Cosa fare in Colombia in due settimane: itinerario e consigli utili

Ci sono Paesi che restano impressi nella memoria più di altri. Paesi che non si riducono a una lista di luoghi da vedere, ma che si esprimono in un intreccio di incontri, paesaggi ed esperienze da respirare, ascoltare e assaporare. Tra questi Paesi c’è la Colombia che negli ultimi anni ha riscritto la sua storia, passando da terra associata alla violenza a meta ambita – e amata – dai viaggiatori di tutto il mondo.

Dalla Cordigliera delle Ande alle piantagioni di caffè, passando per la foresta amazzonica e per il Mar dei Caraibi, tra le rovine di antiche civiltà scomparse e l’energia pulsante delle città coloniali, ogni giorno in Colombia regala un viaggio nell’anima del Paese che grazie all’ospitalità contagiosa della sua gente diventerà un ricordo indelebile.

Due settimane in Colombia:  l’itinerario per rompere il ghiaccio

Vediamo insieme cosa fare in Colombia in due settimane con un itinerario ad hoc pensato per chi visita il Paese la prima volta. Con un’avvertenza: l’unico rischio che si corre in Colombia è quello di volerci restare!

Bogotá, il cuore andino della Colombia

Situata a 2.640 metri di altitudine, nel cuore della Cordigliera delle Ande, Bogotá accoglie il visitatore con la sua aria effervescente e l’anima in bilico tra passato e presente, caos urbano e scorci silenziosi. Tre giorni sono il minimo sindacale per scoprire la città e avere un assaggio della cultura andina che permea l’intera regione.

Cuore pulsante della capitale è La Candelaria con i suoi vicoli acciottolati, le case coloniali e le pareti adorne di  murales colorati che raccontano storie di resistenza, cultura e identità. Qui si trovano alcune delle attrattive imperdibili di Bogotá, tra cui:

  • Plaza Bolivar e la Catedral Primada, che ospita all’interno la tomba di Gonzalo Jiménez de Quesada, fondatore della città;
  • il Museo Botero, dove l’arte si fa iconica e monumentale;
  • il Museo dell’Oro, custode di oltre 55.000 reperti di civiltà precolombiane.

Per una vista panoramica su Bogotá che abbraccia le Ande circostanti consigliamo di salire sul Cerro Monserrate, raggiungibile a piedi, in funicolare o in teleferica, mentre per una sferzata di colore e un’immersione nella vita quotidiana in Colombia vi suggeriamo di visitare il Mercado di Paloquemao dove rimarrete impressionati dalla varietà di frutta esposta sui bancali.

Tra le cose da fare in Colombia vi segnaliamo inoltre due luoghi intrisi di mito e spiritualità: la Cattedrale di Sale di Zipaquirá, scavata nel cuore di una montagna, e la Laguna di Guatavita, avvolta dall’aurea leggendaria dell’Eldorado. Possono essere visitati entrambi, nello stesso giorno, con una visita guidata da Bogotá.

laguna verde tra montagne andine
Fonte: iStock
La laguna di Guatavita dove nasce il mito dell’Eldorado

Salento e l’Eje Cafetero

Dopo il primo assaggio di Colombia alle altitudini di Bogotá, con un volo interno spostatevi nella zona dell’Eje Cafetero. Potete scegliere di atterrare a Pereira, o ad Armenia, e da li raggiungere il villaggio più iconico del dipartimento del Quindío: Salento.

Accogliente, colorato, circondato da montagne ed estremamente piacevole, Salento è il punto di partenza privilegiato per esplorare la Valle del Cocora e ammirare la Ceroxylon quindiunse, nota anche come palma di cera, una specie in via di estinzione dichiarata albero nazionale e simbolo del Paese. Da non perdere la visita a una finca di caffè per apprendere il processo produttivo che parte dal chicco e porta alla tazza,

Tre giorni nella zona dell’Eje Cafetero vi consentiranno di assaporare il ritmo lento della regione e di scoprire una Colombia che profuma di terra, silenzio e pazienza. Una terra che insegna a rallentare senza porsi troppe domande.

palme altissime e vallata
Fonte: iStock
Le palme di cera della Valle del Cocora

Medellín, la città dell’eterna primavera

Per raggiungere Medellín dall’Eje Cafetero, preventivate sei ore (circa) via terra che non andranno perdute perché vi regaleranno alcune pennellate di vita rurale; se invece avete l’animo cittadino e volete ottimizzare i tempi, un volo da Pereira dura meno di 45 minuti. Qualunque sia il mezzo di trasporto scelto, l’arrivo in città segnerà un taglio netto tra la lentezza tipica del Quindío e l’energia vibrante di Medellín.

Adagiata nella valle dell’Aburrá, con le montagne attorno che sembrano volerla abbracciare, Medellín è soprannominata la città dell’eterna primavera per il clima mite di cui gode tutto l’anno, ma anche perché al centro di una rinascita urbana fatta di cultura, creatività e orgoglio collettivo. Simbolo di questo cambiamento è la Comuna 13, fino a pochi anni fa segnata dalla violenza e oggi uno dei quartieri più vitali della città.

Tra le cose da vedere a Medellín, oltre alla Comuna 13, vi segnaliamo:

  • Plaza Botero, area pubblica che ospita 23 sculture del celebre artista colombiano;
  • il Museo di Antioquia, dove accanto a collezioni d’arte precolombiana e contemporanea, custodisce buona parte dell’opera pittorica di Fernando Botero;
  • il Parque Arví, area naturale protetta sita in città, nell’aria collinare, dove respirare un po’ d’aria buona senza uscire da Medellín;
  • il Jardín Botánico, piccolo paradiso urbano che ospita una gran varietà di piante tropicali e di farfalle, oltre a uno splendido orchidarium.

Tre giorni a Medellín sono sufficienti per coglierne l’anima in costante mutamento e includere la visita in giornata di Guatapé, piccolo gioiello coloniale, e dell’iconica Piedra del Peñol che dall’alto domina un ampio bacino artificiale punteggiato da isolette che invitano al riposo e alla contemplazione.

villaggio con case colorate e strade acciottolate
Fonte: iStock
Il villaggio colorato di Guatapé

Santa Marta tra giungla, mare e montagne

Lasciatevi alle spalle la frenesia di Medellín e preparatevi a rallentare ancora una volta, abbandonati al respiro calmo del nord: con un volo diretto potete raggiungere Santa Marta, cuore pulsante del dipartimento della Magdalena, che vi consigliamo di esplorare a passo lento, dedicando almeno tre giorni di tempo alla città e ai suoi immediati dintorni.

Affacciata sulle acque turchesi del Mar dei Caraibi, sotto l’ala protettrice della Sierra Nevada che ospita i due picchi più alti del paese (oltre i 5.700 metri di altezza), Santa Marta è una della città più antiche di tutto il Sud America e apre le porte a una Colombia diversa, dove l’equilibrio tra uomo e natura diventa parte dell’esperienza.

Trasandata e decadente a sprazzi, ben lontana dalla perfezione della vicina Cartagena, Santa Marta è una città viva, autentica, che non indossa veli o maschere e che si mostra in tutte le sue contraddizioni.

Tra le cose da fare in Colombia partendo da Santa Marta suggeriamo:

  • il Parque Nacional Tayrona, tappa obbligata per gli amanti del mare, offre spiagge da cartolina, sentieri nella giungla e la possibilità di entrare in contatto con gli indigeni che vivono in armonia con la natura;
  • Minca, piccolo villaggio di collina gettonato tra gli appassionati di ecoturismo, vi regalerà belle passeggiate in mezzo al verde tra cascate, sentieri e piantagioni di cacao.
spiaggia ricoperta di giungla
Fonte: iStock
Spiaggia del Parque Nacional Tayrona

Cartagena de Indias, la perla del caribe colombiano

Last but not least, Cartagena de Indias su cui ogni parola risulterebbe superflua.

Con le sue mura coloniali perfettamente conservate, le piazze assolate, i balconi traboccanti di buganvillea e la luce caraibica che trasforma ogni scorcio in pura poesia, Cartagena è il luogo perfetto per concludere il vostro soggiorno in Colombia: tra i colori di Getsemani e una camminata lungo i bastioni al tramonto, Cupido scoccherà la sua freccia e la perla del Caribe vi conquisterà.

Architettura religiosa e civile di Cartagena
Fonte: iStock
Centro storico di Cartagena de Indias

Cosa fare in Colombia: le esperienze da non perdere

Un viaggio in Colombia non può dirsi completo se non diventa esperienza, quel momento che passa attraverso i sensi, le persone e le storie e che racconta più di qualsiasi fotografia. Tra le tante, ne abbiamo selezionate 5:

  • imparare a muoversi al ritmo di salsa che in Colombia è una vera e propria arte;
  • mangiare un mango condito con sale e limone comprato da un ambulante è un rito quotidiano che sa di strada, di sole e di convivialità;
  • dormire in un’amaca al Parque Tayrona, lasciandosi coccolare dal brusio del mare e del vento che dialogano sottovoce in attesa che l’alba filtri tra le palme;
  • fermarsi a guardare una partita a domino in una qualunque piazza del Paese, lasciandosi ipnotizzare dalle mani in movimento e dalle risate intorno che riempiono l’aria;
  • salire su un colectivo affollato, pagare passandosi le monete di mano in mano mentre i corpi ancheggiano al suono della cumbia che si diffonde dalla radio a tutto volume è il modo migliore per entrare nel quotidiano colombiano e vivere un’esperienza autentica, a tutto tondo.

Consigli utili per organizzare un viaggio in Colombia

Per viaggiare in Colombia è necessario il passaporto con una validità residua di almeno sei mesi, ma non è richiesto il visto d’ingresso per soggiorni turistici pari o inferiori a 90 giorni.

Non sono previste vaccinazioni obbligatorie, ma è vivamente consigliata quella contro la febbre gialla se si visitano zone amazzoniche o rurali.

La Colombia non è più ritenuta un Paese pericoloso, ma è sempre buona norma adottare comportamenti prudenti per cui evitare i quartieri periferici, non ostentare oggetti di valore e utilizzare taxi ufficiali, soprattutto se ci si sposta la sera nelle grandi città.

Autore
SiViaggia.it

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