Dall’accoglienza all’autonomia: nasce il progetto che aiuta i rifugiati a “trovare il passo”
- Postato il 3 novembre 2025
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 - Di Genova24
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Genova. Lo hanno ribattezzato Find your groove, ed è un nuovo progetto comunale dedicato alle persone cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato, titolari di protezione internazionale in uscita dai centri d’accoglienza.
È stato presentato dal Comune per aderire all’avviso pubblico per la presentazione di progetti da finanziare a valere sul Fondo asilo, migrazione e integrazione 2021-2027 del Ministero dell’Interno, che ha stanziato 650.000 euro.
A chi è riservato il progetto
L’obiettivo è quello di garantire ai rifugiati autonomia e inserimento sociale e lavorativo. I destinatari sono uomini, donne e nuclei familiari in uscita dal sistema SAI (Sistema accoglienza e integrazione), che dura un massimo di sei mesi a seconda dei percorsi individuali. Quando il percorso è terminato molte persone si trovano in difficoltà nel ricostruirsi una vita e prenderne le redini, ed è qui che entra in gioco Find your groove.
Il progetto durerà tre anni e punterà a sostenere 150 “cittadini extracomunitari titolari di protezione internazionale e neomaggiorenni presenti nel SAI in uscita dai centri di accoglienza” portandoli verso la piena autonomia sociale, lavorativa e quindi economica.
Gli strumenti messi a disposizione dei rifugiati
Per aiutarli verrà attivata un’équipe multidisciplinare, con l’assunzione di una figura specializzata nell’orientamento al lavoro e nell’incrocio domanda-offerta, che funga da raccordo tra i servizi e i progetti in essere a livello territoriale e gli attori del mercato del lavoro locale, e verrà assunto un educatore che supporterà gli assistenti sociali dell’UCST-Ufficio Cittadini Senza Territorio del Comune di Genova nel monitoraggio a lungo termine dei singoli piani Individuali.
Alle persone inserite nel progetto verrà garantito un supporto specialistico mirato e l’erogazione di risorse a supporto della sfera lavorativa, formativa e della genitorialità. Saranno al centro di tavoli di confronto che coinvolgeranno servizi pubblici, privati e del terzo settore attivi in ambito socio lavorativo, comprese le parti sociali (sindacati e aziende).
Dai colloqui simulati ai voucher per baby sitter e asili
Per portare avanti il progetto verranno mappate le offerte lavorative e formative con un occhio specifico ai soggetti più vulnerabili, e verrà portata avanti un’opera di sensibilizzazione nelle aziende interessate a promuovere un’occupazione inclusiva. Saranno anche raccolti i curricula delle persone che cercano lavoro, e che saranno inseriti in percorsi di gruppo di orientamento e accompagnamento al lavoro: colloqui simulati, laboratori di lingua italiana specifica, informazioni sui diritti e doveri in ambito lavorativo, laboratori e prove di mestiere, riconoscimento e certificazione delle competenze e riconoscimento dei titoli di studio.
La novità, rispetto ad altri progetti simili, è che sono previsti contributi e supporti fondamentali per garantire alle persone di poter avere spazio per “guadagnare l’autonomia” come voucher baby-sitting, attività di ludoteca, retta asilo, e voucher/altri contributi economici come l’acquisto di materiale da lavoro, contributi per patenti, patentini, contributi per copertura costi riconoscimento titolo di studio.
“Si tratta di un progetto importantissimo – spiega l’assessora comunale al Welfare Cristina Lodi – perché consentirà di dare risposte alle esigenze di chi è arrivato nel nostro Paese fuggendo da situazioni di pericolo, permettendo loro di trovare un percorso che li porti alla piena integrazione socio-lavorativa sul territorio”.
“Il percorso di autonomia Find your groove propone un modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, privato sociale e mondo produttivo, in grado di offrire risposte concrete a chi, dopo aggiunge periodo di accoglienza, deve affrontare la sfida dell’indipendenza – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali della Regione Liguria Massimo Nicolò – Abbiamo scelto di sostenere questa iniziativa perché crediamo che la salute e il benessere delle persone passino anche attraverso la possibilità di vivere in modo autonomo, dignitoso e pienamente integrato nel tessuto sociale”.