Digiuno intermittente sì, ma non tutti i giorni: ecco quando farlo per perdere peso
- Postato il 10 luglio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Il digiuno intermittente continua a essere uno dei metodi più discussi per la perdita di peso e il miglioramento del benessere generale.
Tuttavia, non tutti i tipi di digiuno intermittente sono uguali né ugualmente efficaci. Studi recenti e opinioni di esperti suggeriscono che il digiuno a giorni alterni rappresenta una strategia più efficace e sostenibile rispetto al digiuno quotidiano, soprattutto per chi vuole ridurre l’apporto calorico senza rinunciare a una corretta alimentazione.
Digiuno intermittente: come funziona il metodo a giorni alterni
Il digiuno intermittente a giorni alterni prevede un’alternanza tra giorni di alimentazione normale e giorni di restrizione calorica severa, in cui si consumano circa 500-600 calorie. Questo schema permette al corpo di entrare in uno stato di chetosi e di attivare meccanismi metabolici che favoriscono la perdita di peso e il miglioramento dei parametri metabolici, come la sensibilità insulinica.

Secondo le evidenze scientifiche più aggiornate, il digiuno quotidiano potrebbe risultare stressante per l’organismo e difficile da mantenere nel lungo periodo, con il rischio di abbandono precoce. Al contrario, il digiuno a giorni alterni offre un equilibrio più sostenibile, consentendo di godere di pasti completi e soddisfacenti nei giorni non restrittivi, senza compromettere i risultati sul peso corporeo.
In particolare, studi clinici hanno evidenziato che la riduzione calorica intermittente è associata a una diminuzione significativa della massa grassa, mantenendo la massa magra, fondamentale per un metabolismo attivo. Inoltre, questo approccio sembra migliorare i livelli di colesterolo e la pressione arteriosa, contribuendo a una migliore salute cardiovascolare.
Il digiuno intermittente a giorni alterni è indicato soprattutto per chi ha già una certa esperienza con le diete e desidera un metodo efficace per superare eventuali plateau di peso. Non è invece raccomandato per chi soffre di disturbi alimentari, donne in gravidanza o in allattamento, e persone con particolari condizioni mediche senza supervisione specialistica.
La scelta dei giorni da dedicare al digiuno può variare in base agli impegni personali e lavorativi, ma la costanza rimane un fattore chiave. Gli esperti suggeriscono di iniziare gradualmente, ad esempio con un giorno di digiuno a settimana, per poi aumentare a due o tre giorni, sempre alternati a giorni di alimentazione normale.
Importante è anche la qualità del cibo consumato nei giorni non restrittivi: prediligere alimenti integrali, ricchi di fibre e nutrienti, evitando zuccheri raffinati e grassi saturi, aiuta a migliorare i risultati e a mantenere il benessere generale.
Tra i benefici più evidenti del digiuno intermittente a giorni alterni vi è la sua capacità di ridurre l’apporto calorico complessivo senza la sensazione di fame continua, spesso associata a diete ipocaloriche tradizionali. Inoltre, questo metodo stimola l’autofagia, un processo naturale di pulizia cellulare che può avere effetti positivi sull’invecchiamento e sulla prevenzione di alcune malattie croniche.
Non mancano però le precauzioni: è fondamentale ascoltare il proprio corpo e interrompere il digiuno in caso di sintomi come vertigini, debolezza eccessiva o disturbi gastrointestinali. Una supervisione medica è consigliata, soprattutto per chi ha patologie pregresse o assume farmaci.
Infine, è importante ricordare che il digiuno intermittente non è una soluzione miracolosa ma uno strumento da inserire all’interno di uno stile di vita sano, che comprenda attività fisica regolare, sonno di qualità e gestione dello stress.
Il digiuno intermittente a giorni alterni si conferma una delle strategie più efficaci e praticabili per chi desidera perdere peso in modo sano e duraturo, con il vantaggio di un approccio flessibile e meno restrittivo rispetto al digiuno quotidiano.
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