David 2025, Elio Germano attacca il ministro Giuli: “Anziché piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan, vorrei pensassero ad aiutare il cinema”

  • Postato il 8 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Elio Germano, ieri 7 maggio in occasione della cerimonia al Quirinale con il presidente Mattarella in onore dei David di Donatello ha commentato le dichiarazioni del ministro Giuli: “Meno male che c’è il presidente Mattarella, perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro Paese, il ministro”.

E ancora: “Non voglio esprimere la mia opinione personale, vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria. Il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura. Sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro, è dal mio punto di vista fastidioso”.

E infine: Mi piacerebbe che invece di piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan si preoccupasse di fare il bene della nostra comunità mettendo le persone competenti nei posti giusti. Non sono solo le armi che aumentano il Pil del Paese. Da un’indagine di Cassa Depositi e Prestiti, per ogni euro investito nel cinema rientrano 3-4 euro allo Stato”.

I deputati del M5S Gaetano Amato e Anna Laura Orrico hanno applaudito alle parole dell’attore: “Ha pienamente ragione Elio Germano. Alessandro Giuli si continua a vantare ma il cinema è in profondo rosso e il responsabile è lui. Addirittura ai David di Donatello si è vantato della presenza massiccia di produzioni straniere in Italia, annunciando persino l’arrivo imminente di Mel Gibson. Peccato che Mel Gibson venisse già a girare in Italia anni fa, quando gli americani portavano davvero i loro capitali nel nostro cinema. Oggi la situazione è ben diversa: con questo governo, le produzioni straniere vanno a beneficiare del tax credit, quindi prendono soldi anziché portarli in Italia, mentre il cinema italiano è sempre più marginale. In realtà, le uniche realtà sistematicamente escluse da questo sistema sono proprio quelle italiane. Non a caso, la Guardia di Finanza sta indagando su diverse produzioni straniere che hanno beneficiato di milioni di euro in tax credit”.

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Il Fatto Quotidiano

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