Crotone, Agostinelli: «Ho voluto bene alla città e al porto»

  • Postato il 11 ottobre 2025
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Crotone, Agostinelli: «Ho voluto bene alla città e al porto»

L’intervista ad Andrea Agostinelli, già presidente dell’Autorità portuale di Gioia: l’ammiraglio spiega il suo rapporto con Crotone e il porto


CROTONE – «Io ho voluto molto bene a questa città e al suo porto. Dovete considerare che poi Gioia Tauro comprendeva una serie di porti e per ciascuno dei quali c’è stato un impegno costante dell’autorità, un impegno di infrastrutturazione e di venire incontro alle esigenze delle città. Vorrei ricordare Corigliano, Crotone, Vibo Valentia, Palmi, naturalmente Gioia Tauro. A Crotone devo dire che siamo riusciti a realizzare delle cose molto belle. La crescita e lo sviluppo del porto è stata grazie anche all’impegno dell’autorità di sistema portuale, ma grazie anche alla sinergia con l’amministrazione municipale, con le organizzazioni, con le associazioni, con la Confindustria e con tutte le associazioni sportive del Porto Vecchio. E’ stata una sinergia che ha portato a un risultato. Crotone sarà sempre nel mio cuore». Queste le parole con cui Andrea Agostinelli, già presidente dell’ Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio parla della sua esperienza riguardante il porto di Crotone.

Dovendo tracciare un bilancio di questa sua permanenza a Crotone, qual è dal suo punto di vista?

«Innanzitutto abbiamo dato una destinazione alle banchine; abbiamo introdotto una destinazione industriale sul porto commerciale che è la famosa industria metalmeccanica che produce le strutture per le centrali a gas di Baker Huges. Abbiamo dato un grande risalto al Porto Vecchio, alla destinazione sportiva e turistica del Porto Vecchio salvaguardando le crociere e sviluppandolo con una destinazione di nautica da diporto».

Nell’ambito del suo mandato, qual è la cosa di cui è più orgoglioso di aver realizzato?

«Beh, se dicessi il Porto Vecchio sarebbe scontato, il Porto Vecchio è un’opera che, secondo me, rimane perché è un’opera bellissima. Preferisco rispondere che ho apprezzato molto la sinergia fra le forze operanti nella città di Crotone, ripeto, l’associazionismo, le confederazioni, la giunta e l’autorità di sistema portuale».

E, invece, il suo più grande rammarico per le cose che non è riuscito a fare?

«Guardi, la burocrazia è talmente lunga che lasciamo sempre qualche cosa da fare. Però, ecco, diciamo che il prolungamento del molo lanternino è finalmente una cosa che è arrivata in dirittura d’arrivo. Tanti altri arriveranno e saranno sviluppati da chi verrà dopo di me».

E a che punto è il Piano regolatore del porto di Crotone?

«Il piano regolatore del porto seguirà l’approvazione del documento strategico di sistema che è pronto e che sarà presentato dalla nuova governance già, credo, nel prossimo autunno».

Durante il suo mandato ci sono state delle realizzazioni delle infrastrutture, ma altrettanto importanti sono stati i documenti programmatori predisposti.

«Esattamente. E questo sarà un compito della nuova governance. Il documento è stato preparato da me, diciamo così, dalla mia struttura, ma deve essere approvato a questo punto dalla nuova governance».

Cosa dice dell’ex area Sensi?

«Sull’ex area Sensi c’è un discorso di una conferenza dei servizi che prevede l’inevitabile intervento di chi stava sfruttando quell’area per bonificare almeno in parte. L’autorità ha un progetto, aveva un progetto che è costato anche molti soldi per la riqualificazione delle aree e anche quello è uno di quegli investimenti che piano piano nel tempo noi contiamo di realizzare».

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