Cosenza, Amii Stewart in concerto il 4 luglio: «Più mi avvicino al Sud, più sento il calore delle persone»

  • Postato il 1 luglio 2025
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Cosenza, Amii Stewart in concerto il 4 luglio: «Più mi avvicino al Sud, più sento il calore delle persone»

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Rendano Arena #Restartlivefest 2025: il 4 luglio, Amii Stewart si esibirà in una veste inedita con l’Orchestra Sinfonica Brutia diretta dal maestro Antonio Palazzo. L’intervista alla regina indiscussa della disco music.


COSENZA – Il 4 luglio, sotto il cielo stellato di Cosenza, Piazza XV Marzo si trasformerà in un teatro a cielo aperto pronto a vibrare al ritmo di una voce leggendaria. Amii Stewart, regina indiscussa della disco music, si esibirà in una veste inedita, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Brutia diretta dal maestro Antonio Palazzo.

L’evento, inserito nel cartellone della Rendano Arena #Restartlivefest — la rassegna estiva curata da L’Altro Teatro con la guida di Gianluigi Fabiano e il patrocinio del Comune di Cosenza — promette di essere uno degli appuntamenti clou dell’estate calabrese. Amii Stewart presenterà un progetto unico che fonde la potenza della musica dance con la maestosità degli arrangiamenti orchestrali, regalando al pubblico un’esperienza sonora intensa e indimenticabile.

Sul palco, l’artista riproporrà i suoi successi – da “Knock on Wood” a “Friends”, da “Perfectly Beautiful” a “Together” – arricchendo il repertorio con omaggi ai più grandi cantautori italiani e un toccante tributo al maestro Ennio Morricone. Sul palco, 35 musicisti dell’Orchestra Sinfonica Brutia, arricchiti da pianoforte, basso, tastiere, batteria e percussioni, intrecceranno le loro note con la voce potente e raffinata di Amii Stewart, creando un abbraccio sonoro che avvolgerà la piazza. Un viaggio musicale capace di oltrepassare generi e confini, coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza multisensoriale e profondamente emozionante. Abbiamo intervistato Amii Stewart, autentica icona degli anni ’70 che ha saputo rinnovarsi senza mai perdere la sua identità artistica, per scoprire il cuore e l’anima di questo progetto.

Amii Stewart, cosa significa per lei esibirsi alla Rendano Arena, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Brutia?

«È un’esperienza meravigliosa! Non è la prima volta che collaboro con un’orchestra. Lavorare sia con la mia band sia con una grande formazione di questo tipo apre un mondo nuovo di atmosfere e di emozioni. Se poi aggiungi un luogo così speciale come Piazza XV Marzo a Cosenza, l’estate che rende tutto più magico, allora è davvero la ciliegina sulla torta. È difficile trovare una parola per descriverlo: è qualcosa di davvero unico».

Ha un legame speciale con l’Italia: cosa apprezza del pubblico del Belpaese?

«Devo dire che, più mi avvicino al Sud, più sento il calore delle persone. Forse è perché il Sud Italia è geograficamente e culturalmente più vicino all’Africa, e c’è un sentimento di globalità e condivisione che si percepisce nella gente. È qualcosa che scorre nel sangue degli italiani. Certo, ogni Regione ha il suo modo unico di vivere la musica, ma nel Sud questa energia si fa sentire ancora di più. Ogni platea è diversa, ma se prepari bene il repertorio che amano, il pubblico è sempre pronto ad accoglierti con gioia».

Dalla disco music degli anni ’70 a oggi: cosa potrà ascoltare il pubblico della Rendano Arena?

«Esattamente tutto quello che ha appena detto. Ma aggiungerei anche qualche brano inaspettato, che sorprenderà gli spettatori. Questa è la magia del concerto di Cosenza: oltre ai miei successi e alla musica R&B, ci saranno anche pezzi dei grandi autori italiani. Per me è straordinario ascoltare un’orchestra sinfonica suonare “Knock on wood”: quell’energia cambia completamente. È emozionante vedere musicisti classici trasformarsi in veri e propri “rocchettari”».

Come riesce a rinnovarsi senza perdere la sua identità artistica?

«Resto sempre fedele a me stessa. Credo che un artista debba esserlo. Con il tempo arriva una maturità che ti fa guardare il mondo con occhi diversi, scoprendo nuovi dettagli che cambiano il tuo modo di interpretare la musica. Le stesse canzoni che cantavo vent’anni fa oggi le eseguo con una consapevolezza e un sentimento diversi. Al di là della tecnica, se rimani sincero con te stesso, non puoi sbagliare!».

Amii Stewart, c’è un brano del suo repertorio che sente più vicino oggi, rispetto a quando l’ha inciso per la prima volta?

«Per un motivo sentimentale, direi “Friends”, soprattutto perché Mike Francis non c’è più. Quando la canto oggi, quella canzone assume un significato completamente diverso. È un brano bellissimo, scritto proprio da lui».

Ha collaborato con numerosi artisti: c’è qualcuno di cui conserva un ricordo particolarmente caro?

«Il ricordo più profondo che ho è quello del maestro Ennio Morricone, che per me è stato molto più di un semplice artista. Mi ha formato in modo straordinario. Tra i suoi brani che porto nel cuore c’è “Il segreto del Sahara”».

Amii Stewart, qual è l’insegnamento più importante che ha ricevuto dal maestro Ennio Morricone?

«La lezione più importante che ho imparato da lui è: non dire mai “non ce la faccio” e non porsi limiti. Se ti imponi dei confini, blocchi la tua crescita. Non bisogna aver paura di sbagliare, perché è proprio attraverso gli errori che si impara e si evolve. Il maestro Morricone è riuscito a tirare fuori qualità vocali che nemmeno immaginavo di possedere. Ha visto in me capacità che io stessa non avevo ancora riconosciuto».

Oggi molti giovani cercano visibilità e nuove opportunità partecipando a talent show e contest, nella speranza di farsi notare. Un tempo, trovare qualcuno disposto a scommettere su un artista era più complicato. Lei cosa ne pensa?

«Esatto, era più difficile farsi notare, ma quando accadeva, un artista durava più di una stagione».

A tal proposito, cosa consiglia ai giovani che rischiano di diventare meteore, senza riuscire a costruire una carriera solida e autentica, pur cercando di restare fedeli alla propria identità?

«Se un giovane ha la fortuna di vincere un talent, la prima cosa da fare è iniziare a studiare seriamente. Quello è solo l’inizio del percorso, non la fine. Bisogna impegnarsi per restare sulla cresta dell’onda, anche quando l’attenzione si sposta su qualcun altro. Per emergere davvero, è fondamentale far brillare la propria bravura, e questo si ottiene solo con duro lavoro, studio costante e tanta dedizione».

Amii Stewart, un aneddoto inedito da backstage?

«Prima di salire sul palco ho una vera routine: bevo tanta acqua e corro sempre in bagno. Sono nervosissima. Quella sera avevo detto a tutti che sarei andata alla toilette… ma poi non riuscivo più a uscire! Ho iniziato a chiedere aiuto. In realtà erano proprio i musicisti che, per farmi uno scherzo, tenevano la porta chiusa dall’altra parte. Loro sanno quanto mi emoziono prima di entrare in scena. È stato terribile! Alla fine, però, li ho perdonati perché, beh… dovevamo lavorare insieme! (ride, ndr)».

C’è un artista con cui sogna di condividere il palco?

«Sogno di condividere il palco con Stevie Wonder. Sarebbe fantastico! E poi, sarebbe divertente anche con Marco Mengoni e Jovanotti, che è una vera esplosione di energia, positività, amore e intelligenza».

Ha dichiarato che vorrebbe recitare in un film di Ferzan Özpetek. Dico bene?

«Assolutamente sì! Adoro Özpetek e muoio dalla voglia di conoscerlo. Ha una sensibilità incredibile. Purtroppo, però, nei suoi film non vedo mai persone di colore… chissà, magari un giorno creerà un ruolo proprio per me! In ogni caso, il mio cassetto è profondissimo, pieno di sogni e desideri. Mi piacerebbe interpretare anche un piccolo ruolo così il pubblico potrebbe scoprire un altro lato di Amii Stewart. Ho già fatto teatro, musical, canto musica leggera, sono stata al teatro dell’opera con grandi maestri. Ora mi manca proprio quello!».

Amii Stewart, prossimi progetti?

«Siamo nella fase di scrittura e registrazione dei nuovi brani. Prima di arrivare da voi a Cosenza, sarò a Senigallia; dopo Cosenza, mi aspetteranno Catanzaro, Livorno e Alghero. A ottobre, invece, parteciperò a una serata speciale al Duomo di Milano con l’Orchestra da Camera della Scala».

Un invito al pubblico calabrese?

«Non vedo l’ora di arrivare! È sempre una grande emozione esibirsi in un concerto di questo livello davanti a un pubblico così caloroso. Per noi artisti il pubblico è tutto: senza di voi non siamo nulla. Vi aspettiamo. Non vediamo l’ora di incontrarvi tutti».

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