Crotone, il procuratore Guarascio resta al suo posto, respinto il ricorso del pm Tridico
- Postato il 2 ottobre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 3 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Crotone, il procuratore Guarascio resta al suo posto, respinto il ricorso del pm Tridico
Guarascio resta procuratore di Crotone, il Tar riconosce l’«eccellenza» del suo lavoro giudiziario respinge il ricorso del pm Tridico
CROTONE – L’esperienza acquisita da Domenico Guarascio presso la Dda e la Procura ordinaria di Catanzaro ha i connotati dell’«unicità» e dell’«eccellenza». Per questo il Tar del Lazio ha respinto il ricorso avanzato dal sostituto procuratore di Cosenza Antonio Bruno Tridico contro la delibera del Csm che nel dicembre 2024 ha nominato Guarascio procuratore di Crotone. Il più giovane procuratore d’Italia, secondo il ricorrente, non annoverava tra i requisiti essenziali quello delle esperienze direttive e semidirettive.
PROFILO ANTIMAFIA
Come si ricorderà, il Csm aveva valutato Guarascio anche per i meriti acquisiti sul campo, essendo stato per una decina d’anni in servizio alla Dda di Catanzaro con delega specifica sul Crotonese. Guarascio ha lavorato ai fianchi le cosche di questo territorio, ottenendo migliaia di arresti a cui hanno fatto seguito, in molti casi, raffiche di condanne. È stato uno dei pm di punta del pool guidato dall’allora procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dal suo vicario Vincenzo Capomolla. «Ha maturato un completo bagaglio professionale frutto di una intensa e variegata esperienza requirente che lo ha portato ad affrontare ogni questione del diritto penale, sostanziale e processuale, ma soprattutto a maturare una non comune esperienza in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso», affermava il Csm.
IL RICORSO
Nel ricorso predisposto dall’avvocato Luigi Fraia si contestava il passaggio della delibera secondo cui «le esperienze di coordinamento investigativo maturate denotano non comuni capacità organizzative e gestionali». E si faceva riferimento all’incarico di reggente della Procura rivestito dal ricorrente dal 2012 al 2015, con l’assunzione di prerogative gestionali. Ma è risultato “completo” il bagaglio professionale di Guarascio presso la Dda, peraltro in un’area, come quella del Crotonese, «caratterizzata da rilevante presenza di criminalità organizzata di tipo mafioso», scrive il collegio giudicante presieduto da Roberto Politi.
LA DECISIONE
I giudici, respingendo il ricorso, non hanno ritenuto certo “prive di significato” alcune attività svolte dal nominato. Quali ad esempio «il fatto che egli abbia interloquito con i colleghi dell’ufficio per attuare coordinamenti investigativi». Oppure che «abbia delegato approfondimenti di indagine alle forze dell’ordine, seguendone l’evoluzione». Oppure che «abbia scambiato informazioni con i magistrati di altri uffici inquirenti per assicurare la proficua prosecuzione delle indagini».
Con un altro gruppo di censure, il ricorrente contestava la mancata valutazione di sue esperienze nel settore civile, compresi gli accordi matrimoniali. Ma anche la redazione di protocolli di intesa con aziende sanitarie e centri antiviolenza e l’applicazione in procedimenti antimafia.
PREMINENZA DUPLICE
Il Tar rileva però che il Csm ha preso in esame il complessivo lavoro giudiziario dei due candidati, privilegiando la «più significativa e completa esperienza in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso» di Guarascio. Un’analisi “non irragionevole” considerate le peculiarità del territorio crotonese, in cui «tra i fenomeni criminali più diffusi vi è quello di stampo mafioso». Una preminenza “duplice”, quella di Guarascio, che è stato assegnato e non meramente applicato alla Dda. Una scelta, insomma, «ampiamente motivata», quella del Csm. Tanto più che le esperienze di collaborazione maturate dal ricorrente nella gestione dell’ufficio, «per quanto plurime, meritorie e prolungate nel tempo», non paiono assumere quel «carattere di significatività tale da compensare e superare i connotati di eccellenza» attribuito al profilo di Guarascio. Questi ha, invece, maturato «non comuni capacità organizzative e gestionali» che lo rendono idoneo a ricoprire l’incarico di procuratore di Crotone. Accolta, dunque, la tesi del suo legale, l’avvocato Francesco Izzo.
RESTA ANCHE IL PRESIDENTE
Resta al suo posto anche la presidente del Tribunale, Maria Luisa Mingrone. Respinto il ricorso proposto da Massimo Forciniti, magistrato anch’egli concorrente alla carica. Per il Tar del Lazio “è immune da censure” la valutazione fatta dalla commissione del Csm che ha portato alla nomina della presidente Mingrone. Forciniti, a lungo presidente della Sezione penale del Tribunale di Crotone, è attualmente presidente della Sezione penale del Tribunale di Catanzaro.
LEGGI ANCHE: Crotone, è il giorno dell’insediamento di Guarascio
Il Quotidiano del Sud.
Crotone, il procuratore Guarascio resta al suo posto, respinto il ricorso del pm Tridico