Darwin e Wallace.  L’importanza della Teoria dell’evoluzione per la resilienza alla crisi climatica

  • Postato il 22 agosto 2025
  • Ambiente
  • Di Paese Italia Press
  • 2 Visualizzazioni

Cover: Charles Robert Darwin – Alfred Russel Wallace

La teoria dell’evoluzione, che descrive come le specie si adattano e cambiano nel tempo, offre preziose intuizioni per affrontare la crisi climatica. La resilienza climatica, ovvero la capacità di un sistema di resistere e riprendersi dagli shock legati al clima, può essere potenziata comprendendo i meccanismi evolutivi che permettono agli organismi di sopravvivere in ambienti mutevoli
Il 20 agosto 1858 non è la data in cui Darwin e Wallace presentarono la loro teoria. La presentazione avvenne il 1° luglio 1858 alla Linnean Society di Londra. Tuttavia, il 20 agosto 1858 è una data significativa nella vita di Alfred Russel Wallace, in quanto è il giorno in cui inviò a Charles Robert Darwin il suo manoscritto “On the Tendency of Varieties to Depart Indefinitely from the Original Type” dall’isola di Ternate, nell’arcipelago malese. Questo manoscritto presentava le stesse conclusioni di Darwin sulla selezione naturale.
La ricezione di questo manoscritto spinse Darwin a velocizzare la pubblicazione della sua opera. La presentazione congiunta di entrambi i lavori fu un modo per riconoscere il contributo di Wallace e per evitare una disputa sulla priorità scientifica.
La scienza non è stata più la stessa dopo la presentazione della teoria di Darwin e Wallace:
1. Il crollo del Fissismo e del Creazionismo
Prima di Darwin, la visione dominante era il fissismo, ovvero la convinzione che le specie viventi fossero state create nella loro forma attuale e non fossero soggette a cambiamenti significativi. Questa visione era supportata dal creazionismo, basato su interpretazioni letterali dei testi religiosi. La teoria di Darwin e Wallace ha offerto una spiegazione scientifica e convincente per la diversità della vita, dimostrando che le specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso un meccanismo naturale. Questo ha rappresentato un cambiamento di paradigma radicale, spostando il focus della biologia da una prospettiva statica a una dinamica.
2. L’introduzione del concetto di “discendenza con modificazione”
Darwin ha proposto che tutte le specie attuali discendono da antenati comuni, un concetto che ha rivoluzionato il modo in cui i biologi classificano gli organismi. Invece di una classificazione rigida, la vita è stata vista come un albero ramificato, con rami che si dividono e si diversificano nel tempo. Questo ha fornito una spiegazione logica per le somiglianze e le differenze tra le specie e ha creato una struttura coerente per lo studio della biodiversità.
3. La selezione naturale come meccanismo di cambiamento
La teoria ha fornito il meccanismo che spiega come e perché l’evoluzione avviene: la selezione naturale. Questo concetto, basato su tre principi fondamentali (variabilità, ereditarietà e lotta per la sopravvivenza), ha trasformato l’evoluzione da una mera idea speculativa a un processo scientificamente osservabile e verificabile. La selezione naturale ha permesso di spiegare l’adattamento delle specie ai loro ambienti senza ricorrere a un progetto divino.
4. La rottura con l’Antropocentrismo
Forse l’impatto più profondo è stato quello filosofico e culturale. La teoria dell’evoluzione ha tolto l’essere umano dal suo piedistallo, collocandolo all’interno del regno animale come un’altra specie, soggetta agli stessi processi evolutivi. L’uomo non è più il culmine della creazione, ma il risultato di un lungo processo di “discendenza con modificazione”. Questo ha sollevato enormi questioni etiche e morali, cambiando per sempre la nostra percezione di noi stessi e del nostro posto nel mondo.
5. Il fondamento della biologia moderna
La teoria dell’evoluzione è diventata il pilastro su cui si basano discipline come la genetica, la biogeografia, la paleontologia, l’ecologia e la biologia molecolare. Ha fornito un quadro unificante che permette di spiegare fenomeni diversi, dalla resistenza agli antibiotici nei batteri all’origine dei virus, dalla distribuzione delle specie sul pianeta alla storia del DNA. Senza la teoria dell’evoluzione, la biologia moderna come la conosciamo non esisterebbe.
In conclusione, la presentazione della teoria dell’evoluzione per selezione naturale ha segnato una svolta epocale, non solo per la biologia, ma per tutta la scienza. Ha sostituito una visione statica e creazionista della vita con una dinamica e naturalistica, fornendo una spiegazione scientifica per l’incredibile diversità che osserviamo sulla Terra e aprendo la strada a nuove e fondamentali scoperte.
La teoria dell’evoluzione per selezione naturale ci offre una chiave di lettura fondamentale per comprendere la resilienza di fronte alla crisi climatica, mettendo in evidenza come gli organismi si adattino ai cambiamenti ambientali per sopravvivere e prosperare. La resilienza, in questo contesto, è la capacità di un sistema di assorbire i disturbi e mantenere la sua funzione essenziale.
La selezione naturale agisce continuamente sulle popolazioni, favorendo gli individui con tratti che li rendono più adatti all’ambiente in cui vivono. Di fronte a un rapido cambiamento climatico, le popolazioni che possiedono una maggiore variabilità genetica hanno maggiori probabilità di avere al loro interno individui con tratti adatti a sopravvivere alle nuove condizioni. Ad esempio, una popolazione di piante che include individui più resistenti alla siccità avrà maggiori probabilità di sopravvivere a un periodo di scarsità d’acqua.
Allo stesso modo, la biodiversità è cruciale per la resilienza. Un ecosistema ricco di diverse specie è più robusto e in grado di assorbire shock ambientali. Se una specie è minacciata dalla crisi climatica, altre specie possono compensare il suo ruolo, mantenendo l’equilibrio complessivo dell’ecosistema.
La teoria di Darwin e Wallace ci insegna anche che l’adattamento è un processo graduale che richiede tempo. Tuttavia, la crisi climatica in corso è estremamente rapido, ponendo una sfida senza precedenti per molte specie che potrebbero non avere il tempo di evolvere i tratti necessari per sopravvivere. Questo è uno dei motivi per cui la crisi climatica rappresenta una minaccia così grave per la vita sulla Terra.
Infine, la teoria dell’evoluzione ci spinge a riflettere sul ruolo dell’essere umano. La nostra capacità di adattamento e resilienza è dovuta non solo alla selezione naturale, ma anche alla nostra intelligenza, capacità tecnologica e cooperazione sociale. Riconoscere i meccanismi di adattamento ci aiuta a sviluppare soluzioni più efficaci per mitigare gli impatti del cambiamento climatico e costruire una società più resiliente. La nostra resilienza non si basa solo sulla genetica, ma anche sulla nostra capacità di innovare e cambiare i nostri comportamenti in risposta a una minaccia esistenziale.

Ing. Francesco Cancellieri – Presidente AssoCEA Messina APS e  Responsabile Nazionale Area Tematica SIGEA-APS “Paesaggi, Aree Naturali Protette e Rete Natura 2000”

L'articolo Darwin e Wallace.  L’importanza della Teoria dell’evoluzione per la resilienza alla crisi climatica proviene da Paese Italia Press.

Autore
Paese Italia Press

Potrebbero anche piacerti