Crisi Amt, la stroncatura di Anac: “Gestione in house inefficiente, adesso si apra al mercato”

  • Postato il 30 settembre 2025
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  • Di Genova24
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bus amt sera notte fuori servizio

Genova. Il sistema di gestione di Amt Genova è stato “inefficiente” perché la società “non è stata in grado autonomamente di sopportare i costi” e quindi la Città metropolitana è chiamata a “rivalutare il modello prescelto”, cioè l’affidamento in house, “optando per l’apertura di confronto informale con il mercato in modo da verificare, in corso d’opera e pro futuro, la presenza di alternative qualitativamente migliori e meno onerose“. È quanto segnala l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, rispondendo a un esposto presentato da Autoguidovie, la società privata che nel 2019 si era opposta all’incorporazione di Atp (di cui deteneva il 48,46%) in Amt.

È l’ennesima scossa di terremoto sull’azienda di trasporto pubblico genovese, che proprio in queste settimane attende il nuovo piano industriale per uscire dal pantano della crisi, con diverse incognite ancora aperte sul futuro. In sostanza il presidente Giuseppe Busia invita la Città metropolitana a valutare l’affidamento tramite gara, facendo ricorso eventualmente a soggetti privati.

Le contestazioni di Autoguidovie e la risposta di Anac

I rilievi dell’Anac nascono dalle contestazioni dell’allora socio di minoranza di Atp, l’azienda che gestiva il trasporto pubblico provinciale nel bacino di Genova. Su quell’operazione è aperta un’inchiesta per truffa e truffa ai danni dello Stato che vede tra gli indagati anche l’ex presidente e attuale direttrice generale Ilaria Gavuglio. Secondo i privati la gestione del trasporto pubblico a Genova risultava “diseconomica e inefficiente”, senza raggiungere gli standard di servizio e gli obiettivi strategici previsti dal contratto di servizio.

Come ricorda l’Autorità, Amt Genova è destinataria dell’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico con due distinti contratti, uno per il lotto urbano (territorio comunale) con scadenza nel 2029 e uno per il lotto extraurbano (territorio metropolitano) con scadenza nel 2030. Tale scelta, ribadisce l’anticorruzione, “non può prescindere da un’analisi puntuale sugli effettivi benefici che potrebbe comportare per la collettività in termini di qualità, accessibilità ed economicità”. Queste valutazioni devono essere fatta in fase di affidamento, ma “è inevitabile che debbano essere svolte anche nella fase dell’esecuzione del contratto” perché è necessario che il modello “mantenga il vantaggio competitivo in termini economici, qualitativi, quantitativi, rispetto al mercato”. In altre parole: il pubblico deve rimanere conveniente rispetto al privato.

E qui il parere dell’Anac è tranchant: “Dalla ricostruzione in atti è emerso che la gestione in capo alla società non si è rilevata economica“. Amt “ha, infatti, ricevuto diversi contributi pubblici che, a margine dei contributi versati per le sopravvenute situazioni di emergenza collegate alla pandemia da Covid-19 o per l’aumento dei prezzi dei carburanti a seguito dell’inflazione, hanno comportato un aumento della spesa pubblica di gestione“. A questo quadro “si aggiunge l’attuale situazione di difficoltà economico-finanziaria in cui versa la società”. Anac cita il documento del collegio sindacale da cui emergono gli “elementi sintomatici di una crisi d’impresa” e ricorda che la crisi di liquidità “risulta non del tutto superata tanto che si stanno valutando misure di risanamento e di riorganizzazione del servizio”.

Giunta Salis in silenzio, Piciocchi: “Il tempo delle parole è finito”

Nessun commento per ora dalla giunta Salis. La sindaca ha dichiarato a più riprese che l’azienda rimarrà pubblica. “L’ho sempre detto e lo confermo, non ci spostiamo di un centimetro da questa posizione“, ha detto il 25 agosto. La privatizzazione di Amt o la rinuncia all’affidamento in house non sono mai stati temi sul tavolo, almeno secondo le intenzioni espresse dall’attuale maggioranza. Ciò che si sta discutendo è invece l’ingresso di un nuovo socio pubblico nella compagine azionaria, con la possibilità che la maggioranza (se non una quota vicina al 100%) passi nelle mani di Filse, la finanziaria della Regione Liguria.

A nutrire sospetti è invece Pietro Piciocchi, ex vicesindaco reggente e capogruppo di Vince Genova a Tursi: “Il centrodestra ha sempre difeso la natura pubblica dell’azienda e l’affidamento in house sull’intero bacino metropolitano, come bene sanno le organizzazioni sindacali. Rivendico con orgoglio questo lavoro. Con questa giunta, invece, si sta verificando esattamente quello che avevamo previsto. Il catastrofismo con cui la sindaca ha affrontato i problemi di Amt, i toni sempre drammatici, la girandola di numeri sulle perdite, la moltiplicazione delle consulenze sul bilancio, tutto questo ha dato il destro ad Autoguidovie e Anac per contestare la convenienza economica dell’affidamento in house. Vogliamo credere fino in fondo che questo non risponda a logiche precise di qualche oscuro regista. Ma la giunta ora deve dare risposte chiare e garanzie precise per difendere l’azienda nell’interesse di utenti e lavoratori. Il tempo delle parole è finito. Vorrei anche sapere perché non è stato detto a nessuno che era pendente questa istruttoria di Anac”.

Autore
Genova24

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