Da Javier Bardem a Olivia Colman: oltre 1300 artisti boicottano le istituzioni cinematografiche israeliane

  • Postato il 9 settembre 2025
  • Cinema
  • Di Blitz
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Sono circa 1.300 gli attori, i registi e i professionisti del cinema internazionale, tra cui Olivia Colman, Javier Bardem e Mark Ruffalo, che hanno annunciato di voler interrompere la collaborazione con le istituzioni cinematografiche israeliane “coinvolte nel genocidio” nella Striscia di Gaza. L’annuncio, tramite una lettera, è stato pubblicato sul Guardian: “In questo momento di crisi, in cui molti dei nostri governi stanno permettendo la carneficina a Gaza, dobbiamo fare tutto il possibile per rispondere a questa complicità”. Con questa iniziativa, promossa dal gruppo Film Workers for Palestine, i firmatari della lettera, tra cui compaiono anche le attrici Ayo Edebiri e Tilda Swinton e il regista Yorgos Lanthimos, si impegnano a non avviare o a interrompere la collaborazione con festival, emittenti televisive e case di produzione dello Stato ebraico, colpevoli di “giustificare il genocidio”.

Il boicottaggio di attori e registi

Questo appello trae ispirazione dall’iniziativa di boicottaggio culturale Filmmakers United Against Apartheid, nata nel 1987 da registi come Martin Scorsese, che avevano rifiutato di proiettare i loro film nel Sudafrica dell’apartheid. “La stragrande maggioranza delle case di produzione e distribuzione cinematografica israeliane, degli agenti di vendita, dei cinema e di altre istituzioni cinematografiche non ha mai pienamente riconosciuto i diritti internazionalmente riconosciuti del popolo palestinese. Tuttavia, ci sono alcune entità cinematografiche israeliane che non sono complici”, si legge nella lettera. L’appello al boicottaggio, come spiegato nell’articolo del Guardian, prende di mira “la complicità istituzionale, non l’identità”, né gli individui di nazionalità israeliana. “L’appello è rivolto ai professionisti del cinema affinché si rifiutino di collaborare con istituzioni israeliane complici delle violazioni dei diritti umani commesse da Israele contro il popolo palestinese”.

Gaza
Da Javier Bardem a Olivia Colman: oltre 1300 artisti boicottano le istituzioni cinematografiche israeliane (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

La lettera di attori e registi arriva dopo che al Festival del Cinema di Venezia è stato assegnato il Leone d’argento al film “The Voice of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Il film è basato sulla vicenda della bimba palestinese di cinque anni che nel gennaio 2024 a Gaza venne uccisa dai ripetuti attacchi dell’esercito israeliano insieme ai suoi familiari.

L’appello ha subito scatenato la reazione dell’Associazione dei produttori israeliani, che in una nota ha affermato: “I firmatari di questa petizione stanno prendendo di mira le persone sbagliate”. I produttori israeliani, infine, hanno accusato Film Workers for Palestine di voler mettere a tacere anche le voci critiche: “Questo appello al boicottaggio è profondamente errato. Prendendo di mira noi, i creatori che danno voce a narrazioni diverse e promuovono il dialogo, questi firmatari stanno minando la loro stessa causa e cercando di zittirci. Non lo permetteremo e continueremo a impegnarci per porre fine alla violenza e portare una pace giusta nella nostra regione a beneficio di tutti”.

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Autore
Blitz

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