Da quando Israele ha attaccato l’Iran, Gaza è ripiombata nel silenzio degli ultimi decenni

  • Postato il 29 giugno 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

di Susanna Stacchini

Da quando Israele ha attaccato l’Iran, quello di Gaza, viene candidamente definito, un fronte secondario. E in virtù di questo, di nuovo trascurato dalle grandi testate giornalistiche. Dopo la breve parentesi, in cui pure giornalisti, politici, intellettuali, manager, non hanno potuto fare a meno di esprimere ripugnanza e condanna per la condotta di Israele, la mattanza di Gaza ha ritrovato lo spazio che secondo loro merita. Brevi articoli o trafiletti a pagina 8, 9, 10 dei quotidiani, e nei tg informative sempre più stringate e rigorosamente collocate dopo le notizie di cronaca. E ora, non resta che aspettare di ripiombare nel vergognoso silenzio degli ultimi decenni di storia.

Ciò detto, a Gaza lo sterminio continua inesorabile, per inerzia, con un’offensiva basata sostanzialmente sul far morire i Gazawi di fame e sete. Fanno eccezione i cecchini che a turno, sparano addosso a gente stremata che tenta di raggiungere i punti di smistamento del cibo. Quattro in tutta la striscia. Un’organizzazione perfetta per creare assembramenti fuori controllo, considerata anche la disperazione della gente. Un’angheria spietata quella perpetrata su una popolazione inerme che deve scegliere se lasciarsi morire di fame e sete, o rischiare di morire ammazzati, nel tentativo di sfamarsi e dissetarsi.

Siamo di fronte a un popolo ridotto al randagismo, con persone che vagano da sole o in gruppo, su quella che un tempo era la loro terra e che ora, nemmeno riconoscono. Una terra diventata un cimitero a cielo aperto, dove invece di trovare un fiore, trovi brandelli di carne umana o animale. Una terra che se calpestata senza fare attenzione a dove metti i piedi, rischi di inciampare su un braccio, una gamba, o una mano, magari di tuo figlio, di tua figlia, di tua madre, di tuo padre, di tuo fratello, di tua sorella, di un tuo amico, di una tua amica, di tuo nonno o di tua nonna. Ma tutto ciò sembra non bastare.

L’Occidente continua a non fare nulla di tangibile ed efficace per dare una sterzata a una delle più gravi crisi umanitarie della storia. L’occidente non perde occasione per mostrarsi al mondo, per quello che è realmente, rivelando il suo segno distintivo. Un cinico egoismo, ben mascherato da quell’urticante patina di perbenismo, altro nostro marchio di fabbrica.

I padroni dell’Occidente tacciono, fingono di non vedere e sentire, travisano intenzionalmente la realtà dei fatti, avvalendosi di una narrazione strumentale e confondente. Dicono di lavorare per la pace, mentre si stanno organizzando per un riarmo senza precedenti. Israele attacca l’Iran e si parla di legittima difesa preventiva e così, senza alcuna vergogna lo si ringrazia. Gli Stati Uniti bombardano i siti nucleari iraniani, per poi dirsi pronta a sedere ai tavoli delle trattative. E subito dopo, si parla liberamente di cambio di regime. Insomma, una comunicazione tossica e fuorviante, ricca di messaggi manipolatori confezionati ad arte, funzionali ad accompagnarci alla 3° guerra mondiale, senza però voler creare allarmismo.

Insomma dobbiamo pure essere d’accordo. Puntano sul fatto che la gente possa non rendersi perfettamente conto, del rischio a cui ci espongono e ai danni devastanti a cui andremmo incontro. Fanno affidamento sull’assuefazione al peggio e all’incapacità di immedesimarsi nel dolore, nello strazio e nella disperazione, di quei popoli già martoriati dalle guerre. Sembrano svaniti pure i ricordi angoscianti e al tempo stesso intrisi di sentimenti dei nostri nonni, adulti durante la 2° guerra mondiale, o dei nostri genitori, all’epoca bambini.

Perdere la memoria storica significa rinunciare a un patrimonio collettivo, oltre che umano, dal valore inestimabile. I nostri bisnonni, nonni, padri e madri, ci hanno raccontato le guerre che hanno vissuto, in segno di amore. Un testamento per le nuove generazioni. Il loro modo di proteggerci anche dopo morti, mettendoci in guardia dal ripetere gli stessi errori. E invece, oggi è allerta generale in tutto il paese…

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!

L'articolo Da quando Israele ha attaccato l’Iran, Gaza è ripiombata nel silenzio degli ultimi decenni proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti