Crotone, Giornata della legalità nel ricordo del piccolo Dodò

  • Postato il 12 ottobre 2025
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Crotone, Giornata della legalità nel ricordo del piccolo Dodò

A Crotone Giornata della legalità in memoria di Dodò nel giorno del suo 27esimo compleanno, gli studenti ricordano le vittime di mafie


CROTONE – Il prossimo 17 ottobre avrebbe compiuto 27 anni Dodò Gabriele, che non ne aveva neanche undici quando, mentre giocava a calcetto, il 25 giugno 2009 finì nella traiettoria assassina di un commando di ‘ndrangheta. Si spense dopo tre mesi di coma.

LA RICORRENZA

Da 16 anni, la ricorrenza della sua data di nascita è un’occasione per ricordare, oltre alla vittima innocente della strage ai campetti di Crotone, anche altre vittime di mafia. Il teatro Apollo si riempirà, venerdì prossimo, dalle 9, per la 16esima edizione di “Buon compleanno Dodò”, la Giornata della legalità promossa e organizzata dall’associazione a lui intitolata che, grazie all’impegno dei genitori Giovanni Gabriele e Francesca Anastasio, contribuisce a tenere viva la memoria e a graffiare le coscienze.

IL PROGRAMMA

Protagonisti saranno gli studenti di cinque istituti scolastici: l’istituto comprensivo Wojtyla-Da Fiore di Isola Capo Rizzuto, l’istituto comprensivo Alcmeone di Crotone, l’istituto comprensivo di Davoli, il Pertini-Santoni di Crotone, la scuola primaria “Pizzuta”, l’ex scuola di Dodò. I ragazzi, con lavori originali e suggestivi, ricorderanno rispettivamente le storie di Dodò Gabriele, Giuseppe Tallarita, Tobia Andreozzi, Pietro Sanua, Domenico Falcone.

Prevista, come sempre, la testimonianza dei genitori di Dodò. Il loro dolore si è trasformato in impegno. Ci saranno anche i ragazzi della scuola Pizzuta, che contribuiscono a mantenere vivo il ricordo.

LA VICENDA

Due ergastoli per la strage ai campetti in cui morì il piccolo Dodò sono diventati definitivi nel maggio 2015. Ma il massacro del 25 giugno 2009 è ancora senza un mandante. La Corte di Cassazione confermò in toto la sentenza di secondo grado, emessa nel febbraio 2014, che a sua volta aderiva a quella di primo grado dell’agosto 2012. Il presunto – ora più che mai – istigatore dell’eccidio, Francesco Tornicchio, fu alla fine assolto anche se, secondo l’accusa, sapeva del progetto di morte nei confronti di Gabriele Marrazzo, vero obiettivo del commando.

A Francesco Tornicchio, ritenuto il capo del clan operante nella contrada Cantorato e fratello di Andrea, l’ergastolo fu comunque inflitto per l’omicidio di Michele Masucci, commesso a Strongoli nel novembre 2007 nella centrale di Biomasse Italia. Intanto, Francesco Tornicchio, che aveva interrotto la collaborazione con la giustizia per le minacce ricevute, ha poi ripreso a collaborare con la giustizia.

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