Dal sintetico alla gradinata da 2mila posti, ecco il progetto del Bacigalupo: “Inizio lavori autunno 2026, inaugurazione per la stagione 27/28”
- Postato il 27 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Campo in sintetico, ristrutturazione della gradinata lato via Cadorna per 2mila spettatori, fruibilità di bar, spogliatoi e uffici, rifacimento degli impianti e delle torri faro.
E’ quanto prevede il progetto, diviso in quattro lotti (dalla prima fase sarà tolto il lotto 3 – , per il rifacimento dello stadio Bacigalupo di Savona pubblicato oggi sull’albo pretorio del Comune e presentato oggi dall’assessore allo Sport Francesco Rossello.
Per quanto riguarda i tempi: entro il 31 ottobre verrà formalizzata la richiesta di finanziamento alla Regione, la Regione delibererà tra la primavera e l’estate, il Comune dovrà garantire il cofinanziamento e fare la gara per il finanziamento dei lavori. “L’obiettivo – dice Rossello – è aprire il cantiere nell’autunno e riaprire lo stadio per la stagione 27/28“. Durante i lavori l’impianto sarà chiuso.
La spesa totale è di 4,5 milioni di euro (il Comune copre il 30%, per il 70% contribuirà la Regione). Per questo, nei giorni scorsi il sindaco Marco Russo ha incontrato il presidente di Regione Liguria Marco Bucci per anticipargli gli interventi previsti dal progetto.
Nel dettaglio, la spesa più consistente è per il rifacimento del manto in erba sintetica (1,7 milioni di euro). “E’ un costo elevatissimo – evidenzia Rossello – dovuto in parte alle caratteristiche dell’impianto e agli interventi propedeutici, in parte alle assurde modifiche sui regolamenti per le caratteristiche di queste infrastrutture che richiedono materiali sempre più costosi e sofisticati. Ovviamente, il progetto è stato realizzato da professionisti esperti del settore e valutato con le aziende principali nel settore. Tutto ciò smentisce le voci di chi raccontava che il fondo sintetico si sarebbe potuto realizzare con un investimento irrisorio”.
Inoltre sono previsti 595 mila euro per le opere impiantistiche e 870 mila euro per la messa in sicurezza delle tribune e sistemazione della gradinata lato via Cadorna (opere di rifacimento strutturale delle solette gradonate danneggiate, ripristini locali dei pilastri e dei coronamenti, rimozione delle porzioni pericolanti delle parti aeree nonché operazioni diffuse di protezione superficiale e di impermeabilizzazione).
A questi si aggiunge il terzo lotto, che verrà però realizzato in un secondo momento, che prevede la demolizione della curva nord e interventi di risanamtno conservativo, finitura e impermeabilizzazione delle tribune (1,3 milioni).
“La prospettiva futura (non affrontata da questo progetto) – spiega l’assessore – prevederà un impianto con un’unica tribuna dal lato di via Cadorna che dovrà essere moderna, coperta, più ampia di quella attuale e completa di servizi (spogliatoi, bar, segreteria). Se e quando verrà realizzato questo intervento potranno essere demolite le curve e la tribuna lato via Chiabrera, lasciando così la possibilità di estombare il rio Molinero creando magari un vero e proprio centro sportivo con altri campi. Tutto questo non è previsto dal progetto attuale, richiede una progettazione ed un investimento che sarebbe di molto superiore a quello attuale e non è sostenibile ora”.
L’assessore Rossello ricorda le condizioni dello stadio quando sono arrivati: “Noi abbiamo trovato la situazione che vedete in questa foto. Noi siamo intervenuti per fermare il degrado, altrimenti i lavori che dovremmo fare oggi costerebbero molto di più. I lavori vengono fatti ora perchè non avevamo le risorse. Avevamo provato a partecipare al bando sport e periferie ma non ci hanno concesso il finanziamento. Ora la Regione ci aiuta e la ringraziamo“.
“Noi ci dimentichiamo – aggiunge Rossello – che in questi anni si sono offerti una serie di personaggi che hanno fatto annunci ma mai dato seguito con fatti concreti. Ora l’amministrazione comunale fa l’investimento perchè chi aveva promesso interventi non li ha mai fatti. Abbiamo dovuto tenere presente di recuperare lo stadio e i vincoli del piano di bacino. Chi ci spiega che sarebbe bastato un mutuo trentennale, ma poi va pagato e vanno trovate le risorse“.
“Con la società il dialogo è costante e proficuo e la collaborazione è massima – prosegue Rossello -. Il Savona ha detto più volte di voler investire sullo stadio ma ad oggi non ha investito ancora una lira. Noi stiamo facendo di tutto per far tornare il Savona a casa loro, ma da soli”.
Da tempo la società e i tifosi chiedono di poter “tornare a casa”. Alcune settimane fa la polemica era stata sollevata con striscioni esposti durante la partita sulle tribune dello stadio Olmo-Ferro. Rossello aveva replicato spiegando che “il progetto è pronto, ma l’iter è lungo“.