull’allora presidente della Calabria Film Commission Giuseppe Citrigno per l’attribuzione di un contributo previsto da un bando del gennaio 2019 per il sostegno di produzioni audiovisive e cinematografiche. Contributo che, di fatto, fu erogato dopo la stipula di una convenzione dell’ottobre 2019. Per Manna e Petrini, difesi dagli avvocati Francesco Calderaro, Nicola Carratelli e Riccardo Olivo, la Procura guidata da Giuseppe Borrelli aveva chiesto la condanna a 6 e 8 anni. Atteso entro 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza d’Appello.
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Corruzione, Manna e Petrini condannati in Appello a oltre 2 anni di reclusione