“Da Colosimo querela dal sapore intimidatorio contro Lodato”: la nota dei familiari delle vittime delle stragi

  • Postato il 2 maggio 2025
  • Mafie
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un comunicato per esprimere solidarietà al giornalista Saverio Lodato, querelato da Chiara Colosimo. È quello diffuso dal Coordinamento delle Associazioni e familiari di vittime delle stragi, che contesta alla presidente della commissione Antimafia un atto “dal sapore intimidatorio” nei confronti del cronista. “Già prima che si costituisse il Coordinamento, molte Associazioni si erano espresse contro la sua nomina ritenendola quantomeno inopportuna per i documentati rapporti della Parlamentare di Fratelli d’Italia con reduci dell’eversione nera come Luigi Ciavardini“, si legge nella nota firmata, tra gli altri, da Salvatore Borsellino e Paolo Bolognesi. “Di solito le querele scaturiscono da illazioni, affermazioni preconcette con carattere diffamatorio o fake news di vario genere e natura che nell’ indignare, legittimano i destinatari a avviare azioni legali nei confronti dei presunti autori responsabili di dette esternazioni. Il mondo sembra essere cambiato, alla rovescia, nel momento in cui, come nel caso della Colosimo, il querelante pretende di potersi ritenere offeso quando, sul proprio conto, si evidenziano verità scomode forse, ma pur sempre verità”, prosegue la nota.

Come aveva raccontato Il Fatto Quotidiano, infatti, la presunta diffamazione risale al 23 ottobre scorso, quando Lodato era ospite della trasmissione Otto e mezzo su La7. “C’è un attacco concentrico proprio in questi giorni, non alla magistratura perché sennò non si capisce niente, ma a una parte della magistratura. Quella parte della magistratura più avveduta che, indagando, ha iniziato a scoprire che dietro alle stragi del ’92 di Capaci e di Via d’Amelio c’è stata una presenza forte dell’eversione nera”, aveva detto Lodato, prima di citare direttamente Colosimo. “C’è una presidente della Commissione Antimafia che si è trovata di fronte, da parte dell’opposizione, rapporti precisi in cui queste cose vengono indicate: li ha totalmente ignorati”, aveva aggiunto il cronista, riferendosi a una memoria depositata dal senatore M5s Roberto Scarpinato, in cui si elencano vari punti rimasti oscuri sulle stragi, proponendo l’audizione di alcuni testimoni e l’acquisizione di numerosi documenti. “E la signora Colosimo – aveva aggiunto sempre Lodato – è una fedelissima della Meloni, oltre ad avere un precedente del quale si parlò quando venne eletta: era un’amica personale di Luigi Ciavardini, uno dei condannati a 30 anni per la strage di Bologna”.

Era proprio a causa della foto con Ciavardini se Bolognesi e Borsellino avevano attaccato Colosimo dopo l’elezione a presidente dell’Antimafia. “Io non ho nessun amicizia, conosco Ciavardini esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene”, aveva detto in quei giorni l’esponente di Fdi. “Lodato – si legge ora nella nota dei familiari delle vittime delle stragi di mafia e terrorismo – si è limitato a ricordare la foto nella quale Colosimo viene ritratta insieme al terrorista Ciavardini, già appartnente ai Nar e condannato in via definitiva a trentanni per la strage di Bologna del 2 Agosto 1980 e per gli omicidi del poliziotto Francesco Evangelista e del magistrato Mario Amato. La diffamazione sarebbe motivata dal fatto di essere stata definita (deducendolo dall’ atteggiamento mantenuto in foto) amica dello stesso Ciavardini. L’atteggiamento proditorio mantenuto nei confronti del giornalista Lodato da parte della Presidente Colosimo, nella temerarietà della lite avviata, fa assumere alla querela un sapore intimidatorio volto a dissuadere qualsiasi presa di posizione di critica o dissenso di cui, altri, a vario titolo, possano farsi autori e che possano fare emergere scomode evidenze”.

Nel comunicato, inoltre, il coordinamento della associazioni manifesta “forte preoccupazione“, per “l’impostazione data ai lavori di detta commissione dalla Presidente Colosimo che, non solo tralascia piste di indagini importanti, vanificando il lavoro della Commissiuone della scorsa legislatura, ma lascia spazio a audizioni, con ‘finalità consulenziale‘, di soggetti ancora indagati per vicende di mafia, minando fortemente l’autorevolezza, imparzialità e autonomia della Commissione”. Il riferimento è evidentemente all’audizione di Mario Mori, indagato per le stragi del 1993 a Firenze. “Come Coordinamento Nazionale – prosegue la nota – i cui componenti, proprio tra le pieghe di comportamenti di questo genere, hanno visto troppo spesso allontanarsi e dissolversi le risposte di giustizia e verità sulle stragi, vista la delicatezza delle funzioni delle Commissioni parlamentari tra le quali spicca quella di controllo sull’attività di governo, chiediamo, agli organi parlamentari preposti, di potere rivalutare la composizione della menzionata commissione antimafia per restituirle fiducia e credibilità agli occhi dei cittadini”.

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Il Fatto Quotidiano

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