Crisi idrica in Basilicata, sempre meno acqua, lucani sotto shock

  • Postato il 2 novembre 2025
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Crisi idrica in Basilicata, sempre meno acqua, lucani sotto shock

Crisi idrica in Basilicata, Monte Cotugno perde 400mila metri cubi in 24 ore, il Pertusillo 114mila. In molti i comuni da metà novembre partiranno le sospensioni idriche notturne


In sole 24 ore, da giovedì a sabato primo novembre, l’invaso di Monte Cotugno ha perso circa quattrocentomila litri d’acqua (392mila), proseguendo la discesa inarrestabile verso la paralisi idrica che si profila all’orizzonte in Basilicata. Al Pertusillo, dove mancano venti milioni di metri cubi d’acqua rispetto all’anno scorso, si sono invece volatilizzati 114mila metri cubi.

CRISI IDRICA, SOSPENSIONI NOTTURNE EROGAZIONE ACQUA

Da metà novembre, come anticipato giovedì 30 ottobre da una comunicazione di Acquedotto Lucano ai sindaci, faranno i conti con le prime sospensioni idriche «temporanee e notturne» Matera, Melfi, Venosa, Atella, Barile, Filiano, Lavello, Montescaglioso, Palazzo San Gervasio, Rapolla e Rionero in Vulture. Una situazione figlia della progressiva riduzione delle disponibilità delle dighe del Sinni e del Pertusillo, oltre che dell’ormai scarso apporto delle sorgenti campane, mentre nel frattempo tutti gli invasi lucani sono in sofferenza come mai prima.

INCONTRI TRA SINDACI E REGIONE

L’attenzione adesso è puntata agli incontri già previsti per la prossima settimana con sindaci e Regione, che a inizio mese aveva chiesto al governo lo stato di emergenza di rilievo nazionale per deficit idrico. La certezza con cui fare i conti in questa fase è che non pioverà in maniera significativa almeno nei primi dieci giorni di questo mese. E le preoccupazioni sono tante. Come quella di Leonardo Montemurro, presidente di Cna Basilicata, secondo cui «per riuscire a recuperare un livello accettabile per i nostri territori, dovrebbe piovere incessantemente per almeno due mesi. I pochi giorni di pioggia intensa che ci sono stati, intervengono su una terra talmente secca che non drena. Se questo fenomeno dovesse prolungarsi fino a dicembre, i problemi sarebbero molto più seri».

CRISI IDRICA, LE PREOCCUPAZIONE DI MONTEMURRO, CNA BASILICATA

E poi: «I fondi del Pnrr usati per costruire edifici che nessuno userà, come scuole in paesi senza bambini, dovrebbero essere usati per lenire questo problema. Più del 50% dell’acqua delle nostre condotte, va persa perchè sono vecchie». Matera, in particolare, ha in ballo anche la grande partita del turismo. La scarsità di precipitazioni aveva già fatto decidere ad Acquedotto Pugliese di ridurre fino a sessanta litri al secondo la portata immessa negli impianti idrici. La società gestisce il canale Sele-Calore che porta acqua dalla Campania in Basilicata.

IL SINDACO DI VENOSA: «SERVE CHE PIOVA»

«Serve che piova – spiega a L’Altravoce- Quotidiano di Basilicata il sindaco di Venosa, Franco Mollica – fermo restando che se non si incomincia a lavorare per ridurre le perdite che superano il 50% il problema è difficilmente superabile. Sarà importante anche programmare in maniera tale che non si arrivi proprio sotto Natale restando senza acqua», ha poi detto Mollica, secondo cui i cittadini hanno appreso «con preoccupazione» la notizia delle sospensioni idriche, tanto che ieri a causa di una breve chiusura dovuta a motivi tecnici «le persone si sono molto allarmate».

LE SORGENTI CHE ALIMENTANO LE DIGHE SONO QUASI ESAURITE

Per Mollica il problema dei problemi è che «non nevica da troppo tempo, per cui le sorgenti che alimentano anche le dighe sono quasi oramai esaurite, almeno quelle superficiali che davano un significativo apporto di apporto di acqua». Cerca di correre ai ripari intanto il comparto agricolo, dove i riflessi della crisi idrica sull’irriguo sono da brividi, con una «superficie irrigua totale a rischio di oltre 20.000 ettari tra colture arboree e orticole, e altrettante imprese agricole», ha spiegato l’assessore Cicala nel suo intervento nell’ultimo consiglio regionale straordinario.

DI STEFANO DELLA CIA COORDINATORE GRUPPO INTERREGIONALE RISORSE IDRICHE APPENNIO MERIDIONALE

La Cia ha così affidato a Donato Di Stefano l’incarico di coordinatore del gruppo lavoro interregionale sulle risorse idriche dell’Appennino meridionale. Sarà chiamato a raccogliere le istanze dei territori e dialogare con soggetti istituzionali e operatori del settore, così da rafforzare la presenza e la proposta di Cia sui temi strategici legati all’acqua e alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Nel frattempo l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta, che ieri ha nominato direttore generale Luigi Cerciello Renna, ha convocato per il 18 novembre l’Assemblea ordinaria e straordinaria chiamata poi ad approvare il Bilancio di esercizio 2024.

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